Vittorio CraxiIl Governo ha ottenuto una fiducia parlamentare innanzi a una sfiducia popolare, nazionale e internazionale. E’ una pagina triste per l’Italia, una provocazione priva di buon senso di fronte ai problemi del Paese. La maggioranza politica è finita, ‘cotta’ e ‘stracotta’. Ma anche a sinistra le cose non vanno bene. L’attacco ai radicali per non aver partecipato a una maldestra e prevedibile, nell’esito, strategia parlamentare, ha infatti avuto, come effetto politico, l’indebolimento dell’opposizione in cambio, praticamente, di nulla. Una reazione isterica, dai toni ‘antilaici’, da parte dell’on. Bindi, di fronte a un’evidenza chiara: sul terreno parlamentare il Governo ‘regge’, sul piano politico no. Bisogna perciò evitare la ‘simmetria’, e cioè che il quadro politico frantumi anche l’opposizione, ma certi comportamenti scellerati confermano quest’eventualità. Riguardo, invece, alla manifestazione di Roma, pur premettendo la scontata condanna delle violenze gravi e gratuite, bisogna tuttavia saper andare oltre: il primato della politica ha lasciato il posto alla finanza e il movimento internazionale e popolare non è affatto nato per caso. Sono uomini in carne e ossa, atterrati da un mercato senza regole, al quale solo una nuova e autorevole politica può imporre un nuovo contratto fondato su nuove regolamentazioni. Per quanto riguarda gli incidenti, le forze dell’ordine hanno fatto il loro dovere con spirito di sacrificio, il ministri degli Interni, invece, no: il senso dello Stato gli imponeva la presenza a Roma, ma lui se ne stava a Varese. Ci resti.




Responsabile Politica Estera del Partito socialista italiano
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prof. Falcetta Giovanni - Italia - Mail - sabato 7 gennaio 2012 2.15
Giovanni Falcetta - Crema (Cremona) - - martedi 18 ottobre 2011 6.26
FURTO DI STATO CON LA PASSIVA COMPLICITA' SINDACALE : UN CONCORSO 'SCIPPATO', UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE

C'E' QUALCUNO TRA I POLITICI E I GIORNALISTI "ONESTI" DI QUESTA SVENTURATA ITALIA CINICA, INDIVIDUALISTA, IPOCRITA, SERVILE, CHE HA LA POSSIBILITA', LA VOLONTA' E IL CORAGGIO DI AIUTARMI, VISTO CHE, ESSENDO UN MODESTO PROLETARIO INTELLETTUALE, UN SEMPLICE INSEGNANTE ( PER DI PIU' FACENTE PARTE DELLA CATEGORIA DEI "FANNULLONI", SECONDO IL MIO EX " COMPAGNO" SOCIALISTA RENATO BRUNETTA, MA ANCHE SECONDO GIUSEPPE FIORONI, VEDI UNA SUA CELEBRE DICHIARAZIONE PUBBLICA ), NON HO LE RISORSE ECONOMICHE (DEL NOSTRO PREMIER, AD ESEMPIO) NECESSARIE PER PAGARE UN TEAM DI AVVOCATI CHE DIFENDANO I MIEI DIRITTI CALPESTATI DA UNO STATO MAFIOSO ?
LICENZIAMENTI "FASCISTI" NELLA SCUOLA ( E NON SOLO ) !


UN CONCORSO VINTO AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI "SCIPPATOMI" DA UNA TRUFFA ATTUATA AI MIEI DANNI DAI FUNZIONARI DEL MIUR, DELLO STESSO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DAI GIUDICI DEL LAVORO DI ROMA E CREMA. UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE, APPLICATO DAL MINISTRO GELMINI IN MODO ARBITRARIO (CON DELLE SEMPLICI CIRCOLARI ! ) CON LA PASSIVA COMPLICITA' DI TUTTI I SINDACATI, DEI PARTITI DELL'OPPOSIZIONE E DEI MEDIA, DI DESTRA, CENTRO E SINISTRA !

L' argomento :

una storia assurda, allucinante, kafkiana, di mascalzonaggine e MAFIA della Pubblica Amministrazione Italiana. In questo caso con la complicità indiretta, diciamo per incompetenza o distrazione, del "moralizzatore" , del "Grande Inquisitore", del "Torquemada inflessibile" ( con i deboli !), il Ministro Renato Brunetta !
Il Provveditore agli Studi di Cremona, dott. FRANCESCO GENTILE, come anche la Direzione Della Promozione e della Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, complice l'Ufficio Scolastico Regionale di Milano e il Miur di Roma, mi hanno nascosto per 7 anni (dal 2002 al 2009 !) dei documenti sul mio Stato Giuridico, senza l'utilizzazione dei quali io ho perso la possibilità di andare ad insegnare all'estero, almeno per 3 anni, nelle Scuole Italiane o nelle Università Straniere come LETTORE, dopo aver superato la relativa selezione per la seconda volta, nell'anno 2002, scaduta la prima, molto più difficile e complessa, che avevo già superato nel 1997. Questo perché l'assurda normativa che regola la destinazione all'estero dei docenti, impone che gli stessi debbano rimanere, nella loro posizione giuridica in Italia, nello stesso ordine di scuola (nel mio caso Scuola Secondaria di I grado) in cui si trovavano al momento del superamento della selezione del 2002, per tutti i 9 anni di validità delle rispettive graduatorie superate al Ministero degli Affari Esteri.

Per cui, io, essendo passato, in Italia, dal 2002 al 2006, per una grave omissione di atti d'Ufficio del Provveditore di Cremona (prolungata nel tempo) dalla Scuola Secondaria di I grado a quella di II grado, non avevo più diritto, in base alla citata normativa, a rimanere inserito nella graduatoria dei docenti destinati dal Ministero degli Affari Esteri, ad insegnare nelle Scuole Secondarie Italiane di I grado all'estero. Faccio notare, anche, che lo stesso Sottosegretario agli Affari Esteri, On. ALFREDO MANTICA (che, un mese prima, telefonicamente, dopo avergli io esposto il mio problema, mi aveva definito "privilegiato" assieme a tutti gli insegnanti italiani, ( SIC ! ) rispondendo, nell'autunno del 2009, in Senato, ad un'interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice del PD, On. MARIA CINZIA FONTANA, sulla mia esclusione, da parte del suo Ministero, dalla graduatoria delle scuole Medie Italiane all'estero (in cui ero stato inserito in precedenza), non so se in buona o cattiva fede ( forse informato male dagli Uffici del Ministero che gestiscono le destinazioni all'estero del personale scolastico o dal relativo Ufficio del Contenzioso) ha dichiarato il falso sulla mia posizione giuridica, cioè ha affermato che, ormai, appartenevo, in Italia, alla Scuola Media Secondaria di II grado e non più a quella di I grado. In questo modo avallava la mia esclusione dalla graduatoria per le Scuole Medie Inferiori Italiane all'estero.

Inoltre, in precedenza, lo stesso Ministero degli Affari Esteri, nel 2008, attraverso l'Avvocatura dello Stato, sicuramente anch'essa mal informata dai funzionari dell' Ufficio Contenzioso della Direzione Generale delle Relazioni Culturali, dopo un mio ricorso al Giudice del Lavoro di Roma, dott. ssa MARIA LAVINIA BUCONI, avverso la mia esclusione dalla già citata graduatoria, aveva sostenuto la stessa tesi falsa. Ho scoperto, casualmente l'imbroglio, cioè l'occultamento dei documenti sul mio stato giuridico, nel 2009, nel mio fascicolo personale presso l'ITC "L. Pacioli" di Crema (CR) e in un altro mio fascicolo personale al Ministero degli Affari Esteri. Cioè dopo ben 7 anni ( SIC ! ). A causa di tale occultamento il Giudice ha confermato la mia esclusione dalla graduatoria dei docenti destinati alle Scuole Secondarie Italiane all'estero, condannandomi, anche (il danno e la beffa !) a pagare allo Stato le spese processuali. Il Provveditore, dopo le mie documentate contestazioni, attraverso le sue funzionarie, le Signore LUISA ONETA, PATRIZIA SQUERTI, DONATELLA GUGLIELMI, con l'approvazione del dott. LUCA VOLONTE'dell'USR di Milano (tramite la sua segretaria Signora AURORA GUMARI, dopo un'estenuante trattativa durata dal Dicembre 2009 a metà Febbraio 2010, mi ha chiesto scusa davanti a mio figlio e mi ha offerto una "sanatoria formale" come da Legge sulla Trasparenza n. 241 / 90, finalizzata alla mia partenza per l'estero. Ho accettato. Ma, all'improvviso, senza alcuna plausibile ragione ( ma i "rumors" mi riferirono di una telefonata da lui ricevuta dal Ministero degli Affari Esteri) egli si è rimangiato la sua offerta di sanatoria e non ha voluto firmarmi il relativo decreto. Anzi, per coprire i suoi sporchi imbrogli e quelli, altrettanto sporchi, del Ministero degli Affari Esteri, il 18 Febbraio 2010, attraverso il mio Preside, ex mio collega ed amico, ERNESTO ABBA' di Crema, in base ad una legge idiota, autoritaria, fascista ed incostituzionale, fortemente voluta dal Ministro Renato Brunetta (L.133/2008), che prevede la facoltà per le P.A. di mandare in pensione coatta i dipendenti con 40 anni di contributi (io ho 37 anni di servizi effettivi + 4 anni di laurea riscattata a mie spese + 3 anni di maggiorazione per servizi prestati all'estero), mi ha mandato in pensione, è meglio dire "licenziato", contro la mia volontà.

Il preside, poi, pur consapevole del grave contenzioso da me iniziato con il Provveditore agli Studi, si è rifiutato, prima di procedere al mio licenziamento, di far definire ufficialmente dai suoi superiori, MIUR, USR e USP (come io gli avevo chiesto), la mia posizione giuridica alla luce dei nuovi documenti da me scoperti ( e di cui gli avevo dato copia) che dimostravano che io, di diritto, non ero mai passato alla Scuola Secondaria di II grado, nel cui ruolo mi trovavo illegittimamente dal 2002 al 2010.

Aveva una "strana" fretta di obbedire ai suoi superiori ! Perciò egli si è reso consapevolmente colpevole non solo di avermi impedito di difendere i miei diritti lesi dal Provveditore e dal Ministero degli Affari Esteri ma, anche, di aggravio finanziario all'Erario, perché mi ha fatto percepire illegittimamente, dal 1 Settembre 2010 ad oggi, la pensione e la buonuscita come docente della Scuola Secondaria di II grado invece che, legittimamente, come docente della Scuola Secondaria di I grado. Inoltre sono stato licenziato anche se la mia cattedra non era nè è, tutt'ora, in esubero in organico. Ma il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, più realista del re, con una semplice circolare (senza valore normativo !) aveva stabilito, in modo autoritario (in contrasto con la stessa legge di riferimento 133/ 2008, sopra citata, finalizzata ad evitare esuberi in organico), che gli uffici periferici del MIUR, tramite i Presidi, dovevano licenziare, indiscriminatamente, tutti i docenti con 40 anni di contributi, anche se non erano in esubero.Tale "geniale" normativa (L.133/2008) esclude dal pensionamento "forzoso" i magistrati, i prof. universitari, i primari e i medici ospedalieri e....con una circolare della Gelmini, anche i presidi. Più di 40 sentenze, emesse da Giudici del Lavoro di tutt'Italia, relative a ricorsi contro tale "pensionamento forzoso", ex art. 700 c.p.c e parecchie di merito, hanno reintegrato sul posto di lavoro molti miei colleghi che hanno subìto la mia stessa sorte, condannando lo Stato a pagare tutte le relative spese processuali.

A Crema, i giudici del Lavoro, invece che agire nel rispetto delle leggi del Parlamento e della Costituzione, come prevede il loro ruolo istituzionale, immemori della separazione dei poteri ( hanno dimenticato Montesquieu, Tocqueville, etc.? ), vigente ancora in Italia ( per quanto tempo ancora ?....), hanno rinunciato coscientemente all'indipendenza rispetto al Governo del loro ruolo di magistrati, si sono mostrati acriticamente servili verso il Ministero della Pubblica Istruzione (potere esecutivo), condizionati, anche, pesantemente, nella loro imparzialità di giudizio, dall'essere stati esclusi dal "pensionamento forzoso".
Perciò, mi hanno già respinto ben 3 ricorsi da me loro inoltrati avverso il mio licenziamento. Alcune perle delle loro ordinanze: in una, la dott.ssa SILVIA VAROTTO dice che : "E' vero che la (mia, ndr) cattedra non è in esubero ma, avendo la Gelmini ricevuto dalla legge citata ampia facoltà d'azione (cioè, fascisticamente, d'arbitrio, ndr), essa non ha voluto 'autolimitarsi' e, quindi, ha mandato in pensione coatta tutti i dipendenti con 40 anni contributivi, anche quelli non in esubero, prevedendo, ex ante (SIC !, ndr), che lo sarebbero potuti essere in futuro". Aggiunge, poi, che " lo Stato mi ha dato ampiamente ( a Sua gentile concessione, come ai tempi del re Sole Luigi XIV, ndr ! ) la possibilità di lavorare fino ad arrivare alla pensione, quindi, può, benissimo, ora licenziarmi".

In un'altra, un suo collega, ANTONIO FERRARI, afferma categoricamente : " Nell'applicazione della legge Brunetta, 133/ 2008, non c'è alcuna disparità di trattamento tra le categorie professionali escluse dal pensionamento coatto (magistrati, prof. universitari, primari, medici ospedalieri e Presidi, questi ultimi con una semplice circolare ministeriale 'interpretativa', senza alcuna valenza normativa, ndr) rispetto a quelle degli insegnanti, etc..., oggetto di licenziamento (come me, ndr) perchè le prime (ndr) 'sono profili professionali più pregiati', in quanto di più difficile reperimento, più richieste dal mercato del lavoro e, quindi, più indispensabili al buon funzionamento e all'efficienza della Pubblica Amministrazione " ( SIC ! ).

Tale ordinanza "storica" riflette pienamente la grave deriva democratica ed etica del nostro Paese, oltre che il subdolo ma pericoloso affermarsi, ormai, in Italia, di un diritto "corporativo", anzi " gerarchicamente feudale".

Parafrasando una celebre espressione della Signora Veronica Lario, già consorte del nostro attuale Premier, potremmo definirla "assoluto ciarpame giuridico".

E tale ciarpame giuridico, con arrogante superficialità, non tenendo in alcun conto la mia condizione di cittadino monoreddito, con moglie e figlio a carico ( cui avrebbero fatto comodo, per altri due - tre anni, 100 ? in più al mese nello stipendio, vista l'attuale crisi economica) è stato condiviso e sottoscritto anche dai suoi colleghi MARIA STELLA LEONE e SALVATORE CAPPELLERI, Presidente del tribunale di Crema, membri assieme al FERRARI, del collegio giudicante della mia istanza di "reclamo".


Alla faccia dell'art. 3, Cost. e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Notare che l'attuale Governo schizofrenico, con una recente legge ha già prolungato per tutti i dipendenti pubblici l'età pensionabile fino a 65 anni e oltre (legandola alla "speranza di vita" certificata periodicamente dall'ISTAT) e il Direttore Generale INPDAP, il 12 ottobre 2010, alla dei Deputati, ha dichiarato che tale "norma Brunetta" del "pensionamento coatto" è una porcata che ha aggravato e aggraverà, sempre più, in futuro, il deficit di bilancio del suo Ente Previdenziale. Perciò egli ne ha sollecitato l'abrogazione e sconsigliato energicamente la reiterazione, reiterazione che questo governo, invece, ha stabilito, nell'ultima manovra finanziaria, prolungando la facoltà del "pensionamento coatto" delle P.A. dal 2011 al 2014. In più, faccio notare che il mio posto di lavoro non è andato ad un precario, visto che i posti dei precari esistono indipendentemente da questi più o meno 3000 posti dei pensionati coatti. E' accaduto semplicemente che gli alunni di questi docenti licenziati sono stati "spalmati" sulle classi dei loro colleghi rimasti in servizio (alimentando il loro superlavoro e il sovraffollamento di alunni in "classi pollaio") e, spesso, le loro cattedre sono state attribuite a dei supplenti con la conseguenza che lo Stato ha dovuto pagare e pagherà ( visto che la norma del "pensionamento coatto" è stata prolungata ancora, come già ho detto, dal 2011 al 2014) una doppia remunerazione, sia la pensione all'insegnante licenziato sia lo stipendio al suo supplente.

Aggiungo, ancora, le infinite discriminazioni, e i conseguenti danni economici e morali, che si sono verificati, in tutt'Italia, a danno dei pubblici dipendenti, insegnanti compresi, nell'applicazione del "pensionamento coatto". Infatti, alcuni dirigenti scolastici, particolarmente "zelanti" o "servili"( per paura di improbabili sanzioni disciplinari che, a loro dire, sarebbero state irrogate ai loro danni dagli Uffici del Miur, centrali e periferici) hanno licenziato i loro docenti senza porsi alcun problema. Altri hanno agìto autonomamente, e, avvalendosi della discrezionalità connessa al loro ruolo dirigenziale, hanno lasciato in servizio i loro insegnanti.
Analoga difforme applicazione del "pensionamento forzoso" risulta, come sopra accennato, nelle centinaia di sentenze emesse dai vari Giudici del Lavoro su tutto il territorio nazionale.Molti giudici hanno, infatti, dato torto alle Pubbliche Amministrazioni, considerando immotivato il licenziamento dei dipendenti con 40 anni di contributi, altri, opportunisticamente, hanno confermato i licenziamenti.

Alla faccia dell'Art. 3 della Costituzione Repubblicana e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Nel mio caso, poi, la norma sul "pensionamento coatto" è stata usata dall'Amministrazione del MIUR periferica (Provveditorato di Cremona) per occultare gli imbrogli da essa commessi ai miei danni per 7 anni (occultamento o manipolazione di documenti sul mio stato giuridico, falso in atto pubblico, correzione manuale di altri senza il mio consenso) ed impedirmi, con la complicità della DGPCC del Ministero degli Affari Esteri, di andare ad insegnare, dal 2009 in poi, per altri 3 anni all'estero (dove sono già stato 7 anni, dopo la selezione superata nel 1997).
Sicuramente dovevano mandarci qualche loro "protetto", visto che l'indennità media di missione estera ammonta a 4000 - 5000 Euro mensili netti, più lo stipendio metropolitano. Questa è l'Italia del Malaffare, da Nord al Centro e al Sud. Conseguenza : per far valere i miei diritti ho inoltrato, invano, 4 ricorsi, uno al giudice del Lavoro di Roma 3 al giudice del Lavoro di Crema, più un quarto in corso, e una denuncia penale contro gli Uffici del Miur e del Ministero degli Affari Esteri.Come se fossi Berlusconi !

Altra beffa :

Io sono stato e sono ancora "SOCIALISTA PERTINIANO". Sono stato licenziato da una legge voluta dal "SOCIALISTA RENATO BRUNETTA" ( SIC ! ), tramite il mio amico preside "socialista" ERNESTO ABBA', dirigente scolastico dell'Istituto Professionale "P.Sraffa" di Crema, licenziamento confermato da una sentenza condivisa da un collegio di 3 magistrati, e redatta, materialmente, da uno di loro, ex mio compagno "socialista" nella sezione del PSI di Crema Centro, ex mio collega come insegnante di Lettere, ANTONIO FERRARI, che ha scritto ( bontà sua !) che lui e i suoi colleghi magistrati, più i prof. universitari, i primari ospedalieri e i dirigenti scolastici, "sono più pregiati di me". Parecchi mesi prima che egli si occupasse del mio caso, come magistrato, io lo incontrai, casualmente, per strada, dopo tanti anni che non ci vedevamo e, avendogli sinceramente detto che, in Italia, un cittadino medio, come me, modesto insegnante, non ha le possibilità economiche di difendere i suoi diritti in Tribunale, egli, con mio grave sconcerto, mi aggredì, con tono brusco e irritato, con queste parole : " Ed io che ci posso fare ? Sono affari tuoi, questa è la vita". Una seconda volta, chiedendogli, da socialista a socialista, un'opinione sulle vicende giudiziarie di Berlusconi, il cui comportamento io deploravo, mi aggredì ancora, gridando : " Cosa vuoi farmi dire ?... I colleghi che lo inquisiscono sono comunisti.!". E, concluse : " i giudici pensino ad indagare e far arrestare i veri delinquenti, gli scippatori, i rapinatori, soprattutto extracomunitari. Non si è più sicuri, ormai, nelle nostre città..".

Io, per delicatezza nei suoi confronti, per non condizionarne il giudizio, non sono andato all'udienza in cui egli trattava il mio licenziamento assieme a due suoi colleghi. Perché il giudice Ferrari non ha avvertito l'inopportunità di occuparsi della mia pratica, visto i due non felici incontri avuti in precedenza con me ?

Altro nobile esempio di correttezza e buona fede della P.A. : sia nelle udienze dei ricorsi da me presentati avverso il mio licenziamento, sia su mia esplicita richiesta scritta, i funzionari del Provveditorato di Cremona, con l'avallo della firma del nuovo Provveditore, dott.ssa FRANCESCA BIANCESSI, hanno sempre negato, per ultimo, anche per iscritto, che io avessi loro inviato reclami relativi alla situazione del mio stato giuridico o qualsivoglia trattativa intercorsa tra me e loro, come sopra ho riferito, nonostante io sia in possesso di copie di raccomandate A/R e di numerosi fax ed emails loro inviati, prima del mio licenziamento, che provano il contrario. E nonostante io abbia inviato, per conoscenza, finora senza alcuna risposta scritta da parte loro, gli stessi reclami, con raccomandate A/R, fax ed emails, sia all'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, sia a tutti i Dirigenti del MIUR di Roma, sia, ovviamente, anche al Ministero degli Affari Esteri, inclusi il massimo responsabile politico, il "compagno" (?) FRANCO FRATTINI e i due Sottosegretari, la "compagna" STEFANIA CRAXI e l'On. ALFREDO MANTICA, sia al Ministero della Funzione Pubblica, direttamente al "compagno" RENATO BRUNETTA, al suo segretario, "compagno" RAFFAELE RIDOLFI ed, infine, anche al nostro Capo dello Stato, "ex compagno" GIORGIO NAPOLITANO,, nella sua veste di Presidente della Repubblica e garante della Costituzione, ma, soprattutto, come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Ultima porcata : il Procuratore della Repubblica di Crema, dott.ssa DANIELA BORGONOVO, dopo avermi accordato un fugace appuntamento, dinanzi ai documenti probatori della gravissima truffa perpetrata ai miei danni dal Provveditore agli Studi di Cremona, dal MIUR, dal Ministero degli Affari Esteri, mi ha detto che, dalle carte non si evinceva alcun reato penale, al massimo una serie di negligenze. Le ho fatto presente che avevo contestato le stesse al Provveditore e, pertanto, il non volersi quest'ultimo emendare in autotutela amministrativa, riparando i danni a me arrecati, configurava a suo carico dei reati di omissione di atti d'Ufficio, abuso d'ufficio e occultamento di atti d'ufficio. Niente. L'esimio Procuratore non ha voluto accettare il mio esposto / querela, dicendomi anche che era passato troppo tempo dai fatti, che era una storia troppo complicata e, ormai, "cosa ci vuol fare, sono cose che capitano.è andata così, Le conviene rassegnarsi..".

Poi mi ha lasciato in asso (avrà perso al massimo dieci minuti !) adducendo suoi impegni più pressanti.

Questo è il risultato del "riconoscimento del merito" in Italia di cui molti politicanti da strapazzo e ipocriti dell'attuale Parlamento, sia della maggioranza che dell'opposizione, e molti noti giornalisti, altrettanto, ipocriti, si fanno paladini !

Questa è l'imparzialità dell'Amministrazione della Giustizia nel nostro Paese : " Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge " ma alcuni (orwellianamente) sono più uguali degli altri (vedi George Orwell, "Animal farm" ).

Prof. Giovanni Falcetta, Crema (CR), docente di ruolo di Lettere, figlio di Giuseppe Falcetta ( orfano di padre, con madre casalinga nullatenente, licenziato, nel 1925, da Mussolini, per "scarso rendimento" , in realtà, perché non era iscritto al Partito Nazionale Fascista), monoreddito, con a carico moglie e figlio di 19 anni, prossimo studente universitario, già Lettore di Lingua e Letteratura Italiana, su nomina del Ministero degli Affari Esteri, a Tirana (Albania) e Pola (Croazia) dal 1999 al 2006. Socialista "pertiniano" da 40 anni.

Giovanni Falcetta
Giovanni Falcetta - Crema (Cremona) - Mail - martedi 18 ottobre 2011 6.26
FURTO DI STATO CON LA PASSIVA COMPLICITA' SINDACALE : UN CONCORSO 'SCIPPATO', UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE

C'E' QUALCUNO TRA I POLITICI E I GIORNALISTI "ONESTI" DI QUESTA SVENTURATA ITALIA CINICA, INDIVIDUALISTA, IPOCRITA, SERVILE, CHE HA LA POSSIBILITA', LA VOLONTA' E IL CORAGGIO DI AIUTARMI, VISTO CHE, ESSENDO UN MODESTO PROLETARIO INTELLETTUALE, UN SEMPLICE INSEGNANTE ( PER DI PIU' FACENTE PARTE DELLA CATEGORIA DEI "FANNULLONI", SECONDO IL MIO EX " COMPAGNO" SOCIALISTA RENATO BRUNETTA, MA ANCHE SECONDO GIUSEPPE FIORONI, VEDI UNA SUA CELEBRE DICHIARAZIONE PUBBLICA ), NON HO LE RISORSE ECONOMICHE (DEL NOSTRO PREMIER, AD ESEMPIO) NECESSARIE PER PAGARE UN TEAM DI AVVOCATI CHE DIFENDANO I MIEI DIRITTI CALPESTATI DA UNO STATO MAFIOSO ?
LICENZIAMENTI "FASCISTI" NELLA SCUOLA ( E NON SOLO ) !


UN CONCORSO VINTO AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI "SCIPPATOMI" DA UNA TRUFFA ATTUATA AI MIEI DANNI DAI FUNZIONARI DEL MIUR, DELLO STESSO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DAI GIUDICI DEL LAVORO DI ROMA E CREMA. UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE, APPLICATO DAL MINISTRO GELMINI IN MODO ARBITRARIO (CON DELLE SEMPLICI CIRCOLARI ! ) CON LA PASSIVA COMPLICITA' DI TUTTI I SINDACATI, DEI PARTITI DELL'OPPOSIZIONE E DEI MEDIA, DI DESTRA, CENTRO E SINISTRA !

L' argomento :

una storia assurda, allucinante, kafkiana, di mascalzonaggine e MAFIA della Pubblica Amministrazione Italiana. In questo caso con la complicità indiretta, diciamo per incompetenza o distrazione, del "moralizzatore" , del "Grande Inquisitore", del "Torquemada inflessibile" ( con i deboli !), il Ministro Renato Brunetta !
Il Provveditore agli Studi di Cremona, dott. FRANCESCO GENTILE, come anche la Direzione Della Promozione e della Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, complice l'Ufficio Scolastico Regionale di Milano e il Miur di Roma, mi hanno nascosto per 7 anni (dal 2002 al 2009 !) dei documenti sul mio Stato Giuridico, senza l'utilizzazione dei quali io ho perso la possibilità di andare ad insegnare all'estero, almeno per 3 anni, nelle Scuole Italiane o nelle Università Straniere come LETTORE, dopo aver superato la relativa selezione per la seconda volta, nell'anno 2002, scaduta la prima, molto più difficile e complessa, che avevo già superato nel 1997. Questo perché l'assurda normativa che regola la destinazione all'estero dei docenti, impone che gli stessi debbano rimanere, nella loro posizione giuridica in Italia, nello stesso ordine di scuola (nel mio caso Scuola Secondaria di I grado) in cui si trovavano al momento del superamento della selezione del 2002, per tutti i 9 anni di validità delle rispettive graduatorie superate al Ministero degli Affari Esteri.

Per cui, io, essendo passato, in Italia, dal 2002 al 2006, per una grave omissione di atti d'Ufficio del Provveditore di Cremona (prolungata nel tempo) dalla Scuola Secondaria di I grado a quella di II grado, non avevo più diritto, in base alla citata normativa, a rimanere inserito nella graduatoria dei docenti destinati dal Ministero degli Affari Esteri, ad insegnare nelle Scuole Secondarie Italiane di I grado all'estero. Faccio notare, anche, che lo stesso Sottosegretario agli Affari Esteri, On. ALFREDO MANTICA (che, un mese prima, telefonicamente, dopo avergli io esposto il mio problema, mi aveva definito "privilegiato" assieme a tutti gli insegnanti italiani, ( SIC ! ) rispondendo, nell'autunno del 2009, in Senato, ad un'interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice del PD, On. MARIA CINZIA FONTANA, sulla mia esclusione, da parte del suo Ministero, dalla graduatoria delle scuole Medie Italiane all'estero (in cui ero stato inserito in precedenza), non so se in buona o cattiva fede ( forse informato male dagli Uffici del Ministero che gestiscono le destinazioni all'estero del personale scolastico o dal relativo Ufficio del Contenzioso) ha dichiarato il falso sulla mia posizione giuridica, cioè ha affermato che, ormai, appartenevo, in Italia, alla Scuola Media Secondaria di II grado e non più a quella di I grado. In questo modo avallava la mia esclusione dalla graduatoria per le Scuole Medie Inferiori Italiane all'estero.

Inoltre, in precedenza, lo stesso Ministero degli Affari Esteri, nel 2008, attraverso l'Avvocatura dello Stato, sicuramente anch'essa mal informata dai funzionari dell' Ufficio Contenzioso della Direzione Generale delle Relazioni Culturali, dopo un mio ricorso al Giudice del Lavoro di Roma, dott. ssa MARIA LAVINIA BUCONI, avverso la mia esclusione dalla già citata graduatoria, aveva sostenuto la stessa tesi falsa. Ho scoperto, casualmente l'imbroglio, cioè l'occultamento dei documenti sul mio stato giuridico, nel 2009, nel mio fascicolo personale presso l'ITC "L. Pacioli" di Crema (CR) e in un altro mio fascicolo personale al Ministero degli Affari Esteri. Cioè dopo ben 7 anni ( SIC ! ). A causa di tale occultamento il Giudice ha confermato la mia esclusione dalla graduatoria dei docenti destinati alle Scuole Secondarie Italiane all'estero, condannandomi, anche (il danno e la beffa !) a pagare allo Stato le spese processuali. Il Provveditore, dopo le mie documentate contestazioni, attraverso le sue funzionarie, le Signore LUISA ONETA, PATRIZIA SQUERTI, DONATELLA GUGLIELMI, con l'approvazione del dott. LUCA VOLONTE'dell'USR di Milano (tramite la sua segretaria Signora AURORA GUMARI, dopo un'estenuante trattativa durata dal Dicembre 2009 a metà Febbraio 2010, mi ha chiesto scusa davanti a mio figlio e mi ha offerto una "sanatoria formale" come da Legge sulla Trasparenza n. 241 / 90, finalizzata alla mia partenza per l'estero. Ho accettato. Ma, all'improvviso, senza alcuna plausibile ragione ( ma i "rumors" mi riferirono di una telefonata da lui ricevuta dal Ministero degli Affari Esteri) egli si è rimangiato la sua offerta di sanatoria e non ha voluto firmarmi il relativo decreto. Anzi, per coprire i suoi sporchi imbrogli e quelli, altrettanto sporchi, del Ministero degli Affari Esteri, il 18 Febbraio 2010, attraverso il mio Preside, ex mio collega ed amico, ERNESTO ABBA' di Crema, in base ad una legge idiota, autoritaria, fascista ed incostituzionale, fortemente voluta dal Ministro Renato Brunetta (L.133/2008), che prevede la facoltà per le P.A. di mandare in pensione coatta i dipendenti con 40 anni di contributi (io ho 37 anni di servizi effettivi + 4 anni di laurea riscattata a mie spese + 3 anni di maggiorazione per servizi prestati all'estero), mi ha mandato in pensione, è meglio dire "licenziato", contro la mia volontà.

Il preside, poi, pur consapevole del grave contenzioso da me iniziato con il Provveditore agli Studi, si è rifiutato, prima di procedere al mio licenziamento, di far definire ufficialmente dai suoi superiori, MIUR, USR e USP (come io gli avevo chiesto), la mia posizione giuridica alla luce dei nuovi documenti da me scoperti ( e di cui gli avevo dato copia) che dimostravano che io, di diritto, non ero mai passato alla Scuola Secondaria di II grado, nel cui ruolo mi trovavo illegittimamente dal 2002 al 2010.

Aveva una "strana" fretta di obbedire ai suoi superiori ! Perciò egli si è reso consapevolmente colpevole non solo di avermi impedito di difendere i miei diritti lesi dal Provveditore e dal Ministero degli Affari Esteri ma, anche, di aggravio finanziario all'Erario, perché mi ha fatto percepire illegittimamente, dal 1 Settembre 2010 ad oggi, la pensione e la buonuscita come docente della Scuola Secondaria di II grado invece che, legittimamente, come docente della Scuola Secondaria di I grado. Inoltre sono stato licenziato anche se la mia cattedra non era nè è, tutt'ora, in esubero in organico. Ma il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, più realista del re, con una semplice circolare (senza valore normativo !) aveva stabilito, in modo autoritario (in contrasto con la stessa legge di riferimento 133/ 2008, sopra citata, finalizzata ad evitare esuberi in organico), che gli uffici periferici del MIUR, tramite i Presidi, dovevano licenziare, indiscriminatamente, tutti i docenti con 40 anni di contributi, anche se non erano in esubero.Tale "geniale" normativa (L.133/2008) esclude dal pensionamento "forzoso" i magistrati, i prof. universitari, i primari e i medici ospedalieri e....con una circolare della Gelmini, anche i presidi. Più di 40 sentenze, emesse da Giudici del Lavoro di tutt'Italia, relative a ricorsi contro tale "pensionamento forzoso", ex art. 700 c.p.c e parecchie di merito, hanno reintegrato sul posto di lavoro molti miei colleghi che hanno subìto la mia stessa sorte, condannando lo Stato a pagare tutte le relative spese processuali.

A Crema, i giudici del Lavoro, invece che agire nel rispetto delle leggi del Parlamento e della Costituzione, come prevede il loro ruolo istituzionale, immemori della separazione dei poteri ( hanno dimenticato Montesquieu, Tocqueville, etc.? ), vigente ancora in Italia ( per quanto tempo ancora ?....), hanno rinunciato coscientemente all'indipendenza rispetto al Governo del loro ruolo di magistrati, si sono mostrati acriticamente servili verso il Ministero della Pubblica Istruzione (potere esecutivo), condizionati, anche, pesantemente, nella loro imparzialità di giudizio, dall'essere stati esclusi dal "pensionamento forzoso".
Perciò, mi hanno già respinto ben 3 ricorsi da me loro inoltrati avverso il mio licenziamento. Alcune perle delle loro ordinanze: in una, la dott.ssa SILVIA VAROTTO dice che : "E' vero che la (mia, ndr) cattedra non è in esubero ma, avendo la Gelmini ricevuto dalla legge citata ampia facoltà d'azione (cioè, fascisticamente, d'arbitrio, ndr), essa non ha voluto 'autolimitarsi' e, quindi, ha mandato in pensione coatta tutti i dipendenti con 40 anni contributivi, anche quelli non in esubero, prevedendo, ex ante (SIC !, ndr), che lo sarebbero potuti essere in futuro". Aggiunge, poi, che " lo Stato mi ha dato ampiamente ( a Sua gentile concessione, come ai tempi del re Sole Luigi XIV, ndr ! ) la possibilità di lavorare fino ad arrivare alla pensione, quindi, può, benissimo, ora licenziarmi".

In un'altra, un suo collega, ANTONIO FERRARI, afferma categoricamente : " Nell'applicazione della legge Brunetta, 133/ 2008, non c'è alcuna disparità di trattamento tra le categorie professionali escluse dal pensionamento coatto (magistrati, prof. universitari, primari, medici ospedalieri e Presidi, questi ultimi con una semplice circolare ministeriale 'interpretativa', senza alcuna valenza normativa, ndr) rispetto a quelle degli insegnanti, etc..., oggetto di licenziamento (come me, ndr) perchè le prime (ndr) 'sono profili professionali più pregiati', in quanto di più difficile reperimento, più richieste dal mercato del lavoro e, quindi, più indispensabili al buon funzionamento e all'efficienza della Pubblica Amministrazione " ( SIC ! ).

Tale ordinanza "storica" riflette pienamente la grave deriva democratica ed etica del nostro Paese, oltre che il subdolo ma pericoloso affermarsi, ormai, in Italia, di un diritto "corporativo", anzi " gerarchicamente feudale".

Parafrasando una celebre espressione della Signora Veronica Lario, già consorte del nostro attuale Premier, potremmo definirla "assoluto ciarpame giuridico".

E tale ciarpame giuridico, con arrogante superficialità, non tenendo in alcun conto la mia condizione di cittadino monoreddito, con moglie e figlio a carico ( cui avrebbero fatto comodo, per altri due - tre anni, 100 ? in più al mese nello stipendio, vista l'attuale crisi economica) è stato condiviso e sottoscritto anche dai suoi colleghi MARIA STELLA LEONE e SALVATORE CAPPELLERI, Presidente del tribunale di Crema, membri assieme al FERRARI, del collegio giudicante della mia istanza di "reclamo".


Alla faccia dell'art. 3, Cost. e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Notare che l'attuale Governo schizofrenico, con una recente legge ha già prolungato per tutti i dipendenti pubblici l'età pensionabile fino a 65 anni e oltre (legandola alla "speranza di vita" certificata periodicamente dall'ISTAT) e il Direttore Generale INPDAP, il 12 ottobre 2010, alla Camera dei Deputati, ha dichiarato che tale "norma Brunetta" del "pensionamento coatto" è una porcata che ha aggravato e aggraverà, sempre più, in futuro, il deficit di bilancio del suo Ente Previdenziale. Perciò egli ne ha sollecitato l'abrogazione e sconsigliato energicamente la reiterazione, reiterazione che questo governo, invece, ha stabilito, nell'ultima manovra finanziaria, prolungando la facoltà del "pensionamento coatto" delle P.A. dal 2011 al 2014. In più, faccio notare che il mio posto di lavoro non è andato ad un precario, visto che i posti dei precari esistono indipendentemente da questi più o meno 3000 posti dei pensionati coatti. E' accaduto semplicemente che gli alunni di questi docenti licenziati sono stati "spalmati" sulle classi dei loro colleghi rimasti in servizio (alimentando il loro superlavoro e il sovraffollamento di alunni in "classi pollaio") e, spesso, le loro cattedre sono state attribuite a dei supplenti con la conseguenza che lo Stato ha dovuto pagare e pagherà ( visto che la norma del "pensionamento coatto" è stata prolungata ancora, come già ho detto, dal 2011 al 2014) una doppia remunerazione, sia la pensione all'insegnante licenziato sia lo stipendio al suo supplente.

Aggiungo, ancora, le infinite discriminazioni, e i conseguenti danni economici e morali, che si sono verificati, in tutt'Italia, a danno dei pubblici dipendenti, insegnanti compresi, nell'applicazione del "pensionamento coatto". Infatti, alcuni dirigenti scolastici, particolarmente "zelanti" o "servili"( per paura di improbabili sanzioni disciplinari che, a loro dire, sarebbero state irrogate ai loro danni dagli Uffici del Miur, centrali e periferici) hanno licenziato i loro docenti senza porsi alcun problema. Altri hanno agìto autonomamente, e, avvalendosi della discrezionalità connessa al loro ruolo dirigenziale, hanno lasciato in servizio i loro insegnanti.
Analoga difforme applicazione del "pensionamento forzoso" risulta, come sopra accennato, nelle centinaia di sentenze emesse dai vari Giudici del Lavoro su tutto il territorio nazionale.Molti giudici hanno, infatti, dato torto alle Pubbliche Amministrazioni, considerando immotivato il licenziamento dei dipendenti con 40 anni di contributi, altri, opportunisticamente, hanno confermato i licenziamenti.

Alla faccia dell'Art. 3 della Costituzione Repubblicana e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Nel mio caso, poi, la norma sul "pensionamento coatto" è stata usata dall'Amministrazione del MIUR periferica (Provveditorato di Cremona) per occultare gli imbrogli da essa commessi ai miei danni per 7 anni (occultamento o manipolazione di documenti sul mio stato giuridico, falso in atto pubblico, correzione manuale di altri senza il mio consenso) ed impedirmi, con la complicità della DGPCC del Ministero degli Affari Esteri, di andare ad insegnare, dal 2009 in poi, per altri 3 anni all'estero (dove sono già stato 7 anni, dopo la selezione superata nel 1997).
Sicuramente dovevano mandarci qualche loro "protetto", visto che l'indennità media di missione estera ammonta a 4000 - 5000 Euro mensili netti, più lo stipendio metropolitano. Questa è l'Italia del Malaffare, da Nord al Centro e al Sud. Conseguenza : per far valere i miei diritti ho inoltrato, invano, 4 ricorsi, uno al giudice del Lavoro di Roma 3 al giudice del Lavoro di Crema, più un quarto in corso, e una denuncia penale contro gli Uffici del Miur e del Ministero degli Affari Esteri.Come se fossi Berlusconi !

Altra beffa :

Io sono stato e sono ancora "SOCIALISTA PERTINIANO". Sono stato licenziato da una legge voluta dal "SOCIALISTA RENATO BRUNETTA" ( SIC ! ), tramite il mio amico preside "socialista" ERNESTO ABBA', dirigente scolastico dell'Istituto Professionale "P.Sraffa" di Crema, licenziamento confermato da una sentenza condivisa da un collegio di 3 magistrati, e redatta, materialmente, da uno di loro, ex mio compagno "socialista" nella sezione del PSI di Crema Centro, ex mio collega come insegnante di Lettere, ANTONIO FERRARI, che ha scritto ( bontà sua !) che lui e i suoi colleghi magistrati, più i prof. universitari, i primari ospedalieri e i dirigenti scolastici, "sono più pregiati di me". Parecchi mesi prima che egli si occupasse del mio caso, come magistrato, io lo incontrai, casualmente, per strada, dopo tanti anni che non ci vedevamo e, avendogli sinceramente detto che, in Italia, un cittadino medio, come me, modesto insegnante, non ha le possibilità economiche di difendere i suoi diritti in Tribunale, egli, con mio grave sconcerto, mi aggredì, con tono brusco e irritato, con queste parole : " Ed io che ci posso fare ? Sono affari tuoi, questa è la vita". Una seconda volta, chiedendogli, da socialista a socialista, un'opinione sulle vicende giudiziarie di Berlusconi, il cui comportamento io deploravo, mi aggredì ancora, gridando : " Cosa vuoi farmi dire ?... I colleghi che lo inquisiscono sono comunisti.!". E, concluse : " i giudici pensino ad indagare e far arrestare i veri delinquenti, gli scippatori, i rapinatori, soprattutto extracomunitari. Non si è più sicuri, ormai, nelle nostre città..".

Io, per delicatezza nei suoi confronti, per non condizionarne il giudizio, non sono andato all'udienza in cui egli trattava il mio licenziamento assieme a due suoi colleghi. Perché il giudice Ferrari non ha avvertito l'inopportunità di occuparsi della mia pratica, visto i due non felici incontri avuti in precedenza con me ?

Altro nobile esempio di correttezza e buona fede della P.A. : sia nelle udienze dei ricorsi da me presentati avverso il mio licenziamento, sia su mia esplicita richiesta scritta, i funzionari del Provveditorato di Cremona, con l'avallo della firma del nuovo Provveditore, dott.ssa FRANCESCA BIANCESSI, hanno sempre negato, per ultimo, anche per iscritto, che io avessi loro inviato reclami relativi alla situazione del mio stato giuridico o qualsivoglia trattativa intercorsa tra me e loro, come sopra ho riferito, nonostante io sia in possesso di copie di raccomandate A/R e di numerosi fax ed emails loro inviati, prima del mio licenziamento, che provano il contrario. E nonostante io abbia inviato, per conoscenza, finora senza alcuna risposta scritta da parte loro, gli stessi reclami, con raccomandate A/R, fax ed emails, sia all'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, sia a tutti i Dirigenti del MIUR di Roma, sia, ovviamente, anche al Ministero degli Affari Esteri, inclusi il massimo responsabile politico, il "compagno" (?) FRANCO FRATTINI e i due Sottosegretari, la "compagna" STEFANIA CRAXI e l'On. ALFREDO MANTICA, sia al Ministero della Funzione Pubblica, direttamente al "compagno" RENATO BRUNETTA, al suo segretario, "compagno" RAFFAELE RIDOLFI ed, infine, anche al nostro Capo dello Stato, "ex compagno" GIORGIO NAPOLITANO,, nella sua veste di Presidente della Repubblica e garante della Costituzione, ma, soprattutto, come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Ultima porcata : il Procuratore della Repubblica di Crema, dott.ssa DANIELA BORGONOVO, dopo avermi accordato un fugace appuntamento, dinanzi ai documenti probatori della gravissima truffa perpetrata ai miei danni dal Provveditore agli Studi di Cremona, dal MIUR, dal Ministero degli Affari Esteri, mi ha detto che, dalle carte non si evinceva alcun reato penale, al massimo una serie di negligenze. Le ho fatto presente che avevo contestato le stesse al Provveditore e, pertanto, il non volersi quest'ultimo emendare in autotutela amministrativa, riparando i danni a me arrecati, configurava a suo carico dei reati di omissione di atti d'Ufficio, abuso d'ufficio e occultamento di atti d'ufficio. Niente. L'esimio Procuratore non ha voluto accettare il mio esposto / querela, dicendomi anche che era passato troppo tempo dai fatti, che era una storia troppo complicata e, ormai, "cosa ci vuol fare, sono cose che capitano.è andata così, Le conviene rassegnarsi..".

Poi mi ha lasciato in asso (avrà perso al massimo dieci minuti !) adducendo suoi impegni più pressanti.

Questo è il risultato del "riconoscimento del merito" in Italia di cui molti politicanti da strapazzo e ipocriti dell'attuale Parlamento, sia della maggioranza che dell'opposizione, e molti noti giornalisti, altrettanto, ipocriti, si fanno paladini !

Questa è l'imparzialità dell'Amministrazione della Giustizia nel nostro Paese : " Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge " ma alcuni (orwellianamente) sono più uguali degli altri (vedi George Orwell, "Animal farm" ).

Prof. Giovanni Falcetta, Crema (CR), docente di ruolo di Lettere, figlio di Giuseppe Falcetta ( orfano di padre, con madre casalinga nullatenente, licenziato, nel 1925, da Mussolini, per "scarso rendimento" , in realtà, perché non era iscritto al Partito Nazionale Fascista), monoreddito, con a carico moglie e figlio di 19 anni, prossimo studente universitario, già Lettore di Lingua e Letteratura Italiana, su nomina del Ministero degli Affari Esteri, a Tirana (Albania) e Pola (Croazia) dal 1999 al 2006. Socialista "pertiniano" da 40 anni.

Giovanni Falcetta


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