Rino FormicaIn democrazia, chi decide deve conoscere e far conoscere le ragioni di una decisione. Sulla nomina del Governatore della Banca d’Italia cosa sanno gli italiani? Sanno che vi è un dissidio tra Berlusconi (per Saccomanni) e Tremonti (a favore di Grilli). Non vogliamo conoscere cosa vi sia di personale in questo dissenso, ma abbiamo il diritto di sapere di chi e di che cosa si sta parlando. Ci aiutano un corsivo del Corriere della Sera e la bella pag. 8 del Sole 24 Ore di giorni fa. Il corsivo del Corriere: ”La Banca d’Italia ha alcune funzioni vitali: il potere di voto presso Bce, la vigilanza bancaria, la gestione di un patrimonio di circa 200 miliardi di euro, l’ufficio studi, la difesa dell’indipendenza. Che visione hanno i candidati di questi aspetti? Loro stessi, si presume, sarebbero felici di competere sulla base delle loro idee e delle capacità dimostrate. Intanto l’Italia dibatte su chi ‘porta’ chi”. Sul ‘Sole 24 Ore’ troviamo un efficace raffronto delle posizioni dei candidati a governare la Banca d’Italia, sui temi: crisi e ruolo Bce, crescita e banche. Fermiamoci, per ora, all’essenziale e confrontiamo il pensiero di Saccomanni e di Grilli sul tema: crisi e ruolo Bce. E’ questo il punto più delicato da affrontare perchè riguarda la difesa e la tutela degli interessi nazionali italiani nella Bce, dove si tenta di organizzare uno schieramento anti italiano del quale dovrebbe far parte, secondo i desideri della Bundesbank, anche il presidente Draghi. Il Sole 24 Ore così riassume le posizioni dei due aspiranti: Saccomanni: ”Un programma credibile di risanamento e di riforme avrebbe un immediato impatto positivo sui mercati finanziari, riducendo l’onere del servizio del debito pubblico e il costo del capitale per gli investitori privati, che sono oggi strettamente collegati”. Giudica l’ipotesi di emissione di eurobond come non proponibile, e auspica la figura di un ministro dell’Economia europeo”. Grilli: “Gli eurobond sono la via maestra per il futuro dell’Europa (posizione espressa più volte dal ministro Tremonti).La gestione della crisi deve essere soprattutto in mano ai governi. La politica di emissione del debito pubblico da parte del Tesoro ha superato la prova dei mercati in tempesta”. Se queste sono le vitali questioni che interessano il Paese, quale è il livello della discussione in corso tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione? Nella ridotta berlusconiana di Giurabub si discute sul come dare una lezione a Tremonti e nella rassegnata accozzaglia dei contrari si gioca alle mozioni di sfiducia che dal 14 dicembre del 2010 si trasformano in atti di fiducia per il Governo. Noi pensiamo che: “l’ingresso nel Sebc ha determinato, nelle materie attinenti alla definizione e attuazione della politica monetaria, il passaggio dei poteri decisori dal livello nazionale a quello sovranazionale: tali poteri, infatti, vengono ora esercitati in forma collettiva e sopraordinata, congiuntamente alle altre banche centrali nazionali e nell’ambito del Consiglio direttivo della Bce (dove l’adozione del principio una testa, un voto per le decisioni di politica monetaria dimostra che non si è voluto dare più un peso, e tantomeno un peso diverso ai vari Stati membri, ma conferire poteri decisori ad un autonomo organismo che opera per il Sistema nel suo complesso”. L’autonomia delle decisioni deve essere esercitata nella Bce. Nella Banca d’Italia vi è ancora l’antica e profumata atmosfera dei grandi corpi autonomi. E’ ora di svegliarsi! Con l’euro (1999) è stato istituito il sistema europeo di banche centrali e con la legge italiana sul risparmio del 2005 sono cambiati i ruoli e le funzioni della governance della Banca d’Italia. E’ di questo che dobbiamo discutere presto e bene. Poi affronteremo il tema della pubblicizzazione della Banca d’Italia che doveva aver luogo entro il 2008 secondo la richiamata legge del 2005, e che è svanita nella generale distrazione. Ma di questo argomento parleremo dopo la nomina del nuovo Governatore, partendo dalla intervista di Cossiga al giornalista Mucchetti: Opa su Banca d’Italia (Espresso, novembre 2002).




(articolo tratto dalla rivista mensile 'Critica sociale', sotto l'Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica italiana)
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Carlo Cadorna - Frascati - Mail Web Site - martedi 18 ottobre 2011 18.46
La politica monetaria è parte importante della politica economica. Dal momento che la politica monetaria è stata delegata
allla Banca Europea, è logico che lo sia anche la politica economica (negli obiettivi da raggiungere). Ad ogni governo spetta la scelta della via .


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