Marco PannellaIn ottemperanza a quanto stabilito il 20 febbraio 2011 dal nostro 39° Congresso, preannunciamo sin d’ora che una seconda Sessione, presumibilmente conclusiva, del Congresso stesso si terrà (in luogo ancora da stabilirsi e così subito potervi comunicare) dall’8 a l’11 dicembre del corrente anno. In tal modo, ci auguriamo di consentirvi non solamente di liberare le vostre agende per quei giorni, ma anche di propagandare questo importante appuntamento fra quanti possono ad esso essere interessati a partecipare. Potrebbero – infatti – partecipare come congressisti, se iscrittisi al Partito in quella stessa occasione – acquistandone lì stesso la tessera, che conferisce a ciascuno pieni diritti, di elettorato attivo e passivo, di intervento, e di voto. Vi prego subito di risponderci se – in linea di principio – tenterete di parteciparvi. Dovremo – certo – al più presto comunicarvi il luogo, dove il Congresso si svolgerà. Terremo ovviamente presenti anche eventuali forme nuove di partecipazione online, ormai essenziali anch’esse, ma con modalità tutte da inventare, e sperimentare. Vorremmo che si riflettesse, più e meglio di quanto non si sia fatto finora, su un connotato assolutamente nuovo e per ora esclusivo: entrare a pieno titolo nel Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (NRPTT) è fra i diritti naturali di chiunque e per qualsiasi motivo lo voglia. Non si “chiede”, infatti, di essere ammesso a farne parte. Se ne acquista la tessera e se ne è membro. Nessuno può “concedergliela” o negarla, per nessun motivo. Non esistono organi del tipo “collegi di probiviri”. Gli obblighi statutari – in sintesi – consistono dell’impegno di vivere la condizione di membro del Partito in piena libertà di comportamenti e di scelte di coscienza. Mai, negli oltre 55 anni di esistenza, è stato impedito a chicchessia di acquistare la tessera, di esercitare i diritti conseguenti, mai nessuno è stato espulso o sanzionato per un qualsiasi motivo.


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Luca Di Muzio - Ferrazzano/Italia - Mail - mercoledi 21 settembre 2011 10.25
Se la partecipazione alla riunione di un'organizzazione politica dovesse dipendere da chi nel corso del tempo ne ha fatto parte, immagino che non si dovrebbe/potrebbe partecipare alle riunioni di nessuno. Rutelli e Capezzone, ciascuno fulminato sulla propria via di Damasco, non sono più Radicali- direi "grazie a Dio", con un po' di humour- e stanno bene dove stanno. Cercherò di esserci
ARBOR - MILANO - Mail - martedi 20 settembre 2011 19.19
Purtoppo tra gli acquirenti della tessera radicale ci sono stati troppo spesso dei personaggi che evidentemente con il pensiero radicale hanno poco a che fare (v. Rutelli, Capezzone, et. al.) e forse per questo tra poco i congressi si terranno in qualche cabina telefonica.
Lo dico con rammarico dopo avere orgogliosamente votato radicale negli anni '70. Credo che Pannella con i suoi continui pigolii per avere una qualche poltroncina (ovviamente poltroncina radicale ma sempre pagata dal contribuente!) nei confronti delle maggioranze di turno (l'ha chiesta perfino a Berlusconi) ha generato la situazione attuale.
Bei tempi quando dirsi radicale significava rifiutare qualsiasi compromesso, ed il partito era un partito di lotta non trans, trans, trans,.... ma disposto a quasiasi compromesso pur di avere un posticino nella stanza dei bottoni, vero Bonino ?
ARBOR - MILANO - Mail - martedi 20 settembre 2011 19.18
Purtoppo tra gli acquirenti della tessera radicale ci sono stati troppo spesso dei personaggi che evidentemente con il pensiero radicale hanno poco a che fare (v. Rutelli, Capezzone, et. al.) e forse per questo tra poco i congressi si terranno in qualche cabina telefonica.
Lo dico con rammarico dopo avere orgogliosamente votato radicale negli anni '70. Credo che Pannella con i suoi continui pigolii per avere una qualche poltroncina (ovviamente poltroncina radicale ma sempre pagata dal contribuente!) nei confronti delle maggioranze di turno (l'ha chiesta perfino a Berlusconi) ha generato la situazione attuale.
Bei tempi quando dirsi radicale significava rifiutare qualsiasi compromesso, ed il partito era un partito di lotta non trans, trans, trans,.... ma disposto a quasiasi compromesso pur di avere un posticino nella stanza dei bottoni, vero Bonino ?


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