Sui costi della politica, che in realtà sono i costi della partitocrazia, l'unico intervento rivoluzionario e radicale sarebbe stato l'abolizione del finanziamento pubblico dei Partiti. Limitarsi a tagliarne il 10 per cento non serve a nulla. In primo luogo perché una truffa, anche se ridotta del 10 per cento, sempre una truffa rimane. I rimborsi elettorali, infatti, di rimborso hanno ben poco, visto che i Partiti ricevono cinque volte quanto effettivamente spendono in campagna elettorale. E poi dal 1993, quando gli italiani con il referendum dissero no al finanziamento dei Partiti, ad oggi la cifra versata ai Partiti è salita del 1.200 per cento. Quanto all'8 per mille, il ministro Giulio Tremonti anziché tagliare drasticamente il miliardo di euro che la CEI ogni anno incassa truffaldinamente, ha pensato bene di destinare i risparmi sulla politica alla quota statale dell'8 per mille, ovvero quella che al 50 per cento viene illegittimamente utilizzata per i beni culturali ecclesiastici.
(articolo tratto dal sito www.notizie.radicali.it)