Che cosa hanno in comune un chirurgo plastico, il direttore di un magazine di moda, un teologo, un fotografo e personaggi mitologici e storici? Apparentemente nulla. In realtà, invece, queste figure e molte altre sono le protagoniste dell’ultimo, singolare libro del Professor Nicolò Scuderi, chirurgo ‘plastica e ricostruttivo’ di fama con la passione per la storia e la mitologia. “A me la mela” è il libro edito per i tipi di Franco Angeli in cui ha mescolato interviste reali e immaginarie in un percorso concettuale sulla bellezza, la sua evoluzione e le possibilità offerte dalla medicina estetica e dalla chirurgia plastica. Possibilità che sembrano stupire lo stesso chirurgo, per l'uso talora eccessivo che se ne fa. Riflettendoci, la ricerca di un aspetto esteriore straordinario è una aspirazione antica, come se in ognuno di noi esistessero delle zone cerebrali che si accendono e reagiscono alla visione estetica. “La bellezza non è un valore solo nella società dominata dai media ma”, racconta il medico, “era già un’ossessione nell’antichità, tanto che i miti greci la raccontano come un’aspirazione che accomunava anche le dee, superiori forse, ma con emozioni e sentimenti umani e quanto mai attuali”. La bellezza che genera gelosia, invidia, dolore e, quindi, la sua ricerca, amplificata da tecniche chirurgiche sempre più alla portata di tutti per impegno e costi. La bellezza che rischia di prendere la mano, di diventare un’ossessione, alla ricerca di una perfezione impossibile da ottenere, l’analisi di un’identità che passa per il chirurgo. Dialoghi tra amici che vengono da esperienze diverse in modo che, alla fine della lettura, possa emergere un quadro visibile da ogni lato: quello dell'antropologia e quello della moda e di chi la rappresenta sui giornali e che, forse, la influenza. E tra chi la commenta (i personaggi reali) e chi la rappresenta (i personaggi mitici e della fantasia), i veri protagonisti, i pazienti, donne e uomini che spinti da motivazioni diverse - talora futili, talora realmente profonde - si presentano al cospetto dell'uomo che può realizzare i loro desideri. Nelle sue mani, abili, una bacchetta magica tagliente e una promessa che passa attraverso un po’ di sacrificio e un po’ di dolore, come un moderno rito di passaggio, quello dei punti di sutura e degli ematomi, prima di poter accedere all'agone dei 'belli' e quindi dei degni. Sono le storie, le domande, le insicurezze, la spavalderia, il coraggio, la speranza di ciascuno che potremmo ritrovare anche in noi stessi. Perché anche chi non si ‘rifà’ nulla, almeno una volta ha pensato a modificare qualcosa di sé, poiché a essere ‘plastico’, ormai, è il corpo, che si modifica con protesi e acido ialuronico, che si potenzia e si migliora, oggi, alla luce del sole, anzi, con un certo orgoglio, senza più tabù, forse perché “così fan tutti”. Volutamente, non ho detto “tutte”, dato che anche i ‘signori uomini’ non disdegnano di accrescere la propria autostima con un ‘pit stop’ in sala operatoria. Un libro da leggere sotto l’ombrellone, insomma, per capire di più della società e di se stessi, poiché porta a identificarsi. Anche perché in estate è meglio non operarsi: il sole non fa bene alle cicatrici.