Perché voterò ‘No’ al referendum sul nucleare? Perché l’Italia è circondata da centrali che producono e che ci vendono al triplo del valore energia che potremmo produrre per nostro conto; perché con le giuste modalità e prudenza l’energia nucleare rappresenta di fatto il metodo più efficace pulito e immediato per produrre energia, di certo meno inquinante del petrolio e del metano; perché pale e pannelli mi piacciono sempre meno (alcuni pannelli, peraltro, sono tossici…) e soprattutto non coprono la richiesta e il fabbisog no di energia; perché andiamo a sindacare di nucleare ma, come dice Crozza, siamo ancora incapaci di gestire l’emergenza rifiuti della Campania. Perché voterò ‘No’ all’acqua pubblica che, come recita uno slogan, “non si vende”? Perché se è vero che non si vende non sempre è disponibile e allora bisogna: ahimè, comperarla; poi, per poterla distribuire, bisogna; qualche volta sollevarla con pompe; bisogna controllarla; bisogna depurarla; controllarne la qualità; poi, ci sono le condotte che richiedono una manutenzione continua; poi ci sono i fontanieri (ossia il personale preposto, operai ed elettricisti) che eseguono gli interventi operativi su campo. Ma sì, certo, l’acqua non si vende, epperò quanto costa! E mi piacerebbe, sì mi piacerebbe proprio, vedere coloro che anni fa l’hanno ceduta a terzi per incapacità manageriale e per costi troppo elevati come potrebbero gestirla. Attualmente, dalle ‘multiservizi’ incassano signori canoni, in futuro chissà… Perché l’acqua non si vende, ma costa. E, credetemi, costa tanto!! L’acqua è già pubblica e chi pensa che liberalizzarla ci costerà di meno, vista l’Italia, visto che chi muove le macchine del potere non ha capito proprio, ma proprio, nulla: la pagheremo il doppio e sotto un’altra forma. Provo a ipotizzare: aumenteranno le tasse comunali? Molto probabile. Dunque, il mio unico ‘Sì’ sarà sulla giustizia.