DIPARTIMENTO FEDERALE DEGLI AFFARI ESTERI
Berna, 22 gennaio 2002
La Svizzera chiede che, in sintonia con il diritto internazionale vigente, le persone arrestate in
Afghanistan che si trovano nella
Baia di Guantanamo, a Cuba, siano considerate
prigionieri di guerra secondo la Terza Convenzione di Ginevra.
Il Segretario di Stato,
Franz von Däniken, lo ha chiesto espressamente all'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Svizzera,
Mercer Reynolds III, nel corso di un colloquio.
In relazione alla cattura e all'arresto delle persone fatte prigioniere in
Afghanistan, in base al diritto internazionale e in particolare ai
diritti dell'uomo si pone il problema del loro statuto e delle loro condizioni di trasferimento e di detenzione.
La Svizzera ricorda che le regole e i principi universali che proteggono le persone contro
l'arbitrio (es. divieto di trattamento crudele, disumano o umiliante, diritto a un processo equo) devono essere rispettati in tutte le circostanze.
I prigionieri di Guantanamo, fintanto che il Tribunale competente non chiarisce il loro statuto, devono essere considerati come
prigionieri di guerra secondo la Terza Convenzione di Ginevra (art. 5) e hanno di conseguenza diritto alla protezione che essa garantisce a queste persone.
La Svizzera, così come il CICR e l'Alto Commissario dell'ONU per i diritti dell'uomo ritengono che i
prigionieri di Guantanamo debbano godere di questo statuto almeno provvisoriamente.
La CICR deve quindi avere
accesso ai prigionieri in ogni momento. Il loro trasporto non deve aver luogo in condizioni peggiori di quello garantito alle truppe della Potenza detentrice
(art. 46).
L'abolizione dello statuto di prigioniero di guerra può essere decisa solo da un Tribunale competente
(art. 5). Se la
Terza Convenzione di Ginevra non è applicata, le persone interessate devono essere comunque trattate con umanità e nel rispetto dei loro diritti a un
processo equo (art. 5 della Quarta Convenzione di Ginevra).
Dall'inizio degli attentati alle postazioni dei
Talebani e ai combattenti di
Al Quaeda il 7 ottobre 2001,
la Svizzera sottolinea che la lotta contro il terrorismo internazionale deve avvenire nel rispetto del diritto internazionale.
Gli attacchi indiscriminati a civili sono contrari a tale diritto. Occorre in particolare osservare che sarebbe un
controsenso compromettere il diritto internazionale e ridurre la protezione delle persone proprio nella lotta contro il terrorismo, a sua volta combattuto perché minaccia questa protezione.