Noi di Forza Popolare avremmo preferito vedere spegnersi la luce a Montecitorio su una presa di distanza definitiva e irreversibile, per quanto sappiamo che di irreversibile in politica non vi sia nulla, su questo Governo fatto di ‘aria fritta’, di finanziamenti torbidi, di disoccupati che aumentano, di cittadini che si impoveriscono. Un Governo di speranze disilluse, di promesse disattese, di occasioni mancate, di un uso manifestamente improprio della legittimazione popolare. Se dunque da una parte salutiamo felici questa grande vittoria, soprattutto morale, di Fini e dei suoi, restano alcune perplessità latenti che ci impediscono di esultare come vorremmo. Chiamiamolo tatticismo, chiamiamola scelta di opportunismo, chiamiamola pensione per i parlamentari e cumuli di rimborsi elettorali se si arriva a superare la data del 6 novembre 2010, quando il giro di boa di metà legislatura più un giorno garantirà i più odiosi privilegi per tutti, resta il fatto che se il Governo è salvo lo è solo grazie al voto di fiducia dei tanto snobbati e vessati ‘finiani’. E ora, proprio ora che si potrebbe iniziare a governare questo Paese in tranquillità, i titoli dei giornali parlano di elezioni anticipate a marzo. Andreotti diceva che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. E noi di Forza Popolare, che non vogliamo pensar male, due domande le poniamo a tutti e,  proprio per fugare dubbi e evitare future recriminazioni, particolarmente alla componente ‘finiana’ in parlamento, che ci pare la più determinata a voler svolgere una autentica politica di rinnovamento nel segno distintivo di un’etica ritrovata. Grazie a una norma del febbraio del 2006, una ‘porcata nella porcata’ (la legge sul finanziamento pubblico ai Partiti) che nessuno si è mai sognato di abrogare non si interrompe l'erogazione dei finanziamenti anche in caso di fine del mandato. Si stanno ancora erogando i rimborsi elettorali dell'ultimo Governo Prodi fino al 2011. A questi si sovrappongono quelli delle ultime elezioni politiche del 2008. E, in caso di elezioni anticipate, si continueranno a erogare questi, che faranno cumulo con i precedenti, che a loro volta si cumuleranno con i prossimi nel caso di caduta del Governo e nuove elezioni anticipate.  In tempo di crisi economica congiunturale con poche speranze, data anche la pochezza di idee e la determinazione a esportare verso Paesi con meno complicazioni fiscali e previdenziali tutto il fior fiore delle nostre aziende italiane, di default dell'Inps, di default dello Stato, a nostro avviso sarebbe sensato, di fronte ai sacrifici e le rinunce patite dai cittadini, dai lavoratori, dall’artigianato e della piccola e media impresa, dagli studenti, da tutti quanti si aspettano dalla politica italiana una presa d’atto e di responsabilità, dare al posto di nuove garantite privazioni un aiuto concreto, infrastrutture necessarie, finanziamenti per progredire e non per vivacchiare nell’assistenzialismo, dimostrando così di voler rinunciare non al contentino rappresentato dalla sommetta decurtata dallo stipendio di parlamentare, ma di evitare di farci affrontare una spesa di 100 milioni di euro all’anno che possono cumularsi con altri cento per ogni legislatura interrotta. Accogliendo più che favorevolmente la decisione del presidente Fini di dar vita ad un nuovo Partito, chiediamo quale sarà la rotta che intenderà dare alla sua azione politica: sarà una forza politica che si adopererà per scalzare Berlusconi e il suo collaudato team dalle stanze dei bottoni, oppure sarà orientato a rimanerne alleato ‘esterno’ acquisendo pari diritti e privilegi finora riservati alla sola Lega Nord? E' disposto il presidente Fini a far votare, prima di una eventuale caduta di questo governo Berlusconi IV  e comunque prima del 5 di novembre, una proposta di legge che modifichi in maniera sostanziale il rimborso elettorale, abrogando quella norma di recente introduzione a opera del Governo Berlusconi III che ne consente il cumulo? Dimostrateci, nello spirito di Mirabello, che non è solo una squallida questione di soldi.