La Camera dei Deputati,
premesso che:
il punto di partenza per una
soluzione politica della questione irachena risulterebbe essere l'esilio del dittatore
Saddam Hussein, soluzione che cancellerebbe la necessità di un intervento armato degli Stati Uniti;
tale soluzione non è solamente e principalmente
alternativa alla guerra ma lo è anche alla attuale, drammatica situazione dei diritti democratici, di libertà politica e umani;
lo stesso biografo del dittatore, il francese
Pierre Jean Luizarde, ha espresso la convinzione che
Saddam Hussein potrebbe optare proprio per questa scelta;
l'ipotesi di una amministrazione fiduciaria internazionale
controllata dall'ONU, con un mandato a tempo, garantirebbe le condizioni del pieno rispetto ed esercizio dei diritti e delle libertà per gli uomini e le donne irachene, così come sancito dalla
Carta dei Diritti fondamentali delle Nazioni Unite;
tale ipotesi, lanciata in un appello da
Marco Pannella e che ha ricevuto già l'adesione di oltre duecento parlamentari italiani, non ha avuto sinora un adeguato supporto dai sostenitori della pace, per i quali l'unica alternativa alla guerra è
solamente la pace e non anche la libertà, il diritto, la democrazia;
impegna il Governo
a sostenere presso tutti gli organismi internazionali e principalmente presso il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'ipotesi di un esilio del dittatore iracheno e sulla base dei poteri conferitigli dalla
Carta dell'ONU della costituzione di un Governo provvisorio controllato che ripristini a breve il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali di tutti gli iracheni.
Firmato
”Volontè, Ciro Alfano, Emerenzio Barbieri, Dorina Bianchi, Brusco, Riccardo Conti, Cozzi, D'Agrò, D'Alia, Degennaro, De Laurentiis, Di Giandomenico, Filippo Maria Drago, Giuseppe Drago, Follini, Giuseppe Gianni, Grillo, Anna Maria Leone, Liotta, Lucchese, Maninetti, Mazzoni, Mereu, Mongiello, Montecuollo, Naro, Peretti, Ranieli, Romano, Rotondi, Tabacci, Tanzilli, Tucci, Collè e altri...”