Questo articolo è stato pubblicato da “Il Riformista” il 7 marzo di quest'anno.
Evviva: il mondo non è più nelle mani di una sola iperpotenza. Da ieri c’è
il Trio, come l’ha battezzato
l’Herald Tribune.
Francia, Russia, Germania hanno sottoscritto una
Santa Alleanza per bloccare la risoluzione angloamericana. Invece di mettere
il veto, le due potenze che ne dispongono l’hanno
minacciato, in modo da dare un buon argomento ai sei Paesi di mezzo, ancora incerti, per
non piegarsi a Bush. Gli americani non possono fare ciò che vogliono. O meglio, lo possono sempre fare, ma
non a nome della comunità internazionale.
Un nuovo bipolarismo sta nascendo? Il mondo è da ieri un luogo più sicuro? La risposta a entrambe le domande è
no. Il
Trio non è un polo, e se lo fosse ci sarebbe da tremare.
Se lo fosse, sarebbe figlio della
rottura dell’alleanza transatlantica, che ha retto le sorti del mondo – niente affatto male, a dire il vero – dalla fine della guerra e il cedimento dell’Europa, alla seduzione dell’orso russo, liberato certo dall’ipoteca comunista ma pur sempre inutilizzabile come modello di Stato di diritto. A meno che qualcuno non voglia proporre
il Nobel per la pace per Putin, dopo quello per Chirac.
Ciò che soprattutto manca al
Trio è l’autorità morale per guidare il mondo nella sfida alla superpotenza statunitense. Questi tre Paesi stanno legittimamente difendendo
interessi nazionali e concezioni geopolitiche. Ma né gli uni né le altre fanno una
leadership morale paragonabile a quella americana che, nonostante errori e colpe, si è forgiata nella lotta contro i totalitarismi nati in
Germania e in Russia. Il
Trio non è
l’Asse del Bene. La Francia non può essere il campione di un multilateralismo alternativo all’unilateralismo americano quando spedisce i parà in
Costa d’Avorio senza sentire il bisogno di chiedere alcun permesso al Consiglio di sicurezza.
La Germania non può essere il campione di un modello economico alternativo al liberismo anglosassone quando accumula quasi cinque milioni di disoccupati e inceppa il già scarso dinamismo economico del Vecchio Continente.
Da ieri sappiamo che il vecchio ordine mondiale
non c’è più. Non sappiamo, neanche lontanamente, se ce ne sarà un altro e se sarà un ordine.