Giovannella PolidoroGli operai degli stabilimenti di Termini Imerese, in Sicilia e di Arese, in Lombardia,  manifestano contro il piano industriale varato dall’azienda torinese. Da sud a nord monta lo stato di agitazione dei lavoratori dipendenti degli stabilimenti Fiat che chiedono a gran voce l’intervento del Governo. Circa 200 dei 1300 operai della Fiat di Termini Imerese e dell’indotto, ormai in cassa integrazione, dopo una assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, si sono diretti in marcia verso il centro abitato e - come avevano annunciato - hanno occupato il municipio e la stanza del sindaco, Salvatore Burrafato. L’intento della protesta è quello - come ha spiegato il segretario della Uilm Vincenzo Comella - di “concordare assieme ai sindacati, ai lavoratori e allo stesso sindaco una linea comune contro il piano industriale”, già varato dall’azienda di Torino e che prevede di fermare, a partire dal 2011, la produzione automobilistica nell’impianto nel territorio siciliano. La nuova Lancia Y verrà, infatti, realizzata in Polonia. Anche la Cgil nel corso della manifestazione di protesta svoltasi a Roma contro le politiche economiche del Governo, si era detta sfavorevole all’attuazione del piano industriale della Fiat. I lavoratori di Termini Imerese, riuniti in municipio, hanno ‘eletto’ un proprio sindaco, il quale, indossata la fascia tricolore, ha affermato che: “Se le istituzioni non prendono in considerazione i nostri problemi cercheremo di fare da soli”. Gli operai hanno chiesto inoltre che le autorità comunali li aiutino a fissare un incontro con il vicesindaco, Gianfranco Miccichè e con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, prima che la Fiat presenti ufficialmente il piano industriale. In caso contrario, avvertono: “Staremo qui ad oltranza”. Nelle stesse ore, nella ricca Brianza milanese, anche i lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese, tutti in cassa integrazione, hanno manifestato davanti alla sede di Assolombarda, contro il trasferimento del Centro Stile da Arese a Torino. “La chiusura dell’Alfa – ha spiegato Corrado Delle Donne dello Slai-Cobas - è uno sfregio per tutta Milano, l’Alfa Romeo è stata regalata alla Fiat a suon di tangenti, e Torino, dopo aver incassato 2 mila miliardi per Arese a fondo perduto vuole chiudere tutto”. “Al danno si aggiunge la beffa - ha precisato Delle Donne - perché Fiat se ne va da Arese ma lascia a comandare l’area un suo ex manager, Luigi Arnaudo”. Davanti alla sede di Assolombarda, oltre a numerosi striscioni e bandiere di Slai-Cobas, Fiom-Cgil e Flmu-Cub, i lavoratori hanno posato la riproduzione di un bonifico da 4 miliardi di lire eseguito l’11 marzo 1992 da Credito Italiano alla Banque Internationale de Luxembourge a favore del cliente ‘Gabbiano’. “Quel Gabbiano - ha spiegato Delle Donne - era il Psi e l’assegno fu staccato da Cesare Romiti perché l’Alfa venisse ceduta alla Fiat anziché alla Ford”. I lavoratori di Arese hanno, quindi, rivolto un appello alla Lega Lombarda: “Anche l’Alfa Romeo è in Padania, non è Terronia, voi dove siete”?




(articolo tratto dal web magazine www.periodicoitaliano.info)
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Carlo Cadorna - Frascati - Mail - mercoledi 25 novembre 2009 17.41
Purtroppo gli investimenti assistiti ed antieconomici portano sempre a questi risultati. Allo stato dei fatti, se la Fiat fa gli affari suoi, anche lo Stato deve fare i suoi......
Nel meridione bisogna creare le condizioni per gli investimenti. Ma prima bisogna eliminare la Mafia....
Vittorio Lussana - Roma - Mail - sabato 21 novembre 2009 21.49
Essere laici non significa desiderare la stupidità degli altri: io non la voglio.
Saluti altrettanto annoiati...
VL
Antonio - Italia - Mail - sabato 21 novembre 2009 19.15
Allora mi scuso con me stesso per aver creduto di essere finito non su un sito di laici ma in uno spazio dittatoriale presieduto da un cerbero come lei. Saluti annoiati. Mai letta una cosa del genere.
Vittorio Lussana - Roma - Mail - sabato 21 novembre 2009 19.3
RISPOSTA AD ANTONIO VULLO N. 4: a) io le ripeto che lei non conosce il mestiere, poiché l'articolo che ha criticato è il tipico articolo VERAMENTE giornalistico, che elenca una serie di fatti senza esprimere pareri o commenti. Fotografa dei fatti: cosa che in questo Paese ci si è dimenticati del tutto di fare; b) se lei ha letto le mie parole come rabbiose e intolleranti dopo che è stato lei - e sempre lei - ad aver dato dell'ignorante ad una giornalista che scrive su questa testata, siamo noi i più felici per non dover più leggere le sue farneticazioni malevoli e assai poco intelligenti.
VL
Antonio - Italia - Mail - sabato 21 novembre 2009 17.34
qui l'unica figuraccia la sta facendo lei che non sa accogliere giudizi e opinioni differenti dal suo. E si calmi prima di accusare il prossimo di non saper fare il mestiere. Non ha alcun senso permettere commenti pubblici se poi si è così poco tolleranti ma quel che è certo è che non leggerò più articoli di questo sito inutilmente rabbioso e poco ospitale.
Vittorio Lussana - Roma - Mail - sabato 21 novembre 2009 17.17
RISPOSTA AD ANTONIO VULLO N. 3: a) in effetti, sono il moderatore; b) di conseguenza, intervengo quanto mi pare, esattamente come sta facendo lei, tra l'altro, senza comprendere che sta evidenziando un articolo che lei stesso critica; c) inoltre, lei ha capito benissimo cosa le ho scritto in precedenza ed è inutile che ora faccia finta di giustificarsi tramite forme di vittimismo. Il brano 'copre' le notizie delle difficoltà Fiat e delle proteste operaie di questi giorni e lo fa in maniera asciuta, pulita e razionale, come il più classico degli articoli. Dunque, le ripeto che sarebbe opportuno, PER LEI E PER LA FIGURA CHE STA FACENDO AGLI OCCHI DEGLI ALTRI LETTORI - se intervenisse sulla sostanza e sul merito delle notizie raccontate nel pezzo, anziché giudicarne lo stile: se l'articolo è stato pubblicato un motivo ci sarà. E lei non ha certamente titolo per valutare o intervenire intorno a ciò. Lei muove accuse ad una giornalista che non conosce e che collabora con portali web di importanza e di livello nazionale quali fastweb.it e periodicoitaliano.info e poi se la prende con me se cerco di farle comprendere la differenza tra un'opinione su una notizia e un giudizio personale? Mi appare normale far comprendere, in forma indiretta, chi sia veramente l'ignorante, non le pare?
VL
Antonio - Sicilia - Mail - sabato 21 novembre 2009 13.25
quello che ho commentato è relativo a un articolo che non mi è piaciuto e visto che c'è la possibilità di commentare e siamo in un Paese libero ho espresso la mia opinione. Non capisco poi perchè interviene lei tutte le volte e che cosa c'entra. Mi pare di intuire che forse è il moderatore ma qui non c'è nessuna lite. Dice che apprezza anche le critiche ma il suo continuo intervenire dimostrebbe il contrario.
Vittorio Lussana - Roma - Mail - sabato 21 novembre 2009 13.3
RISPOSTA AD ANTONIO VULLO N. 2: lei dice di essere stato cronista. Eppure, mi pare abbia appreso ben poco dal suo mestiere, a partire dal rispetto che si deve avere nei confronti del lavoro altrui. Lei qui è chiamato, se vuole, ad intervenire con commenti relativi al tema in questione, alla crisi economica e così via, non a screditare colleghi di altre testate che nemmeno conosce, poiché dovrebbe sapere che ciò non è corretto. Se ha dei dati o dei fatti da contestare alla collega Polidoro, poiché secondo lei sono stati raccontati in maniera distorta o non corretta, lo faccia. Altrimenti, la prego di evitare polemiche gratuite.
Di nuovo, cordiali saluti.
VL
Antonio - Sicilia - Mail - sabato 21 novembre 2009 10.44
Risposta a Vittorio Lussana: non ho detto che l'argomento è noioso, ho scritto che l'articolo è noioso e tanto. Sono stato cronista locale per diversi anni e quello che un lettore auspica sempre è non leggere snocciolate quiestioni di dati e statistiche irrilevanti. Il vero problema del giornalismo attuale è che ci si limita a coordinare il lavoro giornaliero. Ma scrivere con il cuore e conoscere una questione così grave è davvero tutta un'altra cosa, mi creda. L'articolista è ignorante in questo senso perchè non sa, scrive e basta ed è noiosa perchè è un dato di fatto per me lettore che leggo, anzi che ho iniziato a leggere.
Cordiali saluti anche a lei

Antonio Vullo
Vittorio Lussana - Roma - Mail - sabato 21 novembre 2009 10.19
RISPOSTA AL SIGNOR VULLO: Lei ha ragione sulla questione tecnica del nome di Termini Imerese, che tuttavia è citato due volte nel brano e, nel secondo caso, in maniera corretta. Si tratta, dunque, di un normale errore di battitura da cui lei non dovrebbe far discendere un'accusa di ignoranza da parte dell'articolista, non sapendo se questa ns. collaboratrice si sia mai recata sul posto (cosa di cui potrebbe anche dubitare, volendo, trattandosi di un articolo già pubblicato da un altro web magazine). In secondo luogo, il mondo del lavoro non trova attenzione sui media proprio perché considerato noioso, anche se non è così per quegli operai che stanno rischiando la disoccupazione e per quelle famiglie che temono di ritrovarsi presto sul lastrico. Ma ciò comprova, egregio sig. Vullo, la disistima che nel resto del mondo si nutre nei confronti del nostro Paese.
In ogni caso, la ringraziamo per il suo commento: tutti i pareri sono bene accetti, anche le critiche.
Un cordiale saluto.
VL


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