Carissimo Arturo, ti scrivo per augurarti buone feste, ma anche perché, dopo aver letto i risultati delle regionali abruzzesi, sono stato colto dallo sconforto: ma hai letto come mi stanno riducendo la sinistra? La ‘mia’ sinistra, quella della solidarietà, della lotta al sottosviluppo, dei meriti e bisogni, dell’urlo della Magnani? Me la stanno trasformando in un movimento giustizialista astratto, ti rendi conto? Non è più possibile far comprendere un emerito ‘tubo’ a questi qui: prima si son chiusi in quella maledetta torre d’avorio di Partito che hanno messo su, una ‘brodaglia’ di cui non si è mai capita un’emerita ‘mazza’ (scusa, Arturo, ma quando me le fanno girare…). E adesso si son messi ad andar dietro a quell’oste della malora di Di Pietro, uno che solo a sentirlo parlare ti vien voglia di nominare Aldo Biscardi presidente dell’Accademia della Crusca! Io non lo so che roba fumano da quelle parti lì, guarda: sembrano diventati tutti matti! Hanno affondato Prodi, che non era neanche tanto male; hanno prosciugato i comunisti, che almeno due parole su Pasolini ce le potevo pure scambiare; hanno massacrato per l’ennesima volta i socialisti, che sembra quasi lo facciano apposta; sono andati a Bruxelles e hanno fatto un ‘casino’, guarda Arturo, un ‘bordello’ vero, con Fassino che firmava il Manifesto del Pse da segretario dei Ds, la Bresso che non sapeva più dove sbattere la testa e la Bindi che si è messa a spaccare il capello in quattro. Risultato? Invece di andare avanti vanno indietro, come i gamberi: ma che ‘diavolo’ di strategia è? Tu lo sai che ho passato due anni in quel ‘guazzabuglio’ del centrosinistra: vuoi sapere veramente cosa ho trovato? Guarda, te lo riassumo con piena obiettività liberale: un branco di pazzi in libera uscita. La linea Ferrero - Bertinotti era troppo dispendiosa, quella di D’Alema troppo attendista sull’Afghanistan, Bobo Craxi era meglio mandarlo in giro per il mondo a cercare consensi per l’Expo di Milano, la Bonino era troppo radicale, Mastella troppo cattolico, la Pollastrini era solo una graziosa signora del thé e Giuliano Amato s’impapocchiava con la spazzatura di Napoli. Una cosa da malati, guarda, da interdizione collettiva. Io credevo che, presa la ‘schicchera’, sarebbero rinsaviti, per lo meno. Maddeché!!! Continuano imperterriti, invece. Non è neanche più ‘tafazzismo’: siamo al vero e proprio ‘bondage’ sado-masochista. Ma cosa vanno cercando, ancora, questi del Pd? La pietra filosofale? Il sesso degli angeli? La formula magica di Cagliostro? L’unico che ha preso in mano una battaglia degna di questo nome è il povero senatore Marino, che ha lanciato un appello sul testamento biologico. Sul resto, encefalogramma piatto: il decesso è avvenuto il 14 aprile 2008, alle ore 15 e 44 e neanche hanno fatto l’autopsia, perché preferiscono star lì a litigarsi gli orecchini della nonna, l’anellino della bisavola e la stola della moglie di Gronchi. Buon Natale, Arturo, con tanto affetto per te e per tutti gli amici de l’Opinione: almeno con voi un concetto sensato lo posso ancora scambiare…