Rita Chessa

Lo scorso 14 marzo 2025, nella cittadina di Pomezia (Rm), si è svolto il I Convegno nazionale sulle ‘Vittime del dovere’. Un incontro che ha visto la partecipazione di esperti, avvocati, associazioni, esponenti della politica come il sindaco di Pomezia, Veronica Felici e i familiari di chi ha perso la vita o ha visto la propria salute compromessa da esposizioni a materiali pericolosi come l’uranio impoverito. A tal proposito, preziosa la presenza di Carlo Calcagni, ex ufficiale esposto alla sostanza pericolosa durante una missione nei Balcani. A moderare, Paola Vegliantei, presidente dell’Accademia della legalità. “Si parla troppo poco delle vittime del dovere”, ha affermato Francesco Grimaldi, uno dei curatori dell’iniziativa. La definizione ufficiale di 'Vittime del dovere' indica quei lavoratori, in molti casi appartenenti a forze dell’ordine o militari, che hanno subito danni alla salute durante lo svolgimento del proprio servizio. Questo concetto va oltre la mera esposizione a pericoli quotidiani, comprendendo anche situazioni in cui il lavoro svolto comporta rischi estremi, talvolta invisibili, che non erano stati adeguatamente previsti o tutelati. Il caso dell’amianto è uno dei più emblematici: seppur bandito da molti Paesi, in Italia sono ancora numerosi i luoghi in cui l'amianto è presente, soprattutto nelle strutture pubbliche, nei cantieri navali e nelle aziende industriali. Numerosi lavoratori, entrati a contatto con l’amianto, si sono visti esposti a questa sostanza altamente tossica senza alcuna protezione adeguata, spesso per decenni. L’esposizione ha portato come conseguenza gravi malattie, come il mesotelioma, il cui nesso causale è ampiamente riconosciuto. Le vittime del dovere sono, dunque, persone che, per adempiere al proprio compito e difendere la collettività, hanno pagato un prezzo altissimo in termini di salute e, in molti casi, con la propria vita. In prima linea nella lotta all’amianto e per le vittime del dovere è l’avvocato Ezio Bonanni, presidente di 'Ona' (Osservatorio nazionale amianto, ndr). L'avvocato Bonanni ha dedicato la sua carriera in difesa dei diritti dei lavoratori esposti all’amianto, lottando per il risarcimento delle vittime e per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Tantissime sono le sue sentenze 'vinte' contro importanti istituzioni a difesa di numerose vittime e dei loro figli, coinvolti in battaglie legali contro grandi aziende o enti pubblici che non avevano mai preso provvedimenti seri per tutelare i lavoratori. Ezio Bonanni, grazie alla sua esperienza ha acquisito un’importante notorietà nel campo della difesa dei diritti civili, specialmente in relazione alle malattie professionali. È un simbolo di speranza per le famiglie delle vittime, ma anche una voce autorevole per chi lotta per un’Italia che riconosca e risarcisca adeguatamente le sue vittime del dovere. Il convegno di Pomezia e le testimonianze di persone come Carlo Calcagni, l’avvocato Bonanni e i tanti altri che lottano per le vittime sono anche un invito a non dimenticare che la lotta per i diritti dei lavoratori, in particolare quelli esposti a pericoli professionali, è una battaglia che riguarda tutta la società.


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