Cinzia RiontinoDa ieri notte, la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), insieme all'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), all'Unione medica euromediterranea (Umem), al movimento ‘Uniti per Unire’ e gli Amici del Marocco stanno seguendo gli sviluppi del più grave terremoto che ha colpito il Marocco da più di un secolo a questa parte ed esprimono solidarietà a tutto il popolo marocchino e sentite condoglianze ai familiari dei feriti. “Siamo in contatto”, dichiara il professor Foad Aodi, presidente di Amsi e Co-mai, “con i nostri rappresentanti locali in Marocco, medici e giornalisti che ci raccontano di una situazione molto grave: 1037 morti, più di 1204 feriti di cui 721 molto gravi, più di 300 mila danneggiati con le loro case dal terremoto. I feriti hanno fratture, emorragie e intossicazioni anche per la tipologia della costruzione delle case. Lancio un appello al Governo italiano”, prosegue Aodi, “per sostenere il Marocco e le zone danneggiate dove continuano i soccorsi e la ricerca delle persone sotto le macerie. Servono sangue, farmaci, medici specialisti e ospedali mobili. Ringraziamo per i loro messaggi e la disponibilità di sostenere il Marocco”, conclude, “del presidente della Repubblcia italiana, Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani”.





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