Lo scorso
16 maggio, presso la
Sala del Cenacolo della
Camera dei deputati, l’Academy di cultura e politica
‘Giovanni Spadolini’ si è presentata al pubblico con un grande esordio di presentazione del
programma formativo destinato ai
giovani. Si è trattato del primo evento in anteprima, dal titolo:
‘Da Spadolini al presente e al futuro’. L’iniziativa è stata presentata dalla portavoce
dell’Academy, Claudia Conte, considerata da
Forbes la più giovane esponente del panorama culturale italiano. Suo il compito di avvicinare il
mondo giovanile a questo ciclo di lezioni, promuovendo costantemente il dialogo intergenerazionale. Prendendo spunto dai ruoli istituzionali incarnati da
Giovanni Spadolini (il 2024 vedrà il trentesimo dalla scomparsa e il 2025 il centenario della nascita,
ndr),
l’Academy, presieduta dal consigliere
Luigi Tivelli, si articola in intense sessioni di lavoro. Il tema della
guerra e delle sue
conseguenze economiche (Spadolini è stato anche un autorevole ministro della Difesa,
ndr) è stato affrontato da
Lamberto Dini, dal professor
Beniamino Quintieri, dal generale
Leonardo Tricarico e da
Roberto Arditti, autore di un recente libro sulla materia. Sul tema della guerra è stato invitato a intervenire il ministro della Difesa,
Guido Crosetto. Il tema dei veri problemi della cultura oggi (Spadolini è stato fondatore del ministero dei Beni culturali nel 1974, ndr) è stato affrontato dal senatore,
Luigi Compagna. Il tema dei veri nodi del sistema dell’istruzione attuale è stato affrontato dalla psicoterapeuta
Maria Rita Parsi e
da Mauro Antonelli, capo della segreteria del ministero della
Pubblica Istruzione. “Il rilancio della figura di Giovanni Spadolini, grande statista e miglior esponente della cultura laica della storia repubblicana, grazie all’Academy a lui intitolata si presenta come una importante occasione di dialogo intergenerazionale. Un cospicuo corpo docenti qualificato che rappresenta il meglio della cultura politica attuale sarà a disposizione dei giovani attraverso un ciclo di lezioni a partire da quella odierna”. Queste le parole della portavoce
Claudia Conte, che ha avuto il compito di presentare il ciclo delle lezioni e gli illustri relatori. Quanto al rilancio della figura di
Giovanni Spadolini, già
presidente del Consiglio dal
1981 al
1983, i relatori sono stati:
Stefano Folli, già direttore del
Corriere della sera ed editorialista politico di
Repubblica; due professori ordinari di Diritto costituzionale,
Tommaso Edoardo Frosini e
Fiammetta Salmoni, che hanno illustrato l’attualità del decalogo istituzionale di
Giovanni Spadolini del
1981. Non poteva poi mancare una relazione sul senso della
formazione politica oggi, svolta da
Pino Pisicchio, già a lungo deputato e attualmente professore ordinario di Diritto costituzionale comparato. Interessante la testimonianza a cura di
Fabrizio Tomada, segretario particolare del
presidente Spadolini. A conclusione dei lavori, il prezioso contributo di
Giuseppe De Rita, presidente del
Censis e presidente del
Comitato dei Garanti dell’Academy. Al vertice
dell’Academy, oltre all’ex premier
Lamberto Dini, presidente del Comitato tecnico-scientifico e al presidente
Luigi Tivelli, tre vicepresidenti: il professor
Andrea Monorchio, il professor
Carlo Malinconico e la professoressa
Maria Rita Parsi. “Il senso di fondo dell’Academy, che permea anche l’impronta e lo spirito delle lezioni, è l’impegno per superare il divorzio fra politica e cultura e per recuperare quel senso della memoria storica per molti versi smarrito. Non a caso il felice matrimonio tra politica e cultura era proprio della figura di Giovanni Spadolini. Un uomo di Stato che ha svolto tutti i suoi ruoli culturali e politici essenzialmente sula base del valore del merito: un valore che l’Academy Spadolini cercherà di contribuire a rilanciare”. Questi sono gli obiettivi di fondo
dell’Academy evidenziati dal presidente
Luigi Tivelli, già consigliere parlamentare della Camera dei deputati e capo di Gabinetto, da sempre editorialista e scrittore.