Anche quest’anno prepariamoci a vivere la
kermesse sanremese. E mettiamoci
l’anima in pace: sarà il solito rimescolamento di fatti, eventi, interventi, cose e persone
alla rinfusa, che non c’entrano nulla tra loro. E che, soprattutto, prenderanno il sopravvento sulle canzoni con
polemiche create ad arte. Quasi a impedirci di memorizzare i vari brani e di fissare nella mente quale sarà la
'traccia' migliore di quest’anno. Volevate seguire una manifestazione
artistico-musicale giudicandola secondo
criteri artistico-musicali? Non sia mai: correvamo il pericolo di trasformarci in
persone coerenti. E’ previsto, infatti, l’intervento in collegamento differito, a quanto pare, del
presidente dell’Ucraina, che peraltro, nella sua vita precedente, era un
attore e un
cantante. Ma questo
flebile riferimento, tirato
per i capelli, non basterà a giustificare l’intrusione della
guerra sul
palco dell’Ariston. E si rischia un effetto
controproducente: gli italiani, già contrari in buona maggioranza all’invio di nuove armi, cominceranno a chiedersi se il
conflitto in
Europa orientale non arriverà presto anche
nelle loro case. L’opinione pubblica è stanca di una
guerra che, alla fine, sta risultando
costosissima. E vorrebbe un
intervento diplomatico internazionale, a cominciare dalle
Nazioni Unite, per evitare una
escalation già pienamente in atto. Ma noi, tanto per non fare ulteriore
‘casino’, mettiamo in campo la nostra manifestazione più
nazionalpopolare e
‘smutandata’. Giusto così, per
non farsi notare. In più, come se non bastasse, ci sono già state
interrogazioni parlamentari contrarie alla partecipazione dell’artista gender fluid,
Rosa Chemical. L’intervento della parlamentare di
Fratelli d’Italia, onorevole
Maddalena Morgante, è stato quanto di più
insulso e
repressivo si potesse elaborare: i
luoghi comuni più
scontati e
'naftalinici' ritrovati
in soffitta, mentre avevamo appena finito di smontare
l’albero di Natale. Ma anche l’idea di
mettere in piazza, anzi di portare su un
palcoscenico in
mondovisione, il
disorientamento sessuale di
un'artista (con l'apostrofo ma anche no, ndr) anziché la sua
musica, ci sembra il
perfetto esempio di quanto andiamo affermando: al
Festival di Sanremo, ormai le
canzoni sono solo un
pretesto per parlare d'altro. Poi c’è
Chiara Ferragni: una ragazza
gradevole, che tuttavia certificherà, con la sua
co-conduzione, come i nostri
giovani un
lavoro se lo debbano
inventare da soli. E come noi di ciò
ce ne facciamo vanto, ormai totalmente
proni al dominio dei mercati:
marchetta libera! Unica nota positiva: i
Depeche Mode come ospiti internazionali di livello. Si tratta dei
due componenti superstiti in seguito alla dolorosa scomparsa del loro tastierista,
Andrew Fletcher. E anche i nostri
Pooh verranno a ricordare e a omaggiare
Stefano D’Orazio, scomparso poco prima della
pandemia. Per la serie:
nella vita non si butta via niente. Nemmeno i
gruppi rock in ‘estinzione’, forse per ricordarci che ci stiamo
estinguendo anche noi. E che non stiamo facendo nulla per
invertire tale tendenza, magari trattenendo i nostri
giovani. I quali, se ne vanno a lavorare
all’estero per non doversi
gettare dalla finestra di fronte a un
manicomio del genere.
Buona fortuna, Italia.