Un invito a sognare per grandi e piccini. Così i visitatori di tutta
Europa descrivono il museo realizzato da
Hans-Peter Porsche. Un nome che non ha bisogno di presentazioni e che spalanca le porte della sua
fabbrica di giocattoli. Questo è sicuramente il periodo dell’anno più suggestivo per poter raccontare una storia di profonda
passione, che nasce fin dalla tenera età. Inaugurato nel
2015 in un edificio completamente nuovo, situato sulle
Alpi, al confine con
l’Austria nei pressi di
Salisburgo, il
Traumwerk Porsche è un’esposizione di oltre
2 mila e 500 metri quadrati da far brillare gli occhi. Una collezione di
trenini elettrici - un'autentica passione per
mister Porsche – e di tutti i
giocattoli per bambini degli ultimi
150 anni, unica al mondo, rigorosamente posizionati in teche di vetro antiriflesso, per permettere una visione nitida. Così
Hans-Peter Porsche ha realizzato il suo sogno:
trenini e
automobili, aerei e
navi, tutto curato perfettamente, nel più piccolo dettaglio: un
artigianato impeccabile, di altissimo livello. Un
genio inventore, creativo da generazioni e con la passione per i motori,
Hans-Peter Porsche scopre di amare il modellismo nel
1977, anno in cui decide di costruire per suo figlio, di soli quattro anni, una
ferrovia in scala HO della
Marklin, azienda leader tra i costruttori di
modellini ferroviari alla quale
Porsche, in seguito, darà spazio realizzando il progetto
‘Traumwerk’. Fu proprio la visita a un negozio di giocattoli ad accendere il suo sogno. Grazie a un abbonamento, la
Marklin gli inviava direttamente a casa tutti i
nuovi modelli di
treni e
locomotori che puntualmente riproducevano. In tal modo, riuscì ad accumulare ben
450 casse di giocattoli in miniatura. E tutti gli spazi della sua casa a
Salisburgo erano strapieni. Decise allora, insieme a suo figlio, che quella straordinaria collezione non poteva restare chiusa nelle soffitte. Il progetto fu affidato all’architetto berlinese
Volker Stabb. E quella
passione, che per oltre
40 anni lo aveva accompagnato, finalmente,
stava prendendo vita.
Il Traumwerk
L’immaginazione ha presto superato; di gran lunga, la realtà: tecnici e modellisti, ogni giorno assicurano che tutto funzioni senza intoppi. E poi c’è lui, Hans-Peter Porsche: un signore con i capelli bianchi e lo sguardo sognante che, insieme alla sua cravatta rossa con orsetti, di cui possiede ben 600 pezzi, accoglie e accompagna i suoi ospiti durante questo meraviglioso percorso. Una fabbrica di giocattoli in cui, nella prima parte, è possibile ammirare l’affascinante esposizione di modellini di latta: 150 vetrine tra automobili, stazioni ferroviarie, aerei e molto altro ancora. La seconda parte è dedicata al modellismo ferroviario in miniatura. E come non dare spazio al ‘coccodrillo’, la famosa locomotiva della Marklin? Proseguendo, si incontrano sottomarini, impianti a vapore e automobili di epoche diverse. Salendo al primo piano, si può ammirare il pezzo storico della vita di Hans-Peter Porsche: una Mercedes dipinta da lui stesso quando era ancora un bambino con un orsacchiotto di peluche e la sua prima cravatta con orsetti, regalo di un caro amico a cui mister Porsche è rimasto molto legato. Nell’esposizione ha voluto riservare uno spazio anche alla sua collezione di auto private, ognuna con una sua storia. Ma è nella seconda parte della mostra che risiede l’anima del Traumwerk: una ferrovia in miniatura, avvolta da un realistico paesaggio alto cinque metri e grande 365 metri quadrati, che racchiude Austria, Svizzera e Germania con più di 180 trenini elettrici. 40 di questi girano contemporaneamente su 2,7 chilometri di rotaie. Il tutto curato nei minimi dettagli. E c’è tanto altro da scoprire: dalla miniatura della prima fabbrica Porsche, alla casa di nonno Porsche. Ed è qui, in questa affascinante fabbrica di giocattoli, che Hans-Peter Porsche ha scelto di metterci il cuore. Un cuore che continua a battere per una passione, che lo farà sentire sempre un po' bambino. Una storia che fa sognare tutti noi, grandi e piccini, regalandoci, in questo periodo di magia, la sensazione di sentirsi un po' bambini, ripensando alla nostra infanzia e al nostro giocattolo preferito. A quel foglio a quadretti che iniziava con la frase: “Caro babbo Natale…”. Una magia che continua a ripetersi negli anni, perché in fondo, non si è mai troppo grandi per sognare ed emozionarci ancora una volta davanti a un regalo da scartare.