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Sarà stata la
guerra in Ucraina o l’arrivo
dell’estate, ma abbiamo finito col perdere di vista
l’emergenza Covid, che non è affatto finita.
L’occhio di Polifemo della televisione, spostandosi verso altre problematiche e situazioni, ha generato l’idea che fossimo
fuori dalla pandemia, quando invece le cose non stanno affatto così. E’ infatti arrivata in
Portogallo, ma anche in
Germania, la variante
‘Omicron 5’, che sta generando un vera e propria
‘sesta ondata’, tanto per crearci nuove preoccupazioni. A quanto pare,
‘Omicron 5’ sarebbe una
‘sottovariante’ che
resiste al caldo ed è caratterizzata da un alto
tasso di trasmissibilità. Isolata nel febbraio scorso nella
Repubblica del Sudafrica, questa nuova variante sta già generando una situazione anomala per la stagione che stiamo vivendo, con un
boom di contagi in alcuni Paesi europei nonostante le curve si stessero abbassando, per l’arrivo della bella stagione. Pertanto, qualche attenzione in più sarebbe corretto
consigliarla, come per esempio l’uso delle
mascherine nei luoghi o nei locali al
chiuso. In
Portogallo, già nelle ultime due settimane
Omicron 5 ha causato più di
20 mila contagi al giorno: non è poco per un Paese che non ha moltissimi abitanti
(10 milioni circa, ndr). E più di
1500 persone sono già
decedute negli scorsi mesi primaverili. Insomma, non ci sembra una situazione da prendere
‘sottogamba’, poiché si teme, secondo quanto dichiarato dal
ministero della Salute portoghese, un aumento della mortalità
“superiore ai valori previsti per il periodo dell’anno”. Ma cosa sta causando questa recrudescenza del virus? Secondo
Frank Ulrich Montgomery, presidente della
World Medical Association, “il Covid 19 non è finito, come dimostra la pesante epidemia di Omicron in Portogallo”. E continuare a non occuparsi di tali segnali ci appare atteggiamento
irresponsabile. Quel che è certo, è che in
autunno è altamente probabile una
sesta ondata. E sarebbe il caso di farsi trovare pronti, dato che oggi abbiamo più armi a nostra disposizione, a cominciare dai
farmaci assumibili per via orale. Tuttavia, insistere su una
quarta dose di
vaccinazioni già a partire dal mese di
luglio, soprattutto nei confronti delle categorie più a rischio, come per esempio quella dei nostri
anziani, sarebbe anche il caso di valutarlo, per non correre eccessivi rischi e provare a
prevenire ogni possibile innalzamento delle
curve epidemiologiche. Invece, ci occupiamo delle ridicole accuse di
propaganda antirussa, dato che il
‘bue’ che
dà del cornuto ‘all’asino’ continua a essere la
moda ideologica del momento. Per quanto ci riguarda, non vogliamo certamente generare
allarmismi. Ma almeno smettiamola di dar peso al
dileggio superficiale, proveniente quasi sempre da
ambienti che insistono nel diffondere
odio sociale, strumentalizzando ogni notizia. La situazione è seria e complessa. E andrebbe per lo meno trattata con
sobrietà, senza
inutili polemiche. Soprattutto da parte di chi, negli ultim due anni, non ne ha mai
'azzeccata' una. Neanche per sbaglio.