Roma, 1° febbraio 2022: 14 persone sono entrate al
ministero della Transizione ecologica scrivendo sulle pareti:
"Ministero della truffa" e
"Ministero delle bugie". L’azione è stata portata avanti da cittadine e cittadini preoccupati per
l’inazione della politica partitica e del ministero deputato, nei confronti del
collasso ecologico e
climatico. Nei mesi precedenti, infatti, circa
26 mila e-mail sono state inviate al dicastero in oggetto e ai suoi collaboratori. I sostenitori della campagna hanno chiesto che fosse
“calendarizzato un incontro pubblico con il presidente del Consiglio e alcuni ministri in cui si dibatta della situazione climatica e ambientale e degli impatti sulla popolazione italiana”. Il collettivo
‘Ultima Generazione’, insomma, vorrebbe una maggior
partecipazione democratica tramite l’indizione di
un’assemblea di cittadini e cittadine. Le loro e-mail non hanno ricevuto risposta: da qui la prima azione di imbrattamento messa in atto dalla campagna di
‘Extinction Rebellion Ultima Generazione - Assemblea cittadina ora!’. Nonostante molte delle persone che hanno preso parte ai blocchi stradali di dicembre abbiano violato per la decima volta il
‘foglio di via’ dalla
capitale, si tratta di una protesta che non si ferma. A una settimana dagli
atti di ‘vandalismo’, per i quali gli aderenti alla campagna
‘Ultima Generazione’ si sono già scusati con la collettività,
l’8 febbraio scorso, alle ore
10.00, ha avuto inizio lo
sciopero della fame di fronte alla sede del
Mite. Il vicecapo di gabinetto del ministro,
Nicolò De Salvo, ricevendo una piccola delegazione di attivisti ha chiesto loro di rivolgere le proprie
scuse anche alla persona di
Roberto Cingolani. Fino ad allora, il
ministero per la Transizione ecologica non concederà un
incontro pubblico, ma si limiterà a ricevere una
piccola delegazione di
attivisti e
attiviste. Gli aderenti alla campagna di
‘Extinction Rebellion’ dichiarano di non considerare il
ricatto accettabile e vengono
scortati in questura. Questa è la
risposta dello Stato agli
atti di disobbedienza non-violenta il giorno prima dell’entrata
in Costituzione del
diritto/dovere alla tutela dell’ambiente. Intanto,
l’appello alla
trasparenza del
Mite circa i
milioni di euro pubblici previsti dal
Piano nazionale di resilienza e ripartenza (Pnrr) resta
senza risposta.