Emanuela ColatostiDi qualsiasi manufatto scritto si stia parlando, un titolo non dovrebbe mai essere separato dal suo sommario. 'Ribaltamenti' di Franco Campegiani (David & Matthaus Edizioni) non è esente da questo principio tanto semplice quanto intuitivo. Ma 'democrazia dell'arché e assolutismo della dea ragione' sembra essere molto più di un enunciato distinto: è una parafrasi poetica del sentiero filosofico battuto dall'autore, che riflette l'accostamento tra un'argomentazione esplicativa e una lirica simbolica. In questo suo lavoro, Franco Campegiani mette generosamente a disposizione del lettore il proprio percorso interiore: una storia delle sue 'voci di dentro', raccontata attraverso sofismi intrisi di passione. A essere 'sdoganato' lungo tutto l'arco narrativo è il repertorio mitologico e letterario della nostra tradizione, al fine di tematizzare, da un lato e, dall'altro, ricostruire l'Io nell'attuale temperie storico-culturale. Partendo dall'assunto che il presente stato della globalizzazione sia sinonimo di post moderno, appellarsi al 'pensiero debole' è inevitabile. Con la forma letteraria del saggio, l'autore si infila nelle maglie del relativismo assecondandolo, con la viva intenzione di tirarle senza strapparle. Ciò perché, nella sua visione del mondo, è l'equilibrio la cifra 'cabalistica' in cui vengono iscritte le grandi dicotomie della 'Storia del Pensiero'. Attraverso una ricognizione nel repertorio mitologico a sostegno di ogni dualismo occidentale, egli tenta di recuperare e valorizzare gli 'antagonismi' eraclitei per rigettare la 'dialettica' negativa di Mani. Tutto e niente; libertà e necessità; Dio e uomo; mente e corpo; macchina e organismo; scienza e arte; materialismo e idealismo; natura e cultura. Tra tutti questi opposti dialettici non sempre è saggio dover scegliere. Per Franco Campegiani, l'allontanamento definitivo tra i contrari antagonisti - soggetti a continue paranomasìe, che depotenziano un possibile ruolo servile dei concetti - porterebbe alla morte entropica di ogni forma sociale di vita. L'autore, a questo punto, sembra appellarsi direttamente al divulgatore della dialettica nella tradizione italiana: Benedetto Croce. Il soggetto per sé, quindi, non potrebbe risultare 'sostanzialmente' affetto da individualismo monadico - nel senso che l'identità non si struttura se non attraverso la penetrabilità e l'eluttabilità di disposizione sempre in formazione. È a partire dalla familiarità semantica e, perché no, archetipica intercorrente tra 'relazione' e 'relativo' che Franco Campegiani intende superare l'impotenza dimostrativa del pensiero debole. Nelle agili argomentazioni di 'Ribaltamenti', l'autore non si lascia guidare da nessuna coordinata accademica, ma solo dalla sua intelligenza attiva nell'osservazione del contesto presente, che si snoda in una prosa sorprendentemente chiara per la complessità e l'elevatezza degli argomenti trattati. Secondo la ricerca è, quindi, la dimensione del 'sacro' - in quanto punto d'equilibrio tra mente e corpo, libertà e necessità - a rappresentare il principio d'individuazione che, in questa deriva post moderna, l'uomo rischia di perdere. Un 'sacro' che non è trascendente, ma immanente, all'interno di una spiritualità che, se riscoperta, sarebbe catalizzatrice dell'alba di un nuovo umanesimo. Nel riconoscere il 'sacro' in quanto principio di alterità intrinseco all'individuo, la società tutta può risorgere. A partire dalla ricostituzione di ciò che è andato perso durante il 'secolo breve': la comunità.

L'autore
Franco Campegiani è nato a Marino (Roma) il 7 settembre 1946, località in cui risiede conducendo direttamente un'azienda agricola standard di produzione ecologica. Diversi sono i testi poetici da lui pubblicati: 'L'ala e la gruccia' (1975); 'Punto e a capo' (Mario dell'Arco, 1976); 'Selvaggio pallido'  (Rossi & Spera, Carte Segrete, 1986, con disegni di Umberto Mastroianni); 'Cielo amico' (Ibiskos , 1989); 'Canti tellurici' (Sovera, 2000). Quotato critico d'arte, collabora a 'Il Corriere di Roma', 'Controluce' e ad altre testate specialistiche. Attivissimo nella vita culturale laziale, è promotore di manifestazioni come la 'Biennale internazionale della pietra', il Premio internazionale di cultura 'Latina tellus' e l'Accademia Castrimeniense. La sua prima pubblicazione in campo filosofico risale al 2001, con il saggio: 'La teoria autocentrica'. Siglatore del Manifesto dell'irrazionalismo sistematico con Aldo Onorati e Filippo Ferrara, ottiene la laurea 'honoris causa' in filosofia nel 2008.


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