Di qualsiasi manufatto scritto si stia parlando, un titolo non dovrebbe mai essere separato dal suo sommario.
'Ribaltamenti' di
Franco Campegiani (David & Matthaus Edizioni) non è esente da questo principio tanto semplice quanto intuitivo. Ma
'democrazia dell'arché e assolutismo della dea ragione' sembra essere molto più di un enunciato distinto: è una
parafrasi poetica del
sentiero filosofico battuto dall'autore, che riflette l'accostamento tra un'argomentazione esplicativa e una lirica simbolica. In questo suo lavoro, Franco Campegiani mette generosamente a disposizione del lettore il proprio
percorso interiore: una storia delle sue
'voci di dentro', raccontata attraverso sofismi intrisi di passione. A essere
'sdoganato' lungo tutto l'arco narrativo è il repertorio mitologico e letterario della nostra tradizione, al fine di tematizzare, da un lato e, dall'altro, ricostruire
l'Io nell'attuale temperie storico-culturale. Partendo dall'assunto che il presente stato della
globalizzazione sia sinonimo di
post moderno, appellarsi al
'pensiero debole' è inevitabile. Con la forma letteraria del
saggio, l'autore si infila nelle maglie del
relativismo assecondandolo, con la viva intenzione di tirarle senza strapparle. Ciò perché, nella sua visione del mondo, è
l'equilibrio la
cifra 'cabalistica' in cui vengono iscritte le grandi
dicotomie della
'Storia del Pensiero'. Attraverso una ricognizione nel repertorio mitologico a sostegno di ogni
dualismo occidentale, egli tenta di recuperare e valorizzare gli
'antagonismi' eraclitei per rigettare la
'dialettica' negativa di
Mani. Tutto e niente; libertà e necessità; Dio e uomo; mente e corpo; macchina e organismo; scienza e arte; materialismo e idealismo; natura e cultura. Tra tutti questi
opposti dialettici non sempre è saggio dover scegliere. Per
Franco Campegiani, l'allontanamento definitivo tra i
contrari antagonisti - soggetti a continue
paranomasìe, che depotenziano un possibile ruolo servile dei concetti - porterebbe alla
morte entropica di ogni
forma sociale di vita. L'autore, a questo punto, sembra appellarsi direttamente al divulgatore della dialettica nella tradizione italiana:
Benedetto Croce. Il soggetto per sé, quindi, non potrebbe risultare
'sostanzialmente' affetto da
individualismo monadico - nel senso che l'identità non si struttura se non attraverso la penetrabilità e l'eluttabilità di disposizione sempre in formazione. È a partire dalla familiarità semantica e, perché no, archetipica intercorrente tra
'relazione' e
'relativo' che
Franco Campegiani intende superare
l'impotenza dimostrativa del
pensiero debole. Nelle agili argomentazioni di
'Ribaltamenti', l'autore non si lascia guidare da nessuna coordinata accademica, ma solo dalla sua
intelligenza attiva nell'osservazione del contesto presente, che si snoda in una prosa sorprendentemente chiara per la complessità e l'elevatezza degli argomenti trattati. Secondo la ricerca è, quindi, la dimensione del
'sacro' - in quanto punto d'equilibrio tra mente e corpo, libertà e necessità - a rappresentare il
principio d'individuazione che, in questa deriva post moderna, l'uomo rischia di perdere. Un
'sacro' che non è
trascendente, ma
immanente, all'interno di una
spiritualità che, se riscoperta, sarebbe catalizzatrice dell'alba di un
nuovo umanesimo. Nel riconoscere il
'sacro' in quanto principio di
alterità intrinseco all'individuo, la società tutta può
risorgere. A partire dalla ricostituzione di ciò che è andato perso durante il
'secolo breve': la
comunità.L'autoreFranco Campegiani è nato a Marino (Roma) il 7 settembre 1946, località in cui risiede conducendo direttamente un'azienda agricola standard di produzione ecologica. Diversi sono i testi poetici da lui pubblicati: 'L'ala e la gruccia' (1975); 'Punto e a capo' (Mario dell'Arco, 1976); 'Selvaggio pallido' (Rossi & Spera, Carte Segrete, 1986, con disegni di Umberto Mastroianni); 'Cielo amico' (Ibiskos , 1989); 'Canti tellurici' (Sovera, 2000). Quotato critico d'arte, collabora a 'Il Corriere di Roma', 'Controluce' e ad altre testate specialistiche. Attivissimo nella vita culturale laziale, è promotore di manifestazioni come la 'Biennale internazionale della pietra', il Premio internazionale di cultura 'Latina tellus' e l'Accademia Castrimeniense. La sua prima pubblicazione in campo filosofico risale al 2001, con il saggio: 'La teoria autocentrica'. Siglatore del Manifesto dell'irrazionalismo sistematico con Aldo Onorati e Filippo Ferrara, ottiene la laurea 'honoris causa' in filosofia nel 2008.