Arriva, per la prima volta in
Italia, la poesia di
Alberto Blanco. L'autore, studioso di chimica e filosofia, è molto noto nella sua terra. Grazie al lavoro accurato di traduzione in italiano di
Claudio Fiorentini, scrittore e pittore, ora è possibile leggere le liriche del poeta messicano nel libro:
'La radice quadrata del cielo', pubblicato da
Edizioni Ensemble. Questa scelta editoriale è da considerarsi un'operazione intelligente, che porta la poesia di un autore straniero, sconosciuto ai più, nel
'Belpaese'. Il titolo ci fa intuire subito l'originalità dell'opera: siamo di fronte a un connubio tra
scienza e
poesia. Possono questi due mondi così lontani incrociarsi? Ebbene, sì. La silloge racchiude un insieme di teorie e principi in forma di poesia. E già questo è un primo elemento, che ne mette in luce la particolarità. La formazione prettamente scientifica del poeta si manifesta nelle parole scelte, nei numeri, nei simboli. Il linguaggio è
essenziale: versi brevi, punteggiatura decisa. Non è la solita poesia classica, ma abbiamo delle continue sperimentazioni, che possiedono un qualcosa di
'intrigante', non per chiunque.
Blanco ci accompagna in un viaggio di esplorazione del
cosmo e
dell'esistenza, attraverso le sue personali conoscenze matematiche: vere e proprie lezioni di
geometria, nozioni precise attraverso teorie e mappe. C'è un processo graduale, che va affrontato con consapevolezza, seguendo le indicazioni: stiamo infatti calcolando la
'radice quadrata del cielo'. Se la scienza parte dal
dubbio per arrivare alla
certezza, mentre la
poesia fa esattamente l'opposto, il mistero
'smonta' ogni cosa, ponendo la poesia a un livello altissimo: diventa passaggio necessario per toccare altre dimensioni.
Giacomo Leopardi ci introdusse nel concetto di visione e visibilità de
'La ginestra': per questo è davvero sottile il confine tra scienza, poesia e filosofia. L'esistenza di un infinito è la prova della vastità dell'essere e del mondo stesso. Non è un caso che il matematico
Paolo Zellini introduca le sue lezioni sull'infinito utilizzando la poesia di
Leopardi. La scrittura di
Blanco ci fa capire che tutto ciò che si studia e si spiega è avvolto dal mistero. E teoria dopo teoria, il poeta scrive:
"C'è un'unica legge/che governa/tanto la mente di un fisico/quanto i versi di questa poesia". Esiste una relazione tra immaginazione scientifica e visione poetica: un punto di vista.
Blanco ci guida attraverso algoritmi, probabilità, calcoli che si espandono fino a diventare versi lineari. La poesia arriva così a cogliere l'impercettibile, esplora l'ignoto, va oltre il tempo. La poesia non è soltanto un qualcosa di scritto, ma si muove nel corpo, nella mente e nell'anima del lettore, coniugandosi in energia. Reale e irreale, materiale e materico s'incontrano, generando combinazioni di segni, simboli e significati.
La radice quadrata del cielo
di Alberto Blanco
Edizioni Ensemble
Pagg. 90, € 15
L'autoreAlberto Blanco è poeta, traduttore e saggista, oltre a essere noto come artista visivo. Nato a Città del Messico nel 1951, ha studiato chimica e filosofia, ottenendo un dottorato in studi orientali specializzandosi sulla Cina. La sua opera, estesa e variegata, ha esplorato un gran numero di forme poetiche: dalle più arcaiche e tradizionali, fino a quelle strettamente contemporanee e sperimentali. Le sue poesie sono state tradotte in più di venti lingue.