C'è un verso in
'Darkana', la nuova raccolta di
Davide Cortese edita da
Lieto Colle, che in qualche modo è essenziale per capire l'intera evoluzione dell'opera:
"Il buio mi dona". Non è un caso se l'autore apre il libro citando
Dino Campana: un poeta visionario,
'orfico', mediterraneo. Entrambi sono legati da una
'poetica' che va a sconvolgere gli ordini classici; entrambi mantengono le distanze dalla linearità espressiva.
Manuel Cohen, che ha curato la prefazione del volume, dice:
"Si tratta di un libro di poesia vero e proprio, che si presenta con i tratti peculiari di marcata e di consapevole distanza, tonale e ritmica, dal presente linguistico". Ed è proprio così.
Cortese sceglie a suo rischio e pericolo la strada dell'enigma, della discesa in profondità, verso quel buio che spesso si preferisce evitare. Ecco la necessità di affacciarsi alle parole, utilizzando spesso
metafore ossimoriche, immagini particolari, alle volte disarmanti. L'autore è alla sua ottava pubblicazione di poesia e dimostra di essere un
poeta maturo, consapevole, dall'anima irrequieta. Andando ad analizzare il titolo, viene naturale accostare il significato di
'dark' ad
'arcano', quindi il buio, qualcosa di occulto e misterioso. Il poeta si trova a esplorare la dimensione più oscura di sé. Ed è continuo il suo percepire stimolando i propri sensi, quasi allenandoli ad arrivare là dove non si sono mai spinti:
"Arrampicato a scheletri di città nere/seguo con lo sguardo allucinato/l'arcano incedere di un uomo nella notte". E' dominante il
'nero', che si ripete tra le pagine come in una sequenza precisa, volta a puntualizzare quel legame inscindibile con la notte e le tenebre che vivono nell'anima. E' sicuramente un omaggio a
Campana e ai suoi
'Canti Orfici', questo poetare ricco di simbolismi moderni. ma allo stesso tempo appartenenti al passato. Ne è un esempio concreto il lessico scelto: i serpenti, le cattedrali, la notte. Esiste una sorta di culto espressivo, o meglio una libertà creativa, in cui il poeta si lascia contaminare da
'fiamme di buio' e da un
'nudo mistero'. E' nel
'ruggire luce' che ci rendiamo conto degli accostamenti potenti, spiazzanti, che nascono dall'abile penna di un autore che ha bisogno di viaggiare negli abissi per sentire l'autenticità del proprio
'Io'. In un
'altrove', emerge una parte sconosciuta, inesplorata, ma pur sempre tappa della propria identità:
"C'è altrove un mio volto/che emerge dalla acque/e si fa isola". A un certo punto, il poeta arriva a celebrare la morte tra pensieri belli e crudeli, fino a dissolversi in un volo di corvi. Un riferimento all'opera di
Van Gogh dal titolo
'Campo di grano con volo di corvi', dove gli uccelli neri possono assumere due significati: o morte, o resurrezione. Anche nella poesia di
Cortese c'è questa corrispondenza. E l'immensa angoscia assume una tonalità enigmatica, come la stessa opera pittorica. Altro elemento importante, presente in molte delle liriche, è il
vento. L'aria che si muove indica un cambiamento interiore e incarna il collegamento tra il
cielo e la
Terra. Il poeta lo canta quasi ossessivamente, perché ha bisogno della libertà espressiva ed emozionale.
'Darkana' è da considerarsi un libro originale, per il contenuto e lo stile: un vero viaggio nella
dimensione 'nera' dell'essere umano, in cui prendono forma visioni insolite, suggestioni e intuizioni. La poesia diviene così un filtro positivo dei grumi oscuri dell'esistenza.
Darkana
di Davide Cortese
Lieto Colle Edizioni
Pagg. 86, 13 euro
L'autoreDavide Cortese è nato nell' isola di Lipari nel 1974 e vive a Roma. Si è laureato in Lettere moderne all'Università degli Studi di Messina, con una tesi sulle 'Figure meravigliose nelle credenze popolari eoliane'. Nel 1998 ha pubblicato la sua prima silloge poetica, titolata 'ES', alla quale sono seguite le sillogi: 'Babylon Guest House'; 'Storie del bimbo ciliegia'; 'Anuda'; 'Ossario'; 'Madreperla'; 'Lettere da Eldorado'. I suoi versi sono inclusi in numerose antologie e riviste cartacee e on-line, tra cui 'Poeti e Poesia' e 'I fiori del male'. Le poesie di Davide Cortese, nel 2004 sono state protagoniste del 'Poetry Arcade' di Post Alley, a Seattle. Il poeta eoliano, che nel 2015 ha ricevuto in Campidoglio il premio internazionale 'Don Luigi Di Liegro' per la poesia, è anche autore di due raccolte di racconti, 'Ikebana degli attimi' e 'NUOVA OZ', del romanzo 'Tattoo Motel' e di un cortometraggio, 'Mahara', che è stato premiato dal Maestro Ettore Scola alla prima edizione di 'Eolie in video' e all'EscaMontage Film Festival.