Ottime notizie per
l'Italia e per la città di
Modena. Qualche giorno fa, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo,
Dario Franceschini, ha dato notizia del rientro a
Roma dell'opera del
Guercino 'Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo', trafugata
l'11 agosto 2014 nella
chiesa di San Vincenzo a
Modena e ritrovata dai
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale il
15 febbraio scorso, a
Casablanca, in
Marocco. A febbraio, infatti,
tre marocchini sono stati arrestati per ricettazione. Uno di loro abitava in
Italia, forse proprio a
Modena. I ricettatori sono stati scoperti all'interno di una casa con un quadro trafugato proprio nel nostro Paese, il
'Guercino', rubato proprio nella città emiliana. Tutto è cominciato con i tre marocchini di
Casablanca che avrebbero suonato al campanello della villa di un
facoltoso collezionista, conosciuto per essere un intenditore dell'arte europea. I ricettatori hanno mostrato all'uomo le fotografie di un dipinto, ma avendo appreso dalla stampa la notizia del furto, il collezionista ha ipotizzato si trattasse del
Guercino, rubato a
Modena tempo prima. I tre hanno provato a venderlo per una cifra apparentemente modesta, se paragonata al reale valore del quadro, ma in realtà alta, considerando il rischio che comporta una transazione di questo tipo. Così,
il collezionista ha preso tempo, fingendosi interessato e ha subito contattato la
polizia di Casablanca, organizzando insieme alle forze dell'ordine una
'trappola'. Fingendosi interessato, il collezionista ha richiamato il contatto, affermando che le foto non bastavano: non poteva certo fidarsi e doveva osservare l'opera da vicino. Così, di concerto con la polizia locale, ha organizzato un incontro in casa di uno dei tre furfanti, proprio nel quartiere di
Hay Hassani, nel quale il collezionista si è presentato, d'accordo con la polizia. Con la tela davanti e dopo aver confermato che si trattava dell'opera del
Guercino, gli agenti hanno fatto irruzione nella casa. La polizia ha poi avvisato
l'Interpol, che ha subito contattato i carabinieri del
Nucleo tutela patrimonio artistico, da anni impegnati nell'indagine.
L'arrivo a Roma Partita dall'aeroporto di
Casablanca, la tela è giunta a
Roma, dove a ospitarla per un breve periodo e a rimetterla
'in sesto', sarà
l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr). Successivamente, dopo gli interventi conservativi, il
Guercino tornerà a
Modena. Il direttore dell'Iscr,
Gisella Capponi, si dice
"pronta ad accogliere l'opera del Guercino", precisando che
"il nostro laboratorio delle tele è pronto per tutto quello che è necessario fare nel momento in cui ci sarà consegnata. Adesso il dipinto è arrivato a Roma, presso la caserma dei Carabinieri", ha chiarito la
Capponi, "e dovrà essere stabilito quando portarlo in istituto. Mi auguro che questo possa avvenire il prima possibile, per poterlo mettere in sicurezza. Faremo un incontro con la Soprintendenza e la Curia, per stabilire tempi e modi del restauro: la cosa importante, in questo momento, è poter stabilizzare l'opera ed evitare che il danno subito possa progredire, perché da quello che si è visto nelle immagini del ritrovamento, la situazione è veramente molto seria. Si vedono molte parti del dipinto che hanno perso pellicola pittorica e mostrano a vista la tela. Accoglieremo quest'opera", ha concluso,
"con grande interesse. Tra l'altro, l'Istituto ha una dimestichezza di lunga data con i dipinti del 'Guercino', visto che ne abbiamo già restaurati altri".Il nuovo bando di concorso per accedere alla scuola dell'IscrIntanto,
l'Iscr ha aperto una nuova
selezione per accedere al
corso quinquennale a ciclo unico in
'Conservazione e restauro dei beni culturali', abilitante alla professione di
'Restauratore di beni culturali'. Il corso, a numero chiuso, è stato attivato nelle due sedi della
scuola di Alta Formazione e Studio in
Roma e
Matera. E prevede
20 posti: 10 per
Roma e
10 per
Matera. Nella sede capitolina di
via di San Michele, in zona
Trastevere, a due passi da
Porta Portese, sarà attivato il
'Percorso formativo professionalizzante 1', volto a formare i nuovi allievi nel settore dei
'Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell'architettura', che comprende, per esempio, affreschi e dipinti murali, mosaici, stucchi, gessi, marmi e sculture lapidee. Nella nuova sede di
Matera, capitale europea della cultura 2019, saranno invece attivati
5 posti per il
'Percorso 1' e
5 per il
'Percorso 2', quest'ultimo destinato a coloro che, in futuro, intendano conservare e restaurare i
'Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile; manufatti scolpiti in legno; arredi e strutture lignee; manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti', tra i quali:
sculture lignee, quadri, dipinti e
tele, proprio come quella del
Guercino trafugato. Un'occasione importante, se si vuole intraprendere la professione di
restauratore in Italia. Formarsi presso una scuola di alta formazione come quella
dell'Iscr - storico istituto capitolino, che afferisce al
Mibact, nato nel lontano
1939 su progetto di
Giulio Carlo Argan e
Cesare Brandi - significa intervenire su opere di interesse mondiale, come per esempio la
Fontana del Nettuno a
Bologna, dove alcuni allievi sono attualmente impegnati in attività didattiche estive di cantiere. Proseguono, secondo gli accordi tra il
comune di Bologna e
l'Iscr, i lavori di restauro delle superfici lapidee della celebre fontana e delle sculture in bronzo. Anche per il
2017, gli interventi sono realizzati in forma di
cantiere didattico, previsto all'interno dei corsi quinquennali. Quest'anno è stata la volta degli studenti del primo anno della sede di
Matera, che sotto la guida di docenti e tutor, storici dell'arte e architetti e con il supporto continuativo degli esperti scientifici (chimici, fisici, biologi) devono a loro volta confrontarsi con gli stimolanti problemi conservativi proposti dalla
fontana del Nettuno. Un caso complesso, dato il carattere di
'unicità' della fontana nel panorama cinquecentesco, per la compresenza e intersezione di parti in pietra ed elementi in bronzo a contatto con l'acqua. Per l'intervento,
l'istituto sta mettendo in campo anni di ricerche specialistiche nel settore della conservazione dei monumenti all'aperto e le esperienze condotte su teatri d'acque e monumenti in materiale lapideo: dalla
fontana della Rometta a
Villa d'Este in quel di
Tivoli, all'Elefantino della Minerva del
Bernini, a
Roma. Per non parlare delle grandi opere in lega metallica, dai
bronzi di Riace al
Fauno danzante di
Mazara del Vallo, dalla statua del
Marco Aurelio in
Campidoglio ai
Lottatori di
Bellini nello
Stadio dei Marmi a
Roma. Quest'anno, inoltre, gli studenti hanno la possibilità di partecipare al pronto intervento e alla messa in sicurezza dei beni
post-terremoto, come sta accadendo alla
Mole Vanvitelliana ad
Ancona, dove è attivo un cantiere didattico che coinvolge alcuni allievi di
Roma e
Matera. Proprio nel deposito allestito alla
Mole, dal
20 ottobre 2016 sono arrivate più di
ottocento opere colpite dal
terremoto, provenienti da diversi siti delle province di
Matera e
Ascoli Piceno. Qui, alcuni restauratori, docenti e neodiplomati
dell'Iscr hanno finora messo in sicurezza più di
150 'tesori', tra manufatti lignei, tabernacoli e dipinti. Pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale - 4° Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 47 il 23 giugno scorso, il bando - con scadenza il 24 luglio - è stato
prorogato sino al 18 agosto 2017, per consentire a tutti i
'ritardatari' di tentare la strada della formazione di restauratore dei beni culturali, nel nostro Paese e nel mondo.