Stefano Labbia è un giovane poeta, scrittore e sceneggiatore alla sua seconda esperienza editoriale. Dopo la raccolta di poesie
'Gli orari del cuore' pubblicata da
Leonida, con la quale ha ottenuto un buon riscontro dai lettori e dalla critica, torna con un nuovo libro edito da
Talos, dal titolo:
'I giardini incantati'. Leggere poesia richiede una adeguata attenzione e preparazione, bisogna arrivare a una sorta di contemplazione di ogni singola parola. Ed entrare nella scrittura di questo autore romano significa accedere a un
mondo interiore infinito, fatto di emozioni potenti, luci e ombre spesso disarmanti.
Fiorella Cappelli, che ha curato la prefazione, parla di
"trame poetiche". E, in effetti, è proprio nella
libertà dei versi e negli
intrecci espressivi, che l'autore accompagna il lettore proiettandolo dentro a un
universo femminile in cui vibra e si espande
l'amore. La scelta del
giardino non è affatto casuale: si nasconde nella simbologia del termine tutta la purezza possibile, quasi fosse un
paradiso. E il primo riferimento va proprio al
Giardino dell'Eden. Si riscontrano, nel libro, nobili echi alla poetica di
John Milton, l'autore de
'Il paradiso perduto'. E' dunque una poesia che si nutre costantemente di
immagini e
corrispondenze, quella di
Labbia. L'amore è il cuore di tutta la raccolta. Il poeta lo vive nelle sue molteplici forme e lo percepisce prima come una nave:
"Questa nave resisterà sotto la forza della tempesta/che ci sta facendo balzare su e giù/a destra e a sinistra/in alto e in basso"? Una
nave che indica il
viaggio, un navigare tra emozioni spesso in opposizione tra loro verso l'immortalità. E poi
l'amore è visto come qualcosa di rubato, fuggevole:
"Lingue d'amanti clandestini/ bocche senza fiato/capelli sopra il petto/corrente d'aria gelida". Riflettere sulle azioni compiute, sulle situazioni vissute, fa parte dell'essere umani. E il poeta si interroga senza sosta, nell'attesa di risposte che forse non verranno mai. La poesia
'Domani', a un certo punto fonde la lingua
italiana con quella
francese e la musicalità prende il sopravvento:
"Non godo mai di ciò che capita/nel giorno.../Je vais attendre demain./Je vais attendre ta réponse". 'Luce' e 'nero', 'debole' e 'forte', 'buono' e 'cattivo': parole in antitesi tra loro, che esprimono tutte le
contraddizioni dell'anima. Una profonda solitudine, figlia di delusioni, mancanze e fallimenti si trascina tra le pagine. E quello che emerge è un senso di colpa quasi ossessivo per determinati accadimenti, per relazioni infrante, per sentimenti interrotti.
Angela, Martina, Flavia e
Letizia sono solo alcune delle
'muse' che sono entrate nella vita dell'autore e hanno lasciato
segni indelebili. In questo libro, però, non manca la
dimensione spirituale con la contemplazione dell'universo nella sua immensità, oltre al confronto con Dio per l'aldilà:
"Dio batte e tuona/e bussa/ed urla". E' una poesia in
vernacolo romanesco a riportarci, ancora una volta, verso il
paradiso. E qui il poeta usa il dialetto per rendere visibile quel
legame viscerale con la terra dov'è cresciuto. Con uno stile semplice, ma piuttosto efficace a livello emozionale, l'autore getta
versi 'taglienti', li affida agli altri come testimonianza di un vissuto non facile, mettendosi alla prova quotidianamente.
'I giardini incantati' si trasformano, così, in
giardini perduti, dove il poeta alla fine forse ritrova il senno, ma sarà davvero così? Il suo è un continuo macinare domande, un esporsi alla quotidianità tra rimpianti, lacrime, sorrisi, nostalgie. Ma sono, comunque, frammenti di vita autentica.
Stefano Labbia si affida alla poesia per conoscersi meglio, per analizzare la sua identità di uomo in cammino nel tempo. E anche se può sembrare complicato capire davvero fino in fondo chi siamo, la scrittura aiuta a fare tesoro di ogni esperienza, fino a rendere unico ogni istante, che sia fatto di luce o di tenebra.
I giardini incantati
di Stefano Labbia, Talos Editore
Pagg. 74, 10 euro
L'autoreStefano Labbia, classe 1984, è nato a Roma: poeta, autore, scrittore e sceneggiatore ha all'attivo una raccolta di poesie 'Gli orari del cuore' edita da Leonida nel 2016. Collabora con varie testate d'informazione nelle rubriche spettacolo e cultura. Vive tra Londra e Roma.