Ora che la protesta dei
taxi è rientrata, possiamo dirlo:
Uber non c'entrava nulla. Il punto contestato era un emendamento della
Lanzillotta, che prevedeva l'obbligo per gli
Ncc di rientrare al deposito alla fine di ogni servizio. Un emendamento ritenuto
"non ammissibile" dalla
Corte di Giustizia europea. Per questo motivo, la sua applicazione era stata rinviata a fine anno. Amen. Di
Uber nessuna traccia. E così anche di
liberalizzazioni del settore. Come al solito, in
Italia, tra media e protestanti, si fa un po' di
confusione. A proposito di quest'ultima, ci chiediamo cosa accadrà quando avremo le auto che si guidano da sole, tra qualche anno. Con buona pace dei
tassisti romani.