Parlare di un programma interessante e stimolante nel panorama dei palinsesti televisivi italiani è
ardua impresa. Tra
'Passepartout' (ora in replica su Rai5),
'Linea Blu', 'Tv Talk' e pochi altri, ne spicca uno che ha destato la nostra curiosità:
'Il testimone'. Un programma che induce a comprendere le diverse società che
Pierfrancesco Diliberto, in arte
Pif, ideatore e conduttore, incontra e vuole farci conoscere.
'Il testimone', giunto alla settima edizione su
Mtv, riprenderà il
20 gennaio 2017 su
Tv8, alle
23.15. Girovagando per il mondo con il suo
'occhio' in movimento, una telecamera che egli porta con sé, offre al pubblico realtà uniche e affascinanti. Toccando molte città e Paesi, l'autore si relaziona con gli autoctoni e non solo: anche con gli italiani all'estero. Tutte persone che, amichevolmente, si rendono disponibili per delle brevi interviste, raccontando il
contesto in cui vivono, determinandone i pro e i contro. Inoltre, l'autore stesso funge da
guida turistica, ma è anche
'guidato' da un
'cicerone', il quale gli fa visitare le città dove si reca per registrare i suoi
"servizi interattivi". Possiamo fare molti esempi in cui alcune diversità sociali e di habitat risultano lampanti, ma tra le puntate da mettere a confronto spiccano quelle che raccontano la
Groenlandia e le ricchezze e le povertà di
Dubai e del
Qatar. Due realtà contrapposte, dunque, sia per la loro collocazione nel mondo, sia dal punto di vista culturale. La prima, dove regnano pace, calma e silenzio, è il regno dei ghiacci, dove la vita sembra essere sospesa nel tempo. Isola del continente americano, la
Groenlandia è collocata nell'estremo nord dell'oceano Atlantico tra il
Canada (sud-ovest),
l'Islanda (sud-est),
l'Artide e il
mar Glaciale Artico. In generale, il clima è sempre freddo e la presenza degli iceberg colpisce, poiché si possono trovare anche vicini alla costa, ma di piccole dimensioni. In ogni puntata, l'autore viene accolto da un
abitante del luogo, il quale lo accompagna nel suo viaggio, spiegandogli come si svolge la vita giorno per giorno. In questo caso,
Pif lo troviamo sia nella parte ovest, sia nella parte est, più povera e più selvaggia, della grande isola sotto protettorato danese.
Ilulissat (cittadina di 5,300 abitanti), la terza città più grande dell'isola, consta di pochi agglomerati: l'ospedale; la chiesa; il comune; la scuola; la palestra; la centrale elettrica; il tribunale; l'ufficio postale; la fabbrica del pesce (lavorato e surgelato per essere spedito in Danimarca e poi in tutto il mondo); infine la stazione di polizia, con carcere annesso (ma i crimini sono pochissimi). Un piccolo villaggio, dunque, che si gira in pochi minuti, in cui ancora sussistono vecchie usanze: la caccia e la pesca (gli abitanti possiedono più barche che macchine). A
Tasiilaq, invece,
Pif incontra un cacciatore di foche, di cui si nutrono gli abitanti nella parte est della
Groenlandia. Il panorama mozzafiato e inconsueto è godibile anche visto attraverso uno schermo televisivo. E noi, oltre a seguire la classica
caccia alle foche, rimaniamo estasiati dalla visione delle
balene e dalla tranquillità che ci invoglia a comprendere il tenore di vita degli autoctoni.
Pif, in questo modo, ci introduce nuovi mondi. I suoi interlocutori aiutano a comprendere, sia lui, sia chi lo segue, le proprie
scelte di vita. Lo spettatore, così, viene invogliato a seguire il programma, entrando in realtà distanti e non facili da capire. Usi e costumi di una vita fatta di semplicità, contatto umano, civiltà e di lontananza dal mondo, che non per forza bisogna giudicare, ma di certo imparare a conoscere. La
Groenlandia offre ricchezze e nuove esperienze, oltre che ghiaccio in inverno e colori in estate, con i suoi
23 gradi di temperatura massima, in cui si possono assaporare cibi diversi, perché l'orso, la trota, la balena e i gamberi sono alcune delle prelibatezze del luogo. Proviamo ora a immaginare questa enorme distesa bianca e ghiacciata, in forte contrasto con la città di
Dubai. Mentre da una parte si va in giro tra i fiordi e il silenzio e la lentezza regnano sovrani, al contrario il benessere sociale, l'ostentazione, e il caos della città degli
Emirati Arabi Uniti fanno la differenza.
Pierfrancesco Diliberto è approdato, così, anche a
Dubai e in
Qatar. Ci si perde tra grattacieli e centri commerciali, tra case extra-lusso e veramente grandi, incontrando il
lusso estremo, ma anche la
povertà: un contrasto davvero enorme, con il quale, in quei territori, si convive.
Pif incontra un giovane ragazzo romano che a
Dubai ha aperto una pizzeria,
Francesco Falerno. Quest'ultimo racconta che
Dubai è una città economica, in cui non si pagano tasse e, inoltre, tutte le sue rifiniture e i piccoli dettagli la rendono lussuosa agli occhi della gente.
Ostentare, dunque, è imperativo. L'incontro con lo
sceicco, invece, permette a
Pif di entrare in una delle sue case. Egli è proprietario di un palazzo e di altri appartamenti davvero enormi, ove non mancano cabine armadio, bagni, camere da letto e salottini, davvero arredati in stile e con quadri di
Swarovski alle pareti. Una
'spa' alquanto originale è dedicata ai cavalli; mentre alcuni sport si possono praticare all'interno di strutture costruite appositamente per ricreare ambienti sia invernali (per sciare), sia estivi (per il surf). Il viaggio in
'Rolls Royce', d'altro canto, è stato fondamentale per comprendere quanto pagare una macchina
700 mila euro non sia un problema per gli arabi, ma soprattutto quanto gli accessori in
oro e
'Swarovski' siano un
'capriccio'. Questo è solo un esempio che
'Il testimone' adotta per muoversi e approfondire tematiche diverse, le quali toccano il mondo circostante. Oltre a muoversi nei Paesi,
Pif ha visitato anche molte città:
Las Vegas; Tokyo; Miami. Ha intervistato vari personaggi (per esempio,
Valeria Marini e
Roberto Saviano); si è occupato di moda (nello specifico ha parlato del
pile); si è occupato di arte contemporanea; ha toccato il tema delicato del
'pizzo'; ha incontrato, in alcuni suoi viaggi, alcuni rappresentati della
politica del luogo, per capire come funzionano le
istituzioni. Ma, oltre al panorama straniero,
Pierfrancesco Diliberto si immerge anche in quello italiano. Mette il telespettatore di fronte a realtà storiche che ancora fanno parte delle tradizioni locali, come per esempio il
calcio storico fiorentino e il
Palio di Siena; è capace a far risaltare
realtà invisibili (che hanno meno eco rispetto ad altre); sviluppa le sue inchieste in qualsiasi ambito della società, affrontando anche temi delicati, forti e difficili: le
famiglie allargate; la
vita in carcere; la
vocazione; essere
gay. L'argomento del
cambiamento di sesso, per esempio, quello dei
'transgender', cosiddetto
'F to M', è stato uno di questi. Chi vive questa esperienza sente l'esigenza nascere da dentro: una forma insita del suo essere. Chi la racconta sa di trovarsi di fronte una telecamera, strumento del quale
Pif si avvale per condurre lo spettatore in una realtà nuda e cruda, facendo arrivare il messaggio sociale presente in tutte le puntate del programma. Il conduttore diventa, così,
protagonista delle storie che vuole rappresentare, ponendosi sempre di fronte alle persone che intervista e di fronte a chi guarda, con umiltà e con la curiosità che lo contraddistinguono. Il programma, ha una
sigla simpatica, originale e dinamica: nelle prime tre stagioni quella di apertura era la canzone
'Just one look' (Doris Troy e Gregory Carroll - versione cantata dai The Hollies); dalla quarta in poi la canzone scelta come sigla di apertura fu
'Robot Stomp' (The Velvet Candles); e ora rimangono pochi giorni per colmare la nostra curiosità riguardo la sigla dell'ottava stagione de
'Il testimone', di cui la prima puntata è andata in onda
l'8 ottobre 2007. La settima stagione, invece, è iniziata su
Mtv il
14 settembre 2016 e si può trovare il primo episodio di ogni stagione
'on line' anche sul servizio
Mtv on demand. Una trasmissione stimolante per varie ragioni, ma soprattutto perché ci aiuta a comprendere il mondo così come è. Le differenti realtà sono spiegate in modo nuovo e originale e sono sempre sinonimo di
informazione. Se non si viaggia, la mente non si muove e tutto rimane statico.
Pif non fa altro che donare, attraverso la sua telecamera, uno sguardo da
'guida turistica' unica nel suo genere: cammina e appassiona i telespettatori. Inoltre, è un ottimo conduttore e un ragazzo simpatico: i colloqui che conduce sono
ilari, semplici e
ben impostati. I personaggi, di fama e non, sono disponibili e si prestano con tranquillità ad accompagnare il conduttore verso avventure, esperienze ed emozioni sempre nuove. Il programma, insomma, è
lineare e rappresenta un ottimo
'spunto' per intraprendere viaggi, visitare città dove la ricchezza imperversa e dove
l'arte e il
sociale si
mescolano. Possiamo così affermare che c'è bisogno di programmi di questo genere e spessore: una
'nuova chiave' per fare televisione, per acquisire nozioni e ampliare il proprio
bagaglio culturale.