Cosa si cela dietro alle parole
'assassinio' e
'nulla è come sembra', in riferimento alla
croce 'celtica' di
Belfast? Ci troviamo dentro a un mistero fitto e non semplice di un thriller dal ritmo serrato, intitolato:
'La ottava croce celtica' (Alter Ego Edizioni). L'autore,
Carlo Legaluppi, si presenta con questo libro affascinante, accattivante quanto basta per incollare il lettore in un intreccio narrativo da
'sbrogliare'. Un esordio letterario che lascia intuire la volontà di mettersi in gioco, anche al fine di sostenere, con i diritti d'autore,
'La Farfalla', associazione per le cure palliative
Loretta Borzi Onlus. Non solo interesse e piacere per la scrittura, dunque, ma anche impegno sociale. Andiamo pertanto ad analizzare il contenuto: la
croce 'celtica' rappresenta l'universo inteso nei suoi quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco, oltre ai 4 punti cardinali. Nella ciclicità dello scorrere del tempo è racchiuso il senso di un emblema che fu adottato dal
cristianesimo irlandese, ma che ha anche altri aspetti da non sottovalutare. Nel secondo dopoguerra, infatti, essa assunse, per alcuni movimenti di
destra, il significato di una cultura basata sulla guerra, per
un'Europa senza contaminazioni. Un significato
estremo, che non c'entra nulla con le intenzioni dello scrittore, il quale l'ha scelta non come simbolo politico, bensì in quanto punto di vista
storico-religioso. Il primo capitolo ci catapulta a
Milano, dove un uomo,
Sean Stantford, è una maschera di sangue, ridotto quasi in fin di vita. Era venuto a bussare alla porta di
Alex Martini, amico di vecchia data e collega quando entrambi erano al servizio di
Sua Maestà Britannica. Ora,
Sean lavora come guardia del corpo di una personalità politica degli
Stati Uniti. La scrittura di
Legaluppi, già da queste prime pagine crea un'atmosfera angosciante, bisognosa di risposte: perché
Sean è ridotto in quello stato? Cosa gli è successo? Perché le uniche parole che è riuscito a dire sono:
'Chiesa'; 'ottava croce celtica'; 'assassinio'; 'nulla è come sembra'? A
Belfast, forse, esiste la soluzione di tutto. Compare all'improvviso, ma non a caso, una donna:
"Ce n'é una in ogni storia", direbbero i
fratelli Coen. Lei si chiama
Jessy Queen e diventa una
'spalla' importante per
Alex in un labirinto di di misteri e situazioni da risolvere. Ma il suo ruolo assume diverse sfumature, piuttosto imprevedibili. Come in un
'puzzle', l'autore aggiunge, tassello dopo tassello, frammenti importanti, dando forma alla vicenda. Tuttavia, questi segmenti
Legaluppi li monta, li adatta e li incrocia tra loro. E diviene necessario, per il lettore, non perdere il
'filo', non farsi distrarre dagli eventi. In una lotta costante tra il bene e il male, tra angeli e demoni, oltre a vecchi fantasmi che riemergono dal passato, la trama prende una direzione che lascia
'spiazzati'. Una lunga scia di sangue accompagna il viaggio dei protagonisti: tra codici segreti, lettere e indizi, le emozioni si susseguono in un vortice di tensione, paura, ma anche adrenalina per qualcosa di inspiegabile, che dev'essere rivelato. In tutto questo, emerge un
complotto internazionale per le elezioni alla
Casa Bianca, dove per la prima volta è
una donna a essere
'in corsa'. Un torbido piano dai
contorni apocalittici sconvolge gli equilibri del sistema. E dopo innumerevoli depistaggi, giunge un colpo di scena che chiarisce le dinamiche intrise di enigmi.
Legaluppi, per essere alla sua prima esperienza editoriale, ha fatto un buon lavoro, rispettando i canoni e le caratteristiche del
thriller: deciso il
ritmo; essenziali e quasi accennate le
descrizioni; interessanti gli sviluppi e le dinamiche del
linguaggio. Ci sono alcuni passaggi che sembrano meno incisivi, ma fanno comunque parte di un percorso creativo in evoluzione.
'La ottava croce celtica' occulta, fino alla fine, il senso di ciò che è accaduto. E diviene il punto di partenza per accedere a eventi che incontrano la realtà e la fantasia. E' interessante la visibilità che l'autore riesce a dare con la descrizione dei
personaggi, tanto da sembrare, questo breve romanzo, un
film calato nella dimensione letteraria.
Appassionante.
La ottava croce celticadi Carlo Legaluppi, Alter Ego EdizioniPagg. 190 - 13,00 euroL'autoreCarlo Legaluppi è nato nel 1957 a Manciano, in provincia di Grosseto. Giovanissimo si è trasferito nel capoluogo, dove risiede tuttora. Lavora a Siena, presso un importante gruppo bancario, in qualità di dirigente centrale. 'La ottava croce celtica' è la sua prima pubblicazione.