Una manifestazione promossa dalla
Regione Lazio con il progetto
'ABC-Arte, Bellezza e Cultura', in collaborazione con
'Roma Lazio Film Commission', 'Lazio Innova', Bic Lazio e il comune di
Civita di Bagnoregio (Vt), si è svolta in questi mesi estivi nel
"luogo-simbolo del mondo da salvare", secondo quanto dichiarato da
Nicola Zingaretti in persona. Un'occasione in cui sono confluiti
disegnatori, fumettisti, 'storyborder', 'street artist', artisti visivi e
animatori di livello internazionale, con la possibilità di confrontarsi con il pubblico. Quest'anno, in particolar modo, l'idea della
'raccolta-firme' ha permesso di sensibilizzare molte persone per la candidatura di
Civita di Bagnoregio come
Patrimonio dell'Umanità. "Un luogo", ha spiegato
Zingaretti, "che è un paesaggio unico e straordinario dove far vivere l'immaginario e ricreare l'energia dell'arte vissuta e condivisa. Un posto magico, che ha ispirato molti artisti, influenzato diverse esperienze culturali e che abbiamo fortemente sostenuto come candidatura presso l'Unesco, affinché sia riconosciuto quale Patrimonio dell'Umanità. Si tratta di una scelta strategica per la nostra regione, indirizzata a rilanciare un modello che metta in forte relazione la creazione e la fruizione di contenuti con gli inestimabili tesori di cui è ricco il Lazio". La serie di appuntamenti di un evento
"dedicato alle eccellenze del mondo dell'animazione de della creatività presenti sulla grande scena internazionale", ha sottolineato
Nicola Zingaretti, ha dato modo agli artisti di raccontare il loro lavoro attraverso stile, tecnica e creatività, acquisendo visibilità. Molte le personalità intervenute, tra le quali
Mark Osborne: regista, sceneggiatore e animatore statunitense che ha riscosso molto successo con
'Il piccolo principe', già candidato al
premio Oscar come miglior cortometraggio d'animazione con
'More', primo film
'Imax' e come miglior film d'animazione con
'Kung Fu Panda'. Il
Meeting internazionale si è tenuto a
Palazzo Alemanni. La
Master Class di
Mark Osborne, affiancato da
Luca Raffaelli è stata un exsursus interessante sull'animazione e le tecniche che la distinguono. Il regista, disponibile e affabile, ha dimostrato tenacia e forza di volontà raccontandoci come il suo lavoro si sia evoluto dal suo primo film fino a
'Il piccolo principe'. Quest'ultima fatica, come asserito dallo stesso
Osborne, "è stata un insieme di differenti tecniche che fanno dell'animazione un ambiente da sperimentare". Ci siamo affidati all'evidente entusiasmo del regista: lui crede nelle persone di cui si circonda e, stimolandole a offrire nuove idee al gruppo, fa sì che la fiducia sia la base di partenza. Affidare materiale inerente al film a un gruppo composto da più persone è stata una vera e propria sfida: per
Osborne, "imparare a lavorare in 'team', aiutandosi a vicenda, è stata un'esperienza diversa rispetto a lavorare da solo. Sentirsi capaci di guidare un processo creativo, divenire un regista indipendente e circondarsi di persone talentuose, è stato l'inizio di un percorso di cui tutti sono diventati parte, diventando estensioni dell'idea maturata. Credere in quello che si fa e capire cosa si sta facendo, permette al lavoro di essere più facile". Osborne non parla come singolo, ma come
'team'. Concedendosi libertà nel creare, il lavoro sarà buono e ben eseguito; al contrario, chiedere di fare una piccola correzione in un certo modo, per lo
'staff' risulterà frustrante e il lavoro andrà perso. Il pubblico si è dimostrato attento e consapevole grazie alle domande rivolte al regista. In questo modo abbiamo potuto collocare una storia personale dentro la realtà dei giorni nostri, sapendo che qualcosa di bello e di propositivo può accadere.
'Il piccolo principe', si sa, può piacere o meno. Lo stesso
Mark Osborne ha faticato a crederci, ascoltando i pareri della gente. Ma il libro lo ha aiutato molto a capire la storia che
Saint-Exupéry ha arricchito con le illustrazioni. All'interno del film troviamo molte
'vite di Saint-Exupéry', come nell'indole dell'aviatore. Rilevante è stata la questione riguardo la
distribuzione della pellicola in
America. Di per sé complicata - perché i diritti sono un problema e nessuno ha investito nel film - il regista l'ha definita
"non convenzionale", in quanto le finanze sono giunte da differenti parti. E la scelta di rimanere indipendente è stata pensata per creare
'partnerships' soprattutto con chi credeva nel suo progetto.
Mark Osborne si definisce:
"Open mind". Non si espone circa i suoi futuri progetti, perché è convinto che
"non si sa mai cosa può accadere". Come non si sarebbe mai aspettato che il film potesse riscuotere successo, ora sogna di realizzarne uno utilizzando esclusivamente la tecnica della
'stop-motion', tra scienza, fiction e commedia, ma solo quando si sentirà più preparato a concepire la sua idea. Successivamente all'incontro, in
piazza San Donato sono intervenuti
Nicola Zingaretti, il sindaco di Civita di Bagnoregio,
Francesco Bigiotti, il direttore artistico di
'La città incantata', Luca Raffaelli, Stefano 'S3KENO' Piccoli e l'editore
Sergio Bonelli. Un incontro tra personalità illustri, le quali hanno convenuto che l'iniziativa è stata
"un esempio di marketing territoriale, una vetrina importante per il territorio ove arte e cultura si sono incontrate". Riempire di contenuti costruttivi i luoghi della bellezza diventa una sorta di riappropriazione del nostro territorio, secondo l'idea del
presidente della Regione Lazio: "Se il Paese saprà reinventarsi, ce la farà, creando un modello di sviluppo, quindi di turismo intelligente". Il territorio è il centro, offre tutto: dal cibo al paesaggio alla pittura.
Civita da sola sarebbe fragile e, per questo motivo, in questo ambiente unico e originale, il
'Festival dell'animazione e del fumetto' ha trovato il suo spazio ideale. Di pari passo si è svolta la maratona
#J4C, Creativity Jam for Civita, a cura di
BIC Lazio: 24 ore di progettazione per la promozione e la valorizzazione di
Civita di Bagnoregio, in cui i partecipanti si sono confrontati grazie alle proprie competenze, al fine di trovare soluzioni innovative mediante l'uso delle tecnologie, lo sviluppo di
'software', video animazioni o video giochi, fumetti o illustrazioni. Designers, esperti di comunicazione e di animazione, programmatori, artisti, creativi, informatici, sound designers, esperti di marketing e economisti si sono confrontati in gruppi di 3/5 persone per proporre un
'progetto/soluzione' sia innovativo, sia fattibile, cioé che possa essere sostenibile dal punto di vista economico affinché il prototipo della proposta ideata possa divenire realtà per il borgo laziale. Possiamo considerare, dunque,
'La città incantata' un bacino considerevole di incontri. Grazie al confronto di fervide menti, attraverso il proprio linguaggio e le proprie capacità, ha costituito un'idea di progettualità concreta e fruibile, sia per non perdere un ricco
patrimonio territoriale, sia per una comunicazione pronta a sperimentare, con il nuovo,
forme di espressioni artistiche diverse, che possano dialogare e interfacciarsi in modo maturo e consapevole.