Per le loro dimensioni, densità di popolazione e Pil, i Paesi 'Brics' hanno un peso notevole in termini economici 'globali', che potrebbe risultare prezioso nelle comuni sfide internazionali, come la lotta al terrorismo e il caos della 'global governance'Nelle scorse settimane è stato presentato a
Roma, presso la sede
dell'ambasciata dell'India, il volume speciale della
Rivista di studi politici internazionali (Rspi) interamente dedicato al coordinamento internazionale dei
Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) finalizzato a offrire una
'mappa' di punti di riferimento che i cinque Paesi emergenti devono perseguire se realmente vogliono incidere nella comune lotta alle sfide - terrorismo in primis - con cui tutto il pianeta è alle prese. Il volume, realizzato in collaborazione con
Eurispes e
Prospettive Mediterranee, è da considerarsi uno strumento di analisi della realtà e delle dinamiche politico-economico-sociali che inibiscono le condizioni di pace, stabilità e sicurezza e che impediscono lo sviluppo e una crescita equa di molti Paesi. E' stato molto interessante scoprire come quest'iniziativa sia stata pensata e fortemente voluta
dall'ambasciata indiana a
Roma. La quale, non a caso, ha fatto coincidere la presentazione del volume in occasione della
presidenza dell'India al
'Brics 2016-2017'. Tutto ciò si palesa come un chiaro segnale della volontà di esserci, di contribuire al cambiamento, alla lotta alle comuni sfide e all'assunzione della condivisione di responsabilità. Le gigantesche dimensioni dei
'Paesi-Brics', ma soprattutto l'enorme densità di popolazione rappresentata dall'area
(3 miliardi di persone, ovvero il 42% della popolazione mondiale e il 20% del Pil globale) fa immediatamente intuire il
mastodontico 'peso' con cui essi incidono a livello internazionale:
"Una dimensione e un'importanza enorme", ha sottolineato
Anil Wadhawa, ambasciatore dell'India in Italia,
"che proprio per questo 'obbliga' ormai i cinque Paesi ad uscire dall'isolamento, a prendere posizioni e decisioni e a espandersi nelle tematiche globali".Un nuovo modello di 'governance'Per poter contribuire efficacemente alle dinamiche economiche, politiche e sociali internazionali è necessario, da una parte, che i
'Paesi-Brics' "potenzino ed espandano internamente alcune materie di competenza", come ha sottolineato
l'ambasciatore Wadhawa, che richiamando l'attenzione alla presenza dei colleghi delle altre quattro ambasciate ha voluto ricordare come molti dei loro rispettivi sforzi debbano essere
"integrati nel campo dell'educazione, della cultura, della comunicazione, della ricerca scientifica e tecnologica, unici e veri pilastri portanti della crescita e del cambiamento". Una strada che non solo favorirebbe crescita e sviluppo nei propri Paesi, ma che ne aprirebbe anche un'altra per poter collaborare efficacemente con le
realtà europee, con il
G20 e le
Nazioni Unite. Ma per poter giungere a questo
'stadio' occorre che si realizzi realmente un nuovo sistema di
'governance' che dia ordine al caotico processo di
'globalizzazione' economica, con il fine preciso di assicurare a tutti uno sviluppo sostenibile, più armonioso ed equilibrato. Poiché la proposta
dei
Brics, se veicolata verso una maggior cooperazione con
l'Unione europea, soprattutto in relazione alla controversa penetrazione economico commerciale nell'area, può rappresentare un validissimo e positivo contributo per l
a stabilità e la sicurezza nel Mediterraneo.Il ruolo strategico dei BricsLa ricerca di questo nuovo sistema richiede la promozione di iniziative finalizzate alla convergenza e alla ricomposizione di un quadro generale attualmente troppo confuso. Ed è su questo
'nodo strategico' che i
'Brics' potrebbero avere un ruolo e un peso fondamentali: l'interpretazione che il volume speciale dà a proposito degli
'Stati-Brics' parla della loro possibilità di
"rappresentare un'importante iniziativa di ricomposizione del complesso processo di sviluppo globale, un contributo originale alla costruzione di una nuova governance mondiale".
Sfide comuni che chiamano in causa tuttiL'appuntamento di presentazione di questo volume speciale sui Paesi del
Brics è quindi da intendere come momento per favorire il dialogo e sollecitarlo ancor di più sui problemi globali più urgenti, come la
lotta al terrorismo e la sfida contro il
caos della global governance. A dimostrazione che grande parte del pianeta non li considera problemi solo occidentali, ma in quanto questioni che minano la pace, la stabilità e la sicurezza del mondo, coinvolgedo e chiamando in causa tutti:
"La lotta al terrorismo è il tema in cima alla lista delle nostre priorità", ha chiarito
l'ambasciatore indiano in Italia, "ma il senso dell'attualità ci porta a guardare anche ai problemi legati alla crisi energetica, ai cambiamenti climatici, all'agricoltura, al commercio e alla corruzione".Un miglior coordinamento internazionalePer poter essere veramente incisivi, occorre una più salda cooperazione internazionale e un più forte coordinamento tra i
'Paesi-Brics'. E a tal proposito è stata anche istituita una
'piattaforma', offerta dai
cinque grandi Stati, che permetterà di seguire tali
'confronti'. Resta fuor di discussione come sia necessario che anche all'interno di ogni singolo
Stato queste tematiche vengano stimolate, coinvolgendo in primis la popolazione, sensibilizzando i cittadini e soprattutto i
giovani, che rappresentano il futuro di questo pianeta. Solo in questo modo si può pensare di costruire responsabilità collettive, in particolar modo su degli approcci fondamentali, come la sfera delle istituzioni, l'applicazione delle risoluzioni e l'integrazione delle energie tra gli
Stati 'Brics'. L'India, per parte sua, ha già un proprio calendario di appuntamenti, che coinvolge tanto gli ambiti parlamentari e ministeriali, tanto quelli della cultura, del business e della ricerca: già previsti circa
95 incontri in tutte le città e le province indiane, che vanno da tornei di calcio a meeting con ricercatori e scienziati; da festival cinematografici a summit su benessere o tecnologia digitale. Tutte attività tese a favorire la diffusione di queste tematiche, allo scopo di attrarre sempre più interesse e partecipazione popolare. I cambiamenti sono possibili soltanto se, tessera dopo tessera, tutti contribuiranno alla realizzazione dello stesso
'mosaico'. Sicuramente, la realtà che sottoponiamo all'attenzione dei lettori rappresenta solamente un primo
'passo' in questa direzione. Ma la voce dei
Brics si è finalmente fatta sentire, non soltanto per difendere i Paesi colpiti dal
terrorismo fondamentalista, ma anche per garantire la parte
'sana' della
società civile islamica che, in realtà, è la
'vittima' principale di una
visione esasperata e 'pretestuosa' della religione.