Pier Paolo vive. Vive nel cuore di milioni di persone che lo leggono e, ancora oggi, lo ricordano, a quarant'anni dalla sua morte, avvenuta il
2 novembre 1975 all'idroscalo di
Ostia. La sua voce particolare e spesso scomoda è arrivata ovunque. E anche in
Spagna si è fatta sentire. Lo dimostra il fatto che due associazioni culturali, una italiana e l'altra iberica, si siano unite per creare un festival di spessore, con tanti artisti provenienti da diverse città del mondo.
'Etcetèra' e
'Spiragli', presiedute la prima da
Oscar Ramirez Dolcet e la seconda da
Bartolomeo Smaldone, hanno fatto in modo che
Pasolini fosse il cuore pulsante di un evento dove le arti e le emozioni si sono incontrate per realizzare qualcosa di unico nel suo genere. Dal 14 al 17 luglio scorso, partendo da
Reus per proseguire fino a
Tarragona, una serie di incontri, dibattiti, proiezioni, letture e concerti si sono susseguiti, coinvolgendo la creatività e l'unicità di persone legate dalla voglia e dal desiderio di riportare alla luce il valore e la profondità di significato delle opere di
Pasolini. Tutto ha avuto inizio da un sogno che è diventato realtà. E si è dato il via alla kermesse al
'Centre de Lectura' della città di
Reus proprio con l'inaugurazione della mostra
'Periferia di un sogno', coordinata da
Miguel Villalba. Sono state esposte le opere di
Jésica Cichero, Elchicotriste, Kap, Marilena Nardi e David Pablo Pugliese. La musica e la poesia si sono fuse alla perfezione al
Centre d'Art Cal Massò, grazie al poeta
Juan Lòpez Carillo e il musicista
Gerard Marsal. Dal fascino dei luoghi di
Reus si è passati alla bellezza degli spazi e dei monumenti di
Tarragona, antica città romana
'Patrimonio dell'umanità' per il suo complesso archeologico, che ha ospitato
all'Antica Audiència la conferenza
'Pier Paolo Pasolini, la ragione di un sogno' a cura del professor
Roman Reyes. La sua attenta analisi ha fatto emergere l'attualità profetica della scrittura e di tutta la produzione di
Pasolini, sia nel teatro, sia nella poesia, nel cinema e nella televisione.
"Pasolini è poesia: la vita di Pasolini è poesia", ha ricordato
Reyes nella sua profonda relazione,
"e non si può non restarne affascinati, o venirne per lo meno coinvolti. Ed è per questo che è necessario recuperare e riscoprire il senso dei suoi lavori, cercando di non sottovalutare nulla". La proiezione di
'Che cosa sono le nuvole' è l'esempio dell'intensità creativa di
Pasolini, che in questo corto ci introdusse nella sacralità dell'essere, passando per una stratificazione della ricerca verso la bellezza e il mistero. L'interpretazione fisica e sonora di
Domenico Modugno eleva la pellicola a una filosofia dell'esistenza e lo rappresentano come trasmigratore dell'uomo
'burattino' del potere. C'è la dimensione poetica della vita, affiancata a una visione surreale dell'opera di
Shakespeare 'Otello', la lotta tra il bene ed il male che appartiene alla verità delle esperienze, senza dimenticare il vero senso di tutto. Non poteva che essere questo il punto di partenza per un dibattito con
Silvio Parrello, 'er Pecetto', poeta e pittore da anni impegnato nella ricerca della verità sull'omicidio di
Pasolini e, per l'occasione, testimone attento e preciso di una situazione che ancora oggi è poco definita. Nel suo stile da cantastorie ha interpretato la poesia pasoliniana, elevandola al ritmo espressivo degli antichi aedi greci. Si è inoltre evidenziata, nel contesto, l'interpretazione di
Giuseppe Lorin nella declamazione di
'A mia madre' di
Pier Paolo Pasolini. Il concerto di
Pau Vallvé, giovane cantautore popolare catalano, ha chiuso la seconda serata al
'Claustre del Seminar' in un clima di sonorità moderne e di grande intensità. Il terzo giorno, la proiezione del film di
Xavier Juncosa, 'Pasolini, un viaggio in Italia', ci ha riportato nei luoghi cari a
Pier Paolo, da
Bologna a
Casarsa, da
Grado a
Roma e poi a
Ostia, senza dimenticare le voci dei personaggi che lo hanno vissuto e incontrato, da
Dacia Maraini a
Bernardo Bertolucci, da
Laura Betti a
Silvana e Fabio Mauri. Nella sala del porto di
Tarragona è proseguito il dibattito sulla pellicola con il regista, unito agli interventi di
Romàn Reyes e
Silvio Parrello, che ci ha tenuto a precisare quanto ancora sia importante far emergere la verità sul
delitto. A chiusura della giornata, il concerto dell'artista
Bikimel, sempre nella particolare atmosfera del
'Claustre del Seminari'. L'ultimo giorno di rassegna si è aperto con il concerto del giovane talento
Daklen Difato, che nel
Teatre 'El Magatzen' ha conquistato il pubblico con brani classici al pianoforte. Al
'Cafè la Cantonada' sono seguite le presentazioni dei libri di poesia di
Giovanni Amoruso 'Dal girone degli innocenti' e
'Poesia semplice' di
Bartolomeo Smaldone, accompagnati dalla performance musicale di
Gerard Marsal. Nel segno della scrittura è andato avanti il colloquio con gli scrittori
Gustavo Hernàndez e
Martin Garrido, coordinati dall'editore iberico Manuel Rivera. Poi la premiazione della sesta edizione del premio di poesia 'Spiragli', con la proclamazione del vincitore,
Alberto Arecchi, che ha ricevuto in dono un'opera del giovane ceramista
Marco Maria Siri. Infine, ancora poesia al bar
'Kino', per chiudere in armonia i
quattro giorni del festival con gli scrittori
Francesc Valls-Calçada, Quim Besora, Ferran Gerhard ed
Enrique Villagrasa. Altamura e
Tarragona in un ponte culturale di condivisione, bellezza e sincerità espressiva, sono riuscite a omaggiare
Pier Paolo Pasolini, facendo sentire vivo e attuale uno degli intellettuali più significativi del nostro tempo.