Questa storia che a capodanno gli italiani impazziscano e si mettano a fare un
chiasso del diavolo, facendo esplodere i cosiddetti
'botti', sta ormai giungendo al capolinea: oltre a essere lesivi per l'udito e per il cuore dei nostri amici più fedeli - cani e gatti - ogni primo di gennaio
ci 'scappa' il morto. E i
'Pronto soccorso' di tutta Italia sono costretti a fare gli straordinari. Noi siamo laici, dunque liberali e libertari. Eppure, intorno a questo tema un richiamo a
costumi più sobri, a nostro parere, ci sta tutto. E non solo in termini di
'moral suasion': anche un vero e proprio
provvedimento restrittivo, con conseguenze penali certe ed effettive, lo accoglieremmo con sollievo. Un caro amico, ai tempi in cui ancora esisteva il servizio di leva, capitò di guardia proprio nel turno dalle
23.00 del 31 dicembre
all'una del primo di gennaio, presso una caserma dell'Esercito italiano della provincia di Napoli: allo scoccare della mezzanotte fu costretto a rintanarsi nella propria
altana, poiché letteralmente preso di mira dai petardi lanciati dalle finestre e dalle terrazze di numerosi cittadini
'simpaticoni'. In
Campania, ormai lo sappiamo bene, sono convinti di essere allegri e simpatici
solamente loro, anche se certi comportamenti
tribali e gli annosi problemi che da sempre li attanagliano dovrebbero indurre a tutt'altre riflessioni. Ma a prescindere da queste cose, gli
affari illeciti che avvengono in quella regione grazie allo
'smercio' di fuochi d'artificio
di contrabbando, non omologati e, dunque, pericolosissimi, pretenderebbero da decenni
interventi repressivi da Stato di polizia. Se ciò non avviene, poi è sciocco e inutile lamentarsi il primo di gennaio di ogni anno di fronte alle immagini di bambini che hanno perso una mano, o per gli
adulti 'deficienti' che si son fatti saltare per aria. E per fortuna che
"la salute è al primo posto", diceva, purtroppo inascoltato, il buon
Massimo Troisi.