"Parlaci dei tuoi genitori". Alzi la mano chi, alle scuole elementari, non si è mai ritrovato a scrivere un tema sulla propria famiglia. Sembrano finiti i tempi del
"mio papà fa il muratore e la mamma si prende cura della casa". E non ci 'azzecca' nulla il discorso sulla parità dei sessi, o sulla figura femminile che si è emancipata conquistando nuovi ruoli, nonostante la società italiana sia rimasta sessista: a immaginare un bambino che racconta la storia dei suoi 'vecchi' ci si è messa di mezzo anche la moderna
'geolocalizzazione', le nuove
app per incontrarsi, scambiare informazioni e conoscersi (poi ognuno è libero di 'declinare' la cosa a seconda dei casi...). Queste
app funzionano così: ti
'geolocalizzi' e inizi a scorrere sullo schermo i 'visi' di una lei o di un lui a poche centinaia di metri di distanza; oppure, di persone con cui ti sei 'incrociato' in una determinata via. Se il
'like' è reciproco, scatta la conversazione. Oggi, funziona così: l'approccio è
'smart' e
'fast', richiede intelligenza ed è rapido. Sembra che non ci sia il tempo per corteggiare, o mettere in pratica l'arte della seduzione, ormai racchiusa nelle pause tra un impegno e l'altro. Proprio per questo li 'deleghiamo' alle migliori applicazioni degli
smartphone. Ne sa qualcosa
Jamie Anderson, campionessa di snowboard e medaglia d'oro alle Olimpiadi di Sochi (Russia) nel 2014, che a soli 24 anni ha candidamente dichiarato:
"Qui nel villaggio lo usiamo molto per incontrarci tra atleti, altrimenti non ci sarebbe mai il tempo per farlo". Tragica o comica, questa è dunque la nuova 'normalità' della modernità che incalza: lungi da noi il voler sentenziare. Statisticamente, il
dating online, ovvero il fenomeno degli incontri tramite internet, sia per l'anima gemella, sia per una semplice notte di sesso, si è allargato a macchia d'olio, grazie ai vari
Tinder, Happn, Adottaunragazzo, tanto per citare alcune delle 'app' più famose. Cambiano i nomi, ma il contenitore ha la medesima struttura: semplicità e immediatezza. Accesso gratuito anche tramite
Facebook (quindi istantaneo, senza perdita di tempo per caricare dati e foto) et voilà: il nostro profilo è pronto per la 'caccia'. Anch'essa banale e molto spartana: un
'sì' o un
'no' che a volte compaiono come un
'cuoricino' oppure una
'X'. Oppure, seguendo i nuovi linguaggi digitali, come scorrimento della foto verso destra (per l'accettazione) o verso sinistra (per lo scarto). Una sorta di 'pollice verso' degli imperatori durante i ludi romani. Infine, l'attesa. Statisticamente, ci sarà pure qualcuno dall'altra parte che possa corrispondere al vostro gusto. E quando questo accade, ecco che la connessione viene stabilita e il 'matrimonio' è combinato. Da quel momento, spetterà soltanto a voi e al vostro abile modo di interloquire, la possibilità di ottenere un appuntamento reale. E qui entrano in gioco anche questioni di stile e di carattere. Perché a popolare l'universo di incontri ipertestuali ci sono sia le donne illuse, in cerca del principe azzurro (anche se "non proprio azzurro", recita una delle applicazioni più usate, un po' come a significare: prendimi e trattami male, ma fallo con garbo...), sia i profili più 'matti' e di facili intenzioni. Sono soprattutto quelli anagraficamente più giovani a essere smaliziati e a tentare di concludere qualcosa più nel 'concreto'. Sarà per l'abitudine derivante dall'essere dei 'nativi digitali' o per la dimestichezza sessuale ormai promiscua, come dimostrano alcuni recenti studi sui teenagers, sta di fatto che il
dating online è una realtà concreta e in forte espansione. I 'picchi' di 'incontro' sono le ore serali e i periodi festivi, soprattutto dopo capodanno. Incontrarsi saltando i convenevoli, o gli imbarazzi dei minuti iniziali dell'approccio, sarà dunque assai più semplice. Siamo diventati tutti fruitori abituali di sesso, o comunque di forme di conoscenza? Stando ai dati forniti da una di queste applicazioni
(Down), gli italiani sarebbero i più assidui fruitori, a livello europeo, di questa stessa
app: almeno 20 volte superiori alla media. Altro dato interessante, fornito sempre dalla ricerca in forma anonima, riguarda le donne italiane: il 60% propende per incontri rapidi e indolore, privi di 'strascichi'. Che si tratti di una 'vendetta' nei confronti del maschilismo 'strisciante' di questo Paese? Può darsi. Resta il fatto che un giorno non troppo lontano, forse già ora, giovani alunni delle prime classi delle elementari chiamati a scrivere il più classico dei temi, quello sulla famiglia, probabilmente riferiranno che
"mamma e papà si sono conosciuti tramite il telefono, il loro luogo d'incontro è stato un bar dove hanno preso un caffè e poi sono nato io". Già, dopo il classico caffè - se ci si arriva e non lo si 'salta' addirittura - lo step successivo è direttamente il
'fare robba', come dicono a Roma. Non mancano certamente i rischi: dietro a un bel volto può sempre nascondersi un individuo pericoloso. In tali casi, non c'è alcun problema: informate
l'Agente Lisa, il poliziotto di Facebook più richiesto dalla rete, anche lei, ovviamente, digitale. Ma questo, oramai, ça va sans dire.