Continuano gli arresti in seguito all'inchiesta
Mafia Capitale. Il secondo atto ha portato di recente a una nuova tempesta giudiziaria: tra gli arrestati ci sono sia uomini di
Forza Italia, sia del
Partito democratico. I carabinieri del Ros hanno eseguito l'arresto di quarantaquattro persone, accusate di associazione di tipo mafioso, corruzione, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori. La lista dei reati è lunga. E l'inchiesta della Procura di Roma non si arresta. A toccare l'argomento
'Mafia Capitale' in un libro, descrivendo il 'mondo di sopra', 'di mezzo' e 'di sotto' con competenza, ci ha provato
Augusto Santori, che nel suo
#gentecapitale, edito da
David & Matthaus Edizioni, ha raccontato la propria esperienza politica attraverso i romani, portando alla luce episodi di quotidianità e tentativi di corruzione partendo dalla vita di tutti i giorni. E i romani visti dagli occhi attenti di
Augusto Santori non sono i noiosi del
'Sacro Gra' e nemmeno gli 'sfigati' de
'La grande bellezza', ma un popolo che, come tutti, ha pregi e difetti. Da consigliere municipale della capitale,
Santori di gente ne ha incontrata parecchia. E ogni profilo ha lasciato un segno, una traccia nel suo percorso di uomo impegnato in politica:
"Si, perchè il politico che lavora ogni giorno sulle strade della propria città è psicologo e assistente sociale, sociologo e 'pierre', trovalavoro e 'sfogatoio'. Conosce bene, troppo bene, i suoi concittadini". L'autore di questo libro ha dunque deciso di mettersi in gioco e di raccontare ciò che accade tra la gente, a partire da chi porta i 'curricula' sulla carta da pizza agli ambientalisti che ti accusano di prendere le mazzette dai costruttori; dalla persona che ti propone l'impiccio all'imprenditore in difficoltà; dal disabile che lotta da anni per uno scivolo all'anziano che non ce la fa ad arrivare a fine mese. Mille volti e mille storie diverse di una città complessa e difficilmente gestibile come Roma.
Santori descrive, in questa sorta di diario di una giornata da consigliere, i personaggi che incontra con sottile ironia, raccontandone i diversi comportamenti. E ciò che emerge sono caratteri e atteggiamenti singolari: da Alberto 'er pizzardone' all'avvocato Faccenda, da Osvaldo il videopokerista 'gambler' ad Abu col borsone e Alicia dal Perù, solo per citarne alcuni. E sono proprio i cittadini a manifestare chiaramente il disagio per un sistema corrotto, in cui tutti sanno come funziona, ma alla fine si tace per non entrare in argomento. E tra un messaggio anonimo e l'altro,
Santori viene contattato da persone che non si identificano, ma che si raccontano e denunciano:
"Sono un poliziotto. Sugli immigrati ci mangiano tutti, ma proprio tutti: politici, associazioni, assistenti sociali e i nomadi stessi". Sono affermazioni pesanti e delicate, ma anonime, con una funzione ben precisa: confessare, rivelare, rendere pubblico. Non c'è nulla di nuovo, in realtà, da scoprire: l'arte di governare non è mai stata limpida nei secoli. Può dunque un'intera società cambiare direzione? Si può tentare. E
Augusto Santori ci dà lo spunto per riflettere, o almeno per provarci. A ognuno la propria responsabilità, in primis come cittadini.
Augusto Santori, i vari rappresentanti dei Partiti, di destra e di sinistra, dopo questo ennesimo 'scandalo' non si sentono colpevoli di fronte ai cittadini romani del fatto che non si riesce a vedere la fine del 'tunnel' di questa lunga crisi di credibilità della politica?"Non tutti i politici sono così: il mio libro vuole anzitutto incoraggiare chi vive la politica come missione e servizio. Ce ne sono tanti, a Roma. E operano in tutti i Partiti. Non esiste il Partito dei santi, e neanche quello dei 'ladroni'. E' il sistema che deve cambiare. E deve farlo a partire dalla 'base': si può fare un lavoro costruttivo e utile. Se cambia la domanda che viene dalla cittadinanza, cambia anche il personale politico e il suo 'modus operandi'. Io lo spiego nel mio libro: se voti il politico solo perché ti offre la cena, oppure perché ti trova il lavoro, lui sa cosa deve fare per conquistare il tuo consenso e 'deraglia' dall'interesse comune. Se invece voti il politico, anziché decidere di rimanere a casa, perché si è impegnato o ha risolto un problema della collettività, allora premi il merito. Ci sono alcuni che ti chiamano dieci volte al giorno: ti dai da fare per risolvere il loro problema e ne risolvi tanti, ma poi il giorno del voto o va al mare o vota lo sconosciuto che tre giorni prima gli ha offerto una cena...".
Il ministro Alfano ha dichiarato che "l'errore di fondo è quello che i sindaci devono stare attenti, perché non si possono mandare decine di migranti dove già ci sono i rom. Non si possono appesantire le periferie. Queste persone devono essere distribuite in modo razionale nelle città": lei cosa ne pensa?"L'eccessiva ospitalità alimenta la xenofobia. Se la politica non interviene, sarà essa stessa a scavarsi la 'fossa', perché saranno i cittadini a risolvere i problemi da soli con le rivolte di piazza. Oramai a Roma si dice così: "Se le cose non te le risolvi da solo resta tutto come prima. Solo questo linguaggio capiscono i politici". A Roma non c'è più posto: le periferie sono abbandonate, i quartieri di nuova urbanizzazione sono senza servizi e infrastrutture. Più dell'80% delle risorse per il sociale, a Roma, vanno per immigrati e nomadi, mentre negli uffici sociali gli italiani vengono respinti. La mia è un'analisi di numeri, per dire che poi è assolutamente conseguenziale che si scateni una battaglia tra poveri. E non sta scritto da nessuna parte che debbano essere i romani a diventare i poveri di serie B".
Roma sta sprofondando sempre più nell'incuria e nel degrado: i consiglieri dell'attuale amministrazione che tipo di 'consigli' suggeriscono? "C'è poco da suggerire: è l'istituzione comunale che è infangata. Hanno lasciato i romani senza parole: almeno gli ridiano voce con il voto. Se l'attuale sindaco vorrà ricandidarsi, lo può fare. E se gode di fiducia, vincere. Ma non ci possiamo presentare nella fase organizzativa della candidatura per 'Roma 2024' con un livello di credibilità al di sotto dello zero. I consiglieri comunali arrestati escono ed entrano. E quelli nuovi, fanno come se nulla fosse, come per dire: "Avanti un altro". 'The show must go on', in politica non funziona...".
Nel libro #gentecapitale, le maschere romane descritte rispecchiano i comportamenti e gli atteggiamenti della classe politica e dirigente: cosa sarebbe necessario fare per attuare una 'buona' politica?"Nel mio libro non c'è moralismo: la politica, come disse una volta Rino Formica: "E' sangue e merda". E nella 'merda', i piedi ce li deve mettere per forza. Bisogna tuttavia evitare di metterci le mani. Nessuno è un 'santo': alla porta, il 'diavolo' bussa a tutti. In ogni caso, credo che il rapporto con la strada e una formazione più severa, di servizio e di amore verso il popolo, sia necessaria per chi vuol fare politica. Perché parlare con la gente in difficoltà, aiuta a non ascoltare il 'diavolo' che ti tira per la giacca...".
#gentecapitale
di Augusto Santori
David & Matthaus Edizioni Letterarie
pagg. 135, 14,90 euro
Augusto Santori è nato a Roma il 13 novembre 1979. Laureatosi prima in Economia aziendale e poi in Scienze politiche, nel 2012 consegue un Master in 'Rappresentanza degli interessi, politica e istituzioni' presso la School of Government della Luiss. All'età di quindici anni inizia la sua attività politica al Liceo Morgagni di Monteverde e poi sulle strade del quartiere romano Portuense. Eletto nel 2006 come consigliere più giovane del Municipio XV (oggi Municipio XI) è stato riconfermato nel 2008. Nel 2013 non si è candidato e ha deciso di dedicarsi al comitato 'DifendiAMO ROMA'.