Serena Di GiovanniDiversi mesi fa, prima di morire, in un'intervista rilasciata a Daniela Romagnoli dell'Università degli Studi di Parma, Jacques Le Goff, noto storico di fama internazionale, disse che "la Storia è memoria. Una memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della Storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e potervi agire bene". Eppure, di Storia in genere si parla poco. Tale materia, nell'immaginario collettivo, viene considerata quasi marginale, di poco valore rispetto ad altri insegnamenti. E i percorsi umanistici, oggi, sembrano contare assai meno di quelli scientifici. Spesso, per i giovani la Storia è semplicemente una materia noiosa e poco utile, malgrado, come sosteneva Le Goff, sia ormai acclarata l'impossibilità di studiare e analizzare correttamente la recente attualità senza avere una conoscenza approfondita, la più completa possibile, del nostro passato. Un ciclo di nove incontri sull'eccellenza italiana nell'ambito della cultura vuole dimostrarlo. Stiamo parlando di #Conservare per ricordare, un'iniziativa organizzata dal Mibact - in collaborazione con i suoi Istituti centrali per la conservazione e il restauro, unitamente al monastero di Santa Scolastica di Subiaco e alla Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia - per Expo 2015, con la volontà di introdurre al pubblico la problematica della conservazione del patrimonio culturale italiano (a molti sconosciuta), al fine di garantire la memoria storia del nostro Paese. Le conferenze, come avvenuto con la presentazione del 5 giugno scorso, si terranno tutte nella sala della Passione della Pinacoteca di Brera, a Milano, escluso il secondo incontro del 28 giugno, che si svolgerà presso la Biblioteca nazionale Braidense, nella sala Maria Teresa. Esse costituiranno un'occasione unica per gettare uno sguardo sulla storia del restauro italiano, soprattutto in quanto 'esempio internazionale'. Un momento di confronto affidato ai più qualificati esperti del settore, per riflettere su cosa significhi realmente, oggi, conservare un manufatto artistico. Il 6 giugno si è perciò tenuto il primo degli incontri previsti, dal titolo 'Venti di guerra, calamità naturali: salvare la memoria', che ha affrontato un tema di grande attualità: la conservazione dei beni culturali durante i conflitti armati. La seconda conferenza, organizzata in collaborazione con il monastero di Santa Scolastica di Subiaco, dal titolo 'Subiaco 1465: il primo libro stampato in Italia. Umberto Eco racconta...', si terrà invece il prossimo 28 giugno e avrà come tematiche precipue l'introduzione della stampa in Italia e la nascita dell'editoria, ricorrendo quest'anno il loro 550° anniversario. La conferenza, che vedrà anche una lectio magistralis di Umberto Eco, si incentrerà soprattutto sul mutamento delle comunicazioni scritte, ma anche sulla circolazione delle idee e i processi di alfabetizzazione. Il 10 luglio prossimo avrà luogo, inoltre, la terza conferenza, 'Il manufatto rivive: dall'arte al design', realizzata in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d'arte, mentre il 17 luglio si terrà l'incontro dal titolo 'Il restauro italiano fa scuola nel mondo: la grande bellezza si salva così', nel corso del quale si definirà il concetto di restauro nella società odierna da un triplice punto di vista: quello degli studenti che stanno frequentando le diverse Scuole di alta formazione e studio, congiuntamente a quello dei docenti e dei restauratori che insegnano in questi istituti. A settembre, rispettivamente il 18 e il 25, si terranno altre due conferenze: una verterà sul trasporto delle opere d'arte e la loro relativa salvaguardia durante il delicato spostamento da un posto a un altro; l'altra, invece, verterà sul restauro dei lavori dell'artista medievale Giotto. Le ultime tre conferenze previste per il mese di ottobre (1, 3 e 30) si incentreranno, ancora una volta, sul valore della memoria garantita dalla fotografia storica, che ha l'arduo compito di documentare il passato. Verrà dunque effettuato un focus sul genio di Leonardo da Vinci e sul grande, ostico quanto interminabile, cantiere di restauro di Pompei, le cui 'alterne vicende' risultano sempre estremamente attuali.




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