"I vaccini fanno bene solo a chi li produce"; "un antibiotico al primo giorno di febbre e tutto passa"; "gli immigrati stanno portando malattie scomparse"; "con la Sanità che ci troviamo è meglio non ammalarsi"; "più spendi e meglio ti curi". Questi sono solo alcuni dei 'falsi miti' su cui si è incentrato, il 22 aprile scorso, il convegno organizzato dal ministero della Salute, dal titolo:
'La Sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze'. "I falsi miti", ha ricordato il ministro
Beatrice Lorenzin in apertura dei lavori,
"sono un danno per la salute e ne siamo pieni: dai vaccini che provocano l'autismo alle ultime vicende di Stamina". L'obiettivo del convegno, dunque, è stato proprio quello di affrontare, anche in maniera piuttosto provocatoria, molti dei luoghi comuni che ancora imperversano nella mentalità degli italiani. E i falsi miti da sfatare sono numerosissimi, coinvolgendo amplissime sfere della sanità pubblica: dal cibo ai vaccini, dall'efficacia dei medicinali generici alla malasanità.
Il ministro Lorenzin sta dimostrando una tenacia 'credibile' nel portare avanti questa sua battaglia contro le banalità sanitarie. Soprattutto, quando ricorda che
"è necessario distruggere i falsi miti della sanità e focalizzare l'attenzione sui problemi reali e le cose vere", perché troppo spesso i danni maggiori sono il frutto della disinformazione, o viceversa di quell'eccesso di informazioni che viene da internet e che sta portando il nostro Paese al rischio di 'analfabetizzazione scientifica'.
"Oggi", continua la
Lorenzin, "c'è un surplus di informazioni, soprattutto in rete. E ciò passa per essere cultura scientifica, ma in realtà non è così: abbiamo il dovere di coltivare la vera cultura scientifica e le eccellenze che abbiamo nel nostro Paese, mentre spesso le nostre eccellenze vengono celebrate fuori e non in Italia". Tra i vari problemi da affrontare nell'immediato vi sono anche quello di sfatare l'idea che la sanità pubblica italiana costi troppo e, spesso, non sia efficiente. Come lo stesso ministro ha ricordato
"non è vero che la Sanità costa troppo", così come non è vero che il nostro Sistema sanitario nazionale non goda di buona salute. Certo è che, se per decenni eravamo al primo posto nelle classifiche mondiali, attualmente siamo scesi al terzo. Ma l'obiettivo è quello di
"tendere a salire e non a diventare il quarto", ha sottolineato la
Lorenzin. "Ho affrontato vari falsi miti: cominciando da Stamina, un esempio di come la disinformazione può creare danni incredibili, per arrivare alla battaglia contro il falso mito che vedrebbe le vaccinazioni come causa dell'autismo, quando invece sono proprio i vaccini sono la base della sanità pubblica. E uno dei pericoli per le nostre società proviene, appunto, dalle maglie larghe per le vaccinazioni, che potrebbero permettere a virus e batteri di ripresentarsi". Il ministro ha inoltre ricordato due delle questioni più drammatiche e più lungamente dibattute nelle aule di tribunale negli ultimi mesi: il metodo
Stamina e la presunta correlazione tra
autismo e vaccino. Proprio in questi giorni, infatti, sono apparsi due aggiornamenti, sia sulla vicenda di Davide Vannoni e del suo metodo Stamina, sia sulla questione del vaccino-autismo. È del 21 aprile la notizia di una recidiva avvenuta sul web del 'guru' di Stamina, il quale sostiene che in un articolo recentemente apparso su
l'American Journal of Physician Medicine & Rehabilitation vi siano le conferme dell'efficacia del metodo. I due autori dell'articolo, gli scienziati John Bach e Marcello Villanova - già tirati in ballo da Stamina nel corso dell'inchiesta della Procura di Torino che portò, nel marzo scorso, al patteggiamento della pena a un anno e dieci mesi per Davide Vannoni - sentiti nuovamente dal pm Guariniello, che insieme alla Polizia di Stato non ha mai smesso di tenere sotto controllo le attività del fondatore di Stamina, hanno confermato come il metodo Stamina non rappresenti minimamente un metodo scientifico e che, a tal proposito, la terapia con cellule mesenchimali perda di totale efficacia nel momento in cui essa viene interrotta, a dimostrazione proprio della sua insussistenza scientifica. Insomma, il metodo inventato da Vannoni se, da un lato, trova un posto molto importante tra le pagine web, scatenando negli ultimi 18 mesi una valanga di web mention (154 mila) e di visualizzazioni su Youtube (145.599, dati tratti dall'analisi svolta da Reputation Manager), dall'altro sta dimostrando, ancora una volta, la sua completa avulsità dal contesto scientifico. Altro esempio, spesso citato tra i luoghi comuni tra i più difficili da 'smantellare', è quello che vede nei vaccini - in particolar modo il vaccino trivalente, morbillo parotite e rosolia - la causa dell'autismo. Da quando l'ex medico inglese Andrew Wakefield - radiato poi dall'Albo proprio quando si scoprì che aveva falsificato i dati del suo studio per questioni di mero guadagno personale - ha pubblicato sulla rivista
'Lancet' i risultati di uno studio effettuato su 12 bambini affetti da autismo, in cui si affermava l'esistenza di un legame tra la somministrazione del vaccino trivalente e l'insorgere della malattia, le vaccinazioni hanno subìto un crollo vertiginoso, soprattutto nei Paesi anglosassoni. A nulla è valsa la 'scomunica' di Wakefield dall'Ordine inglese dei medici, né il ritiro della sua ricerca da
'Lancet', né tantomeno la pubblicazione di una serie di articoli sul
'British Medical Journal' in cui il giornalista scientifico,
Brian Deer, ha dimostrato non solo l'esistenza di irregolarità compiute da Wakefield nel corso della sua ricerca, ma anche il suo legame con un avvocato specializzato in cause contro le case farmaceutiche, da cui aveva ricevuto 500 mila sterline. Oggi, a smantellare questo falso mito ci sta provando lo studio compiuto dalla compagnia americana
'Lewin Group' e pubblicato sul
'Journal of American Medical Association', nel quale si conferma l'insussistenza della consequenzialità dello scatenarsi dell'autismo con la somministrazione del vaccino trivalente, nemmeno in quei bambini considerati a rischio in quanto sorelle o fratelli di soggetti affetti dal disturbo dello spettro autistico. Lo studio è l'ultimo in ordine di pubblicazione, ma non è certamente il primo. Tuttavia, l'ipotesi che il vaccino possa causare l'autismo si è talmente radicata nelle famiglie che, ultimamente, si sono potuti registrare due fenomeni: l'esponenziale aumento di casi di morbillo tra i bambini che nel 2014 ha fatto registrare 2.211 malati, dei quali quasi l'87% non risultava essere vaccinato e il ricorso da parte di molte famiglie di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico davanti ai Tribunali italiani con la richiesta di un risarcimento, per il presunto danno subìto da parte del Ministero. Insomma, i falsi miti sulla Sanità corrono velocissimi. Soprattutto sul web e grazie al web, che fa da cassa di risonanza. Ma quello che più spaventa è, talvolta, l'estrema astrattezza con cui alcuni giudici, chiamati in causa da genitori disperati, decidono di dar seguito a perizie che contraddicono o mettono in dubbio quel che la scienza ufficiale ha già dimostrato e provato. Ovvero: l'insussistenza di ogni correlazione tra la somministrazione del vaccino e lo scatenarsi dell'autismo (si veda a questo proposito
la sentenza del Tribunale del lavoro di Milano del 25 novembre 2014, il quale in una sentenza ha dichiarato
"l'acclarata sussistenza del nesso causale tra la vaccinazione e la malattia" e per questo ha condannato il ministero della Salute al versamento di un vitalizio a un bambino affetto da autismo,
ndr). Questa drammatizzazione di un fenomeno, di per sé già estremamente drammatico, sta provocando danni sulla salute dei cittadini e sulla visione che la società ha della sanità pubblica. Danni che indurranno molti a ricorrere e a preferire la cura fai-da-te, l'automedicazione via internet o l'intervento di un giudice, con danni immensi per la stessa società.
Il ministro Lorenzin si sta dimostrando, in questo contesto, persona preparata e pronta a combattere la sua battaglia contro i falsi miti e i numerosi luoghi comuni, che attanagliano la Sanità pubblica e che fanno perdere di vista i veri problemi da affrontare.