Michela ZanarellaLe luci dell'edizione 2015 del festival di Sanremo si sono appena spente. Ma molti cantanti e artisti di indubbio valore non hanno avuto la 'fortuna' di essere scelti per partecipare alla competizione canora. Sperava di farcela anche Nello Fiorillo, giovane cantautore napoletano di Mergellina con già quattro album all'attivo: 'La mia stanza'; 'Gocce di musica'; 'Amori di carta'; 'Il cuore non si arrende'. Voleva presentare il suo brano 'Qualcosa di più', ma la giuria che ha esaminato i pezzi ha interrotto il sogno dell'artista che, per la seconda volta a distanza di quattro anni, non ha passato le selezioni. Dopo l'esperienza negativa di Sanremo 2011, Fiorillo si era messo di nuovo in gioco con determinazione e coraggio, riuscendo a posizionarsi tra i 108 artisti più apprezzati sulle migliaia di ogni parte d'Italia, superando altresì anche i vari 'big' usciti dai talent in un sondaggio popolare ideato da Fabio Fiume, per tentare di arrivare tra le nuove proposte. Anche questa volta, la fortuna non è stata dalla sua parte. Ma non ha smesso di credere in se stesso e nel valore della musica. Canta l'amore, Nello Fiorillo. Non quello spensierato e romantico, ma quello complicato, che fa star male. Se la sua musica spesso viene associata al genere neo-melodico della tradizione napoletana, lo si deve alla poetica e alla musicalità dei brani. Nello Fiorillo non è solo un cantautore, ma anche interprete di spettacoli teatrali e cabarettistici. Nel 2001 si è dedicato alla danza moderna, vincendo otto premi a livello regionale. Nel 2003 ha ricevuto il premio speciale come 'cittadino dell'anno' dal sindaco di Sant'Antimo, dove tutt'ora vive. L'ultimo album, 'Il cuore non si arrende', uscito a fine gennaio 2014, lo ha portato, dopo quattro anni di stop discografico, al contatto con il pubblico. Quel pubblico che lo ha sempre sostenuto e rafforzato emotivamente. Sono stati mesi intensi di tour in diverse città italiane, partendo dalla Campania, fino a toccare il basso Lazio e la Calabria. Ora, è in promozione la nuova canzone, 'Qualcosa di più', nata dalla collaborazione ormai consolidata di Fiorillo con Angelo Arcamone, autore storico dell'artista, che ha scritto con lui il testo. Il video del singolo si apre con la luce del sole che filtra tra gli alberi, un lucchetto che fa ritornare alla mente il film 'Tre metri sopra il cielo' tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia. "C'è la città che è sveglia all'alba e c'è chi sogna ancora": un 'pezzo' decisamente melodico, dalle sonorità semplici, con un ritmo che rientra negli schemi delle canzoni pop romantiche. Forse, quello che manca è quel qualcosa in più per rendere il singolo più originale, innovativo. Ciò non toglie come la vocalità di Nello Fiorillo sia fuori discussione, poiché si tratta di un talento naturale di cui sentiremo parlare molto bene, in futuro.

Nello Fiorillo, quanto sei deluso dall'esclusione di Sanremo? E chi avrebbe dovuto vincere l'edizione appena conclusasi?
"La delusione è amplificata quando credi nel tuo progetto: 'Qualcosa di più', come 'Libero da te' del 2011, seppur in modi differenti sono due progetti importantissimi, cruciali per la mia carriera. In quest'ultimo lavoro credevo e credo fortemente, per la sua immediatezza, la sua semplicità. E' un po' un augurio che rivolgo al mio percorso artistico: quel qualcosa di più in grado di arrivare a tutti. Non entro nel merito, né in polemica, con le scelte del cast di quest'anno. Dico solo che tra i big avrei visto bene un Grignani vincente, mentre tra le nuove proposte sono stato contentissimo di ascoltare Enrico Nigiotti, che seguo e stimo sin dai tempi di 'Amici'...".

'Qualcosa di più': come nasce questo brano? E perchè avevi scelto di proporre proprio questo singolo?
"Più che una nascita, trovo che questo brano abbia scelto me. Ricordo la prima volta che ascoltai il provino: ero in auto con Angelo Arcamone, un grandissimo autore che ha scritto insieme a me, nel mio nuovo disco, due grandi brani. La scelta fu immediate: sentivo che quel brano era mio. E decisi di dargli una mia impronta, delle piccole modifiche. Puntammo su questo brano, con lo splendido lavoro di Amedeo Perrotta, che ne ha curato gli arrangiamenti, perché in questo momento rappresenta il mio modo di fare musica. E' una produzione a cui sono davvero legato".

Napoli ha perso un grande artista, Pino Daniele, che cantava: "A vita è 'nu muorzo, nun me fà' 'ntussecà", da 'Ammore Scumbinato' del 1989. Una tua riflessione in proposito.
"Pino, più che un artista, è stato un eroe della nostra città. Anche se ho solo 24 anni, anch'io sono cresciuto con la sua discografia. Credo che stare qui a elencare tutte quelle sue 'perle' che hanno arricchito la discografia italiana sarebbe riduttivo: Napoli, l'Italia e il mondo intero hanno perso uno degli artisti più grandi di sempre".


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