Gaetano Massimo MacrìAndroulla Vassiliou è attualmente Commissario responsabile dell’istruzione, cultura, multilinguismo, gioventù e sport della Commissione europea. Prima di intraprendere la carriera nelle istituzioni dell’Ue, ha svolto incarichi importanti nel suo Paese di origine, Cipro, dove per vent’anni (1968-1998) ha svolto il ruolo di consulente giuridico alla Standard Chartered Bank e, successivamente, alla Banca di Cipro. Per due volte, nel 1996 e nel 2001, è stata eletta al parlamento cipriota, sotto la sigla del Movimento dei democratici uniti, una affiliazione del Partito europeo dei liberali, democratici e riformatori (Eldr). Da anni è anche impegnata attivamente nella difesa dei diritti umani. Coniugata, con tre figli, il marito è George Vassiliou, ex presidente della Repubblica di Cipro. La Commissione europea è intervenuta sul tema delle partite truccate, creando una Convenzione sulla manipolazione delle competizioni sportive. Si tratta di un accordo che verrà sottoscritto dai ministri dello Sport del Consiglio d’Europa. Androulla Vassiliou, Commissario europeo per lo Sport, ha affermato: "Le partite truccate costituiscono un problema transfrontaliero che è possibile affrontare solo intervenendo a livello europeo e garantendo che tutti i soggetti coinvolti nella lotta contro gli autori delle frodi lavorino insieme come in una squadra”. Lo scopo è quello di prevenire, o quanto meno individuare, le frodi che avvengono durante gli incontri di calcio. Il testo della Convenzione è stato elaborato dalla Commissione congiuntamente con l’apporto di tutti gli Stati membri e, in prima analisi, punta alla stretta collaborazione tra gli operatori delle scommesse sportive e i diretti interessati: le società sportive stesse. Abbiamo chiesto al Commissario Androulla Vassiliou alcune delucidazioni in merito a tale accordo.

Commissario Vassiliou, ci spiega esattamente come la Convenzione possa costituire uno strumento utile nella lotta contro le partite truccate e, quindi, le scommesse illegali?
“La Convenzione è chiaramente un passo avanti nella nostra lotta comune contro le partite ‘truccate’. Questo fenomeno è un problema transfrontaliero, che non può essere affrontato efficacemente a livello nazionale. È diventato una grave minaccia per la credibilità e l'integrità dello sport, che può essere affrontato solo attraverso la cooperazione tra tutte le parti coinvolte. La Convenzione contribuirà ad aumentare la cooperazione tra il movimento sportivo, gli operatori delle scommesse sportive, le autorità di polizia, i Governi e le istituzioni europee. Essa invita gli esecutivi a lanciare misure volte a prevenire i conflitti di interesse tra gli operatori di scommesse sportive e le organizzazioni sportive, nonché a incoraggiare le autorità di regolamentazione delle scommesse sportive per rafforzare la lotta contro le frodi e le scommesse illegali. La creazione di piattaforme nazionali è un valore aggiunto di questa Convenzione, che dovrebbe in futuro svolgere un ruolo chiave nel ridurre in modo significativo il numero delle partite truccate”.

Quali sono le misure che i singoli Governi sono chiamati ad adottare per risolvere il problema?
“Un’azione a tutti i livelli - nazionale ed europeo - è essenziale per lottare contro gli incontri ‘truccati’. Migliorare la cooperazione e i flussi delle informazioni tra le parti interessate all'interno dei Paesi e tra i Paesi, è fondamentale. Ecco perché le piattaforme nazionali, come previsto dalla Convenzione, sono state vivamente predisposte da parte di tutti coloro che vogliono eliminare le partite truccate. Anche l’educazione e la sensibilizzazione sono parte essenziale di questo problema, accompagnate da regole e dalla loro esecuzione”.

Per l’approvazione della Convenzione occorrono almeno cinque firme (tre degli Stati membri del Consiglio d’Europa): prevede comunque una maggioranza ampia? In fondo, il problema riguarda tutti…
“A Macolin, in Svizzera, il 18 settembre scorso 7 Stati membri dell'Ue hanno già avviato la procedura di ratifica per la firma della Convenzione. E quasi tutti gli Stati membri hanno mostrato il loro interesse per apporre la firma, soggetta a procedure interne in fase di completamento. Io stessa ero presente a Macolin, a dimostrazione dell'impegno della Commissione europea contro le partite truccate. Non dimentichiamo che questa Convenzione è il frutto di un negoziato della Commissione a nome dell'Unione europea. Il fatto che i match truccati siano un problema globale implica che la Convenzione sia aperta alla firma anche da parte di Paesi al di fuori del Consiglio d'Europa”.

Rimane aperta un’altra questione, quella della violenza negli stadi: ha pensato a qualche azione mirata in questa direzione?
“Ancora una volta, anche in questo caso tutte le parti hanno un ruolo da svolgere, compresi gli Stati membri, le autorità pubbliche e le organizzazioni sportive. La Commissione contribuisce attivamente per quanto le compete. Il mio compito è quello di promuovere l'informazione e la sensibilizzazione. E siamo in grado di sostenere progetti di cooperazione in questo ambito. Stiamo anche lavorando nel quadro degli strumenti internazionali. Per esempio, la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla violenza e i disordini degli spettatori, dalla sua adozione nel 1985, ha svolto un ruolo significativo nella lotta contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive. I ministri hanno chiesto un aggiornamento e che la sua applicazione possa essere estesa a una riflessione sugli sviluppi e i miglioramenti in settori quali la sicurezza, la tecnologia e l'ospitalità. La Commissione sta contribuendo alla discussione per una nuova Convenzione che potrebbe essere aggiornata nel 2015”.

Infine, ci spiega cos’è il programma Erasmus+ e che ruolo attivo può giocare per una cultura ‘sana’ dello sport?
“Erasmus+ è il nostro nuovo programma di finanziamento dell'Ue in materia di istruzione, formazione, gioventù e sport per il periodo 2014-2020. Erasmus+ è in grado di supportare una serie di attività nel settore dello sport, tra cui difendere gli effetti salutari dell'attività fisica. La promozione dell'attività fisica è una delle nostre priorità per gli anni 2014 e 2015. Erasmus+ sosterrà anche la ‘Settimana europea dello Sport’ che sarà organizzata per la prima volta nel settembre 2015. Il nostro obiettivo, attraverso questa settimana, che potenzialmente dovrebbe svolgersi in tutti gli Stati membri, è chiaramente quello di promuovere la pratica dello sport e dell'attività fisica. Per qualsiasi dettaglio del programma, si può fare riferimento al nostro sito Erasmus+ programme”.

Commissioner Vassiliou, can you explain exactly how the Convention can be a useful tool in the fight against match-fixing and, therefore, illegal betting?
“This Convention is clearly a step forward in our common fight against match fixing. This phenomenon is a cross-border problem which cannot be tackled efficiently at national level. It has become a major threat to the credibility and integrity of sport which can only be addressed through cooperation between all involved parties. This Convention will help to increase cooperation between the sport movement, betting operators, law enforcement authorities, governments and the European institutions. It calls on governments to launch measures to prevent conflicts of interest among sports betting operators and sports organisations, as well as to encourage sports betting regulatory authorities to step up the fight against fraud and illegal betting. The setting up of national platforms is an added value of this Convention which should in the future play a key role in significantly reducing the number of match-fixing cases”.

What are the practical solutions that every single government has to take to resolve the problem?
“Action at all levels – national and European – is essential to combat match-fixing. Improving cooperation and information flows between stakeholders within countries and between countries is vital. That is why the national platforms, as provided for in the Convention, are keenly anticipated by all those who want to eliminate match-fixing. Education and awareness-raising are also essential part of the fight against match-fixing, accompanied by regulation and enforcement”.

The Convention will need to be ratified by five parties, of which at least three must be Member States of the Council of Europe: do you foresee a big majority? Everyone's problem, at the end…
“7 EU Member States have already begun the ratification procedure by signing the Convention at Macolin in Switzerland on 18 September. Almost all Member States, as well as the EU, have signalled their interest in signing subject to internal procedures being completed. I was myself present in Macolin in order to show the European Commission's commitment against match-fixing. Let's not forget that this Convention was negotiated by the Commission on behalf of the EU.  The fact that match-fixing is a global problem implies that the Convention is open to signature to countries beyond the Council of Europe members”.

There's one more problem: the violence in stadiums. Are you thinking about a solution in this direction?
“Once again, all parties have a role to play, including Member States, public authorities and sport organisations. The Commission contributes actively within its remit. My services promote information and awareness-raising, and we can support cooperation projects in this area. We are also working within the framework of international instruments. For instance, the Council of Europe Convention on Spectator Violence, since its adoption in 1985, has played a significant role in combating violence at sporting events. Ministers have called for it to be updated and for its scope to be extended to reflect developments and improvements in areas such as security, technology and hospitality. The Commission is contributing to discussions on a renewed Convention which could be updated in 2015”.

Lastly, can you explain what the new EU programme Erasmus+ is? How can it take an active role in a 'healthy' sport attitude?
“Erasmus+ is our new EU funding programme covering education, training, youth and sport for the period 2014-2020. Erasmus+ can support a host of activities in the field of sport, including championing the health benefits of physical activity. The promotion of physical activity is one of our priorities for the years 2014 and 2015. Erasmus+ will also support the future European Week of Sport which will be organised for the first time in September 2015. Through this European week, which will potentially take place in all Member States, our aim is clearly to promote the practice of sport and physical activity. Please refer to our website for details of the Erasmus+ programme and sport”.  


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