Avete vecchi gioielli, giocattoli di plastica, monete, conchiglie e altri prodotti che non indossate o utilizzate più? Benissimo: donateli a Jane Perkins e, oltre a salvare l’ambiente, ne otterrete un’opera d’arte. Autodefinitasi “re-maker”, l’artista britannica ricicla migliaia di oggetti multicolori componendo opere che evocano lavori classici o ritratti di personaggi famosi: dal ‘Bacio’ di Klimt, alla ‘Gioconda’ di Leonardo; dalla ‘Ragazza con l'orecchino di perla’ di Vermeer ai ‘Girasoli’ di Van Gogh; da Obama a Einstein, a Mandela o, ancora, a Madonna. Dopo aver lavorato come infermiera e madre ‘full-time’, la Perkins decide di sviluppare il suo potenziale creativo conseguendo un diploma in ‘Textiles’ nel 2006. Si specializza quindi nei lavori realizzati con materiale riciclato, scrivendo anche una tesi su ‘Recycled materials in art and design’, ispirata dai cappelli dell'Ecuador. Nel 2009 partecipa a due ‘Open Art Exhibitions’ in Inghilterra, con i ritratti di Mandela e della Regina. Entrambi vincono il premio ‘People's Vote’. Nel settembre dello stesso anno espone negli studi ‘Devon Open’, attirando l'interesse del pubblico. Ogni sua creazione è una raccolta di molteplici oggetti, che variano per cromia, dimensioni e consistenza. Jane utilizza qualsiasi cosa: da bottoni e perline a frammenti di lego, conchiglie, cucchiai di plastica e mollette. La chiave di lettura del suo lavoro consiste nella sua incredibile sensibilità per le variazioni cromatiche e nella capacità di organizzare ogni minuscolo elemento plastico in figure visivamente coese. Ogni ‘pezzo’ diviene così un’opera d’arte, apprezzabile da lontano e da vicino come fossimo di fronte a un quadro impressionista o divisionista. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente e nell’ottica di un impegno ecologico fuori dal comune.