Sotto le feste, maggiore è il tempo libero da dedicare alla buona lettura. Non solo: l’occasione è anche utile per offrire in regalo un libro tra i tanti, scelto al momento o dopo accurata riflessione. Il problema, in entrambi i casi, è il dubbio che la scelta fatta possa soddisfare le aspettative, proprie o del destinatario del regalo. Abbiamo perciò intervistato alcuni colleghi giornalisti, politici e personaggi dello spettacolo formulando loro un’unica domanda:
quale libro vorrebbero acquistare per se stessi e quale, invece, hanno pensato di poter regalare? Ci è sembrato un modo utile e intelligente per ispirare la vostra ‘strenna’ natalizia, oltre che per scoprire i gusti di qualche beniamino del pubblico e di personaggi di cultura senza ricorrere ai soliti consigli, che spesso finiscono nel dimenticatoio. Ecco qui di seguito i pareri raccolti.
Jane Alexander (attrice): “Dopo aver letto, in inglese, ‘Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve’ di Jonas Jonasson edito da Bompiani, il titolo più venduto in Svezia nella scorsa stagione, credo che lo regalerei molto volentieri. Lo consiglio a tutti, perché ho riso dall'inizio alla fine. Per me stessa, invece, vorrei l'ultimo di Stephen King, perché lo amo. Si tratta di ‘Doctor Sleep’, già uscito negli Stati Uniti, che arriverà in Italia, a quanto pare, nella prossima primavera. Una storia attesissima da tutti i fans di King, dal momento che si tratta del sequel di Shining. Il protagonista, questa volta, sarà il figlio di Jack Torrence, Danny”.Caterina Gramaglia (attrice teatrale): “La ‘strenna’ da regalare, secondo me, dev’essere un libro molto intenso che ora non saprei come descrivere, essendo per me un qualcosa di molto personale: si tratta di ‘Cecità’ di Josè Saramago, edito da Feltrinelli. La lettura che invece mi autoconsiglio è quella di ‘Moscerine’ di Anna Marchesini (Rizzoli), anche perché di recente sono stata alla sua presentazione”.Eleonora Vallone (attrice e giornalista): “Contro quell’ormai comune abitudine di troppe persone che sanno soltanto parlare e muoversi coi telefonini, consiglio la lettura de ‘Il mondo a piedi’ di David Le Breton (Feltrinelli). E’ un libro che esalta la passeggiata a piedi, l’importanza della camminata. Un elogio su un modo di pensare, non solo di camminare. Il regalo più gradito? L’ultimo di Milan Kundera, mio autore preferito, in libreria con ‘La festa dell’insignificanza’ per Adelphi”.Marco Liorni (giornalista): “La scelta di un libro non è mai scontata: difficile dare consigli senza sapere a chi è rivolto un libro. I libri sono anche un po' terapeutici e 'interattivi', dipendono anche da chi li legge e in quale momento della vita. In generale, vorrei regalare le ‘Fiabe di Andersen’ o ‘Peter Pan’ nella versione integrale originale: rilette da adulti, le fiabe ti riportano in una dimensione che fa molto bene allo spirito. Quanto a Peter Pan, è davvero un libro straordinario. Come regalo, invece, vorrei ricevere l'ultimo di Paul Auster, ‘Notizie dall'interno’, edito da Einaudi, che non ho ancora letto. Lui è il mio autore preferito”.Ivano Santovincenzo (caporedattore centrale di SkyTg24): “Sono proteso verso le note poetiche di Lucian Blaga, autore di cui consiglio ‘Il Poeta’. Vorrei regalare questa edizione, che ormai non trovo più, perché è un volano di emozioni, riflessioni. Un po' misconosciuto, ma io l’ho trovato fantastico, molto attuale, un’opera rara da trovare. In ogni caso, al di là delle rarità, spulciando in rete o chiedendo a un bravo libraio, qualche raccolta che contenga anche le sue poesie si può sempre rintracciare. Per quanto riguarda il libro in regalo, sto pensando all’ironico ‘Gli sdraiati’ di Michele Serra, edito da Feltrinelli, perché è un collega che stimo molto e mi diverte. Vorrei passare un Natale rilassante e intelligente e lui, credo, mi aiuterebbe molto”.Monica Setta (giornalista): “Anch’io mi sto orientando verso il libro di Michele Serra, poiché è una narrazione che esula dal solito romanzo generazionale, per aprire il dibattito verso i ‘doveri’ dei padri e dei figli. Un libro sul significato profondo della paternità, che anche quando non si può o non si vuole, si ‘deve’ esercitare”.
Pierluigi Diaco (giornalista): “Io non ho dubbi: ‘La morte della bellezza’ di Giuseppe Patroni Griffi, Dalai Editore. Lo consiglierei per motivi intimi, che non posso rivelare. Quello che vorrei acquistare? Quello che mi sceglierò da solo: ora me lo vado a comprare”.Marco Travaglio (giornalista): “Io vorrei regalare ‘Il Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa (Feltrinelli) e invece, in regalo, 'Se muore il Sud’ dell’ormai collaudato ‘duo’ del ‘Corsera’ Stella e Rizzo, edito sempre da Feltrinelli. Sono due ritratti dell’Italia di oggi”.Corrado Formigli (giornalista, conduttore de La7): “Io ho trovato molto interessante la biografia della Fallaci: ‘Oriana una donna’ di Cristina De Stefano, edito da Rizzoli. Della Fallaci abbiamo un’immagine molto condizionata dagli ultimi suoi anni, che non sono stati quelli più ispirati, mentre questa biografia ci restituisce lo spessore della più grande giornalista italiana del secolo scorso. Secondo me è un libro bellissimo, molto intenso. In regalo vorrei, invece, un classico, perché non li trovo più. Vorrei che qualcuno mi regalasse qualche libro di quando ero ragazzo, tipo ‘La collina dei conigli’ di Richard Adams, edito anch’esso da Rizzoli, cosi poi lo fare leggere a mia figlia”.
Alfredo Biondi (avvocato, ex ministro di Grazia e Giustizia): “Scelgo un libro non recentissimo di Vittorio Pezzuto, intitolato ‘Applausi e sputi’ (Sperling & Kupfer) dedicato alla vicenda di Enzo Tortora. E’ un libro che bisognerebbe leggere, per chi vuole una riforma della giustizia di tipo oggettivo. Un esempio anche per un politico che, quando è divenuto tale, abbandona il seggio per affrontare liberamente il giudizio. Un esempio raro. Sarebbe bene che lo leggessero anche nelle scuole. Passando al titolo che, viceversa, vorrei ricevere, indico l’ultimo di Vittorio Sgarbi, ‘Il tesoro d’Italia’ (Bompiani), poiché accoppia una analisi, come dire, ‘sgarbiana’, a un accostamento di diversi stili e occasioni. Per fare un esempio: Che Guevara e Gesù. Dal punto di vista dell’immagine, l’avvicinamento mi piace. Forse, me lo regalerà mia moglie”.Augusto Minzolini (senatore di Forza Italia): “Con un passato sportivo da tennista, penso proprio al libro di un campione del Grande Slam: ‘Open’ di Andre Agassi (Einaudi). Avendolo praticato, so che quello è uno sport fobico. Quindi, sarebbe interessante leggerlo da questo punto di vista. Anche perché, spesso, noi abbiamo una visione di questi supercampioni dello sport quasi fossero dei marziani, delle macchine incredibili, quando in realtà dietro ci sono sacrifici, c’è un’umanità, c’è di tutto, insomma. Una lettura che farei volentieri, si divide tra due titoli sempre sullo stesso argomento: ‘Il più grande crimine’ di Paolo Barnard (l’inchiesta è scaricabile in pdf, www.paolobarnard.info, ndr): mi hanno detto che si tratta di un saggio molto interessante; e poi ‘Il Crollo’ di Andrew R. Sorkin (De Agostini) sul disastro finanziario di Wall Street del 2008, una pubblicazione non recentissima (edito in Italia nel 2010, ndr), ma con un titolo che già dà l’idea di quel che è successo e che noi continuiamo a patire. Penso, per esempio alla vicenda del Monte dei Paschi: talmente grande che uno pensa che non possa crollare. E, invece, c’è questo strano paradosso che un po’ ti porta anche a leggere attentamente tutto quello che è avvenuto negli ultimi 5 anni, dal 2008 in poi”.Massimiliano Fedriga (capogruppo della Lega Nord in commissione Lavoro alla Camera): “Il mio titolo da donare è ‘Il giovane Holden’ di J. D. Salinger (Einaudi). Lo regalerò perché è uno dei libri della mia adolescenza. Certo, i tempi sono cambiati, ma quelle pagine lasciano trasparire tutta la fragilità tipica anche dei ragazzi di oggi. I nostri giovani vivono in perenne conflitto con un mondo nel quale faticano a trovare equilibrio e spazio. Anche per questo sono certo che regalare questo volume sarà una bella avventura per chi lo leggerà. E’ un grande classico che, piaccia o non piaccia, lascia un segno. E’ uno di quei libri che leggi tutto d’un fiato. La lettura che mi regalerei volentieri è ‘Il bordo vertiginoso delle cose’ di Giancarlo Carofiglio, edito da Rizzoli. Si tratta di un romanzo di cui ho ricevuto critiche entusiastiche e, mi auguro, proprio di trovarlo sotto l’albero. Sarebbe un’ottima compagnia per queste giornate di festa”.Arturo Diaconale (giornalista): “Io sono autore, per Rubbettino, di ‘Per l’Italia, un’idea nazionale, un’idea liberale’. Anche se, in tutta onestà, il mio consiglio andrebbe pure verso un altro libro, edito sempre da Rubbettino: ‘Gaetano Martino 1900-1967’, con prefazione di Giorgio Napolitano. E’ una biografia importante di uno dei fondatori della Comunità europea quando, però, essa aveva un senso ben diverso da quello attuale. Quindi, il richiamarsi a Martino sottintende la necessità di un’Europa diversa da quella dei banchieri e dei burocrati di adesso. Il libro che vorrei leggere in questo periodo è ‘Difendere l’Italia’ di Ida Magli della Bur, perché tratta argomenti che mi interessano, anche se le posizioni di Ida Magli certe volte sono, diciamo, estremiste, un po’ forzate, ma interessanti, perché sempre politicamente scorrette”.Bobo Craxi (responsabile Esteri del Psi): “Io regalerei il mio ‘Route El Fawara’, scritto insieme a Gianni Pennacchi ed edito da Sellerio: è la storia di un’avventura politica e di un’ingiustizia. Vorrei ricevere, invece, un libro giallo, sempre di Sellerio, che si chiama ‘Regalo di Natale’, perché così, nella mia libreria, mi ricorderei del gesto, del Natale e di chi me lo ha regalato…”.
Claudio Martelli (ex ministro di Grazia e Giustizia): “Anch’io sponsorizzo il mio ‘Ricordati di vivere’ edito da Bompiani. Mi sento di consigliarlo perché ci ho lavorato tanto: penso sia un buon libro e mi piacerebbe conoscere l’opinione degli altri. Per me stesso, invece, non potrei rinunciare alla lettura del mio scrittore preferito, Philip Roth, il cui ultimo romanzo (ha deciso di non pubblicarne più) è Nemesi, edito da Einaudi”.
Simone Cristicchi (cantautore): “Io ho scritto ‘Magazzino 18’, uscito con Mondadori. Lo consiglio perché parla molto dell’esodo dall’Istria, delle foibe, dunque di una storia ancora poco conosciuta che, invece, ritengo debba essere maggiormente diffusa. Mi piacerebbe, inoltre, che qualcuno mi regalasse ‘Storia di Karel’ di Antonio Pennacchi (edito da Bompiani, ndr) perché è un libro pieno di speranza: la storia del risveglio di una colonia a opera di tre bambini”.Fabrizio Rondolino (giornalista): “Io consiglierei l'Iliade, per esempio nell'ottima traduzione di Giovanni Cerri con testo a fronte (BUR, 2 voll.) perché è una specie di caleidoscopio, o di catalogo delle umane passioni, dove ciascuno può trovare un pezzetto di sé”.Gianluca Nicoletti (giornalista, conduttore di Melog su Radio24): “Io consiglio ‘Il libro infame’, naturalmente... Sembra una battuta, ma si tratta, ovviamente, del mio ultimo libro, edito da Tunué”.