Gaetano Massimo MacrìQuando due secoli fa Napoleone emanò l’editto di Saint-Cloud, estendendolo successivamente al Regno d’Italia, suscitò un lungo dibattito pubblico, in cui diversi letterati manifestarono la contrarietà a quelle decisioni con cui Bonaparte intendeva rimettere ordine ai cimiteri, obbligando che le tombe fossero poste fuori le mura cittadine, in luoghi arieggiati, tutte uguali per i comuni mortali, mentre per i defunti illustri una apposita commissione di magistrati avrebbe deciso se scolpire un epitaffio. Ragioni igienico sanitarie e politico-ideologiche stavano alla base di quell’editto in merito a cui presero posizione letterati del rango di Ippolito Pindemonte e Ugo Foscolo. Il primo, cattolico, criticava un atteggiamento troppo ‘giacobino’ di quella legislazione, che impediva il culto dei morti secondo le precedenti consuetudini mostrandosi troppo irriguardosa a tal proposito. Anche Foscolo scese nel dibattito a ‘gamba tesa’ contro l’editto, mutando atteggiamento proprio dopo una disputa verbale con Pindemonte. Rimase sempre sulle sue posizioni ‘laiche’, ma passando da un totale disinteresse verso la problematica sepolcrale a una considerazione ben più approfondita, che espose nei ‘Sepolcri’. Questa premessa sta a significare che c’è stato un tempo in cui, nel nostro Paese, sensibilità differenti, laiche e cattoliche, hanno assunto un atteggiamento di vivo interesse per il culto dei defunti, da cui dipende la memoria degli uomini. Quel ricordo, soprattutto di anime illustri, poteva essere di grande stimolo e slancio ai vivi, sosteneva Foscolo. Bene, proprio in questi giorni milioni di italiani si recheranno in visita ai propri cari nei cimiteri. E fa riflettere un dato recente secondo cui sono in aumento esponenziale le cremazioni. Erano 3.600 nel 1987, sono balzate a 48 mila nel 2005 e oggi sono più che raddoppiate. Per l’Italia, tradizionale e tradizionalista, si tratta di una novità. In Europa, in media le cremazioni sono stabili al 15%. Presto anche noi saremo in linea col dato europeo (lo sono già Lombardia e Trentino, solo a Milano si aggirano attorno al 70%). Per carità, nulla di quello che sta avvenendo adesso è paragonabile all’editto francese, ma una voce che si sia levata per prendere una qualche forma di posizione non si è minimamente registrata. Come una sorta di rivoluzione silenziosa, i nostri cari svaniscono così, polverizzando la propria vita: polvere erano e polvere sono tornati. E se avesse avuto ragione il poeta nato a Zante nel sostenere che da quei sepolcri ci si poteva ispirare? Prendiamo atto che in questo Paese forse c’è penuria di ‘ispirati’, ma una fila in aumento di ‘spirati’. Con buona pace (eterna) dei sepolcri e dei guadagni dei campisanti: a Lambrate una cremazione costa solo 266 €. Volete mettere con il costo di una bara decente che, oltretutto, è meno ecologica di un’urna? Oggi, anche la morte è diventata eco-sotenibile. E il legno di cipresso è meglio lasciarlo ‘vivo’. Forse che, allora, Ugo Foscolo era stato premonitore nell’incipit del sua carme?  “All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro”? Dite la vostra, laici e cattolici. Fate sentire la vostra voce, perché rimanga viva.


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