Cinzia Salluzzo RovitusoProrogata sino al 6 maggio 2012, presso il Museo napoleonico di piazza Umberto I in Roma, la mostra di Chaim Koppelman su Napoleone. Si tratta di una rassegna particolare, in cui il 'grande corso' si distingue dal personaggio storico da sempre rappresentato, lasciando comunque intatte le sue caratteristiche principali: la grandezza, ma anche l’estrema fragilità che lo rese identico agli altri e che lo condusse alla disfatta, avvenuta nel 1815. Ben sappiamo come Napoleone vedesse nell’America il proprio rifugio ideale, tanto che inviò una parte della sua biblioteca nel Nuovo Continente. Ma il suo rimase, come ben sappiamo, solo un desiderio: non gli fu concesso di espatriare e morì, nel 1821, prigioniero a Sant’Elena. L’artista Chaim Koppelman apre dunque, in modo metaforico, le porte di New York a Napoleone, una figura, quella del carismatico imperatore, spesso al centro delle sue opere come una sorta di nume tutelare, con il quale l’artista americano dialoga. Ci imbattiamo in quadri inediti: a Coney Island sta in mezzo alla gente, quasi soffocato tra la folla di una spiaggia d’estate; in altre opere gioca con animali selvaggi o cavalca un bue mentre entra a Manhattan. Un legame, quello con la ‘grande mela’, che Chaim Koppelman rappresenta iconograficamente nei sui quadri. "Napoleone entra a New York. Chaim Koppelman e l’Imperatore. Opere 1957-2007": una mostra da non perdere.


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Antonio - Treviso - Mail - martedi 17 gennaio 2012 21.8
Contenuto interessante, se poi la dott.ssa imparasse anche ad utilizzare le virgole e la punteggiatura in genere... beh... sarebbe anche leggibile.
Salute


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