Vittorio LussanaIl reintegro anticipato del personale medico-sanitario non vaccinato dimostra, semplicemente, come l’Italia sia il Paese dei ‘condoni’. Alla fine, si trova sempre una soluzione anche per chi non solo fa il ‘furbo’, ma addirittura teorizza la diserzione sociale e la viltà, spacciandola come atteggiamento di disobbedienza civile. Una questione che incancrenisce molti settori della nostra società, la quale tende a premiare chi, al contrario, dovrebbe essere punito e rieducato a una concezione ben diversa di libertà, che non declini verso il menefreghismo qualunquista. Una sorta di visione ‘rovesciata’, totalmente sganciata da ogni idea di interesse nazionale o collettivo, che pur essendo numericamente minoritaria, mantiene nel proprio seno una concezione di irresponsabilità e di ‘doppiezza’ che zavorra il Paese, impedendogli di uscire da molti dei suoi problemi. Bisogna anche dire che, all’interno della galassia ‘No vax’, abbiamo potuto constatare, in questi anni segnati da una pandemia molto contagiosa, due concezioni distinte di asocialità: da una parte, vi è chi propone determinati atteggiamenti come teoria individuale di egoismo spicciolo, opportunisticamente ripiegato sul privato; dall’altra, vi è una componente ‘religiosa’, che assume come presupposti di principio forme di tradizionalismo ossessivo, che si richiamano a una trascendenza confessionalista che genera ‘mostri’. In ambedue i casi, si tratta di conservatorismi moralmente sterili, che professano un’autoreferenzialità assai vicina alla dissociazione bipolare. Ma ciò che più preoccupa di simili mentalità, soprattutto nella categoria che tende a corrompere il principio di disobbedienza civile, è una totale mancanza di valori e di scrupoli, che finisce col devastare la nostra società, insinuando dubbi e sfiducia nelle istituzioni. In estrema sintesi, la tolleranza che molti ambienti politici del Paese dimostrano o hanno dimostrato nei confronti di queste persone possiede finalità di mero consenso elettorale, che tendono a non calcolare le gravi conseguenze di certi atteggiamenti opportunistici, riscontrati anche negli ambienti professionalmente più elevati e ‘visibili’, favorendo una mentalità che arriva a giustificare forme di cittadinanza imperniate attorno a concezioni fataliste, puramente assertive, drammaticamente diseducative: “Un liberalismo che declina verso il conservatorismo”, per dirla con le parole di Benedetto Croce. Una politica indulgente verso tali forme di ‘perdonismo’ nei confronti di chi si comporta scorrettamente, diffonde uno ‘sgomitamento’ piccolo borghese che tradisce ogni ideale politico nobile che si cerca di proporre ai cittadini, innescando quello svuotamento propagandistico che, in realtà, allontana le persone dalla partecipazione attiva alla democrazia. Chi è più furbo vince, in buona sostanza, a scapito dell’intelligenza e di ogni etica o idealità ‘alta’. Nel caso dei medici e degli infermieri ‘No vax’, vi è persino un rischio concreto di danneggiamento doloso, poiché si espongono i pazienti più anziani e più fragili - in caso di recrudescenza di una pandemia non ancora debellata – a rischi di contagio da parte dei portatori asintomatici. I quali, purtroppo, ci sono ed esistono. Simili forme di perdonismo, che si richiamano, lo ribadiamo, a un’idea giustificatoria di cattolicesimo, eccessivamente indulgente verso i nostri vizi più atavici, introduce a sua volta un altro virus: quello che impedisce la diffusione di una reale tolleranza laica, imperniata attorno a forme più ragionevoli di garantismo civile. Ed è esattamente questa la confusione che tende a provocare certe improvvise ‘ondate’ di ‘pseudocalvinismo’ giustizialista e ‘forcaiolo’: un 'populismo' che ha già prodotto tanti danni per il nostro Paese. Si continua a svuotare la nostra cultura nazionale più intrinseca, a cominciare da quella filosofica o più strettamente politico-umanista, di valori quali la competenza e la professionalità. In conclusione, il Covid 19 involontariamente ha avuto un merito, in questi anni: ha costretto tutti noi a guardarci allo specchio, consentendoci di individuare e constatare le reali cause dell’ambiguità italiana. Una patologia altrettanto grave, che se non combattuta diventerà ‘cronica’, indebolendo dall’interno la nostra democrazia. A buoni intenditori, poche altre parole...





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Franco Bradamante - Trieste - Mail - lunedi 7 novembre 2022 9.26
Purtroppo questo "condono" non e' arrivato come una sorpresa, le posizioni di Salvini e Meloni durante la pandemia erano ben note, e la sorpresa sarebbe stata piuttosto un loro allineamento istituzionale alle posizioni dei governi che li hanno preceduti. Non posso che concordare con quanto ha scritto il direttore Lussana...


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