
Soltanto in questi giorni possiamo avere un quadro un po' più chiaro della pandemia da
Covid 19, a partire dalle prime testimonianze. Le supposizioni dei casi già riscontrati nei mesi
autunnali dello scorso anno sono drammaticamente eclatanti. E ciò non dovrebbe sorprenderci, data
l'inedita situazione di comprensione e adattamento a un
virus, del quale solo in seguito si è riusciti a valutarne veramente
l'aggressività e la
pericolosità per l'uomo. Il problema principale è stato, innanzitutto, quello di uno
scarso 'adattamento' dell'informazione, non subito in grado di permettere una comune percezione di come si stava evolvendo la situazione. E ciò sia rispetto alla
prepotente esponenzialità di diffusione e contagio, sia relativamente a più strette
misure anti-contagio. Dall'ipotesi della disattenzione medica di
Wuhan, ai limiti del sistema di governo
cinese, si è davvero manifestata una vera e propria pandemica
defluenza di informazioni non chiare, altamente dannose rispetto, per esempio, all'eventualità di arginare o limitare i
voli aerei internazionali già nella seconda metà di novembre dello scorso anno. Lo sviluppo di un
virus riconosciuto come simile al
'fenomeno' della diffusione e sviluppo
dell'Hiv negli
anni '80 del secolo scorso, oltre che appartenente alla stessa famiglia della
Sars del
2004-2006, come è stato sottolineato più volte anche da molti reporter in
Cina, si è poi conclamato intorno al mese di
febbraio 2020. Un momento in cui il
contagio, oltre a essere già in circolo, è stato a lungo considerato
sotto controllo, al pari delle precedenti epidemie: la
Sars e la
Mers. Tutto questo è derivato da una serie di informazioni basate su una sostanziale
minimizzazione, che hanno reso impossibile l'identificazione immediata dei
rischi derivanti da un
virus di
nuova generazione. Tutto questo rappresenta, adesso, una delle pagine di
silenzi e
ombre assolutamente priva di risposte, nonchè di necessarie e plausibili
scuse nei confronti della
comunità internazionale. Per questi motivi non si può, ormai, più prescindere dall'attesa di una risposta certa, almeno
sull'origine della diffusione del
virus. Appare ancora plausibile l'idea di una
spuria informazione, che ha semplicemente imputato alla specie volatile notturna la trasmissione
'animale-persona'? Oppure che ipotizza una
specie intermedia, che avrebbe
potenziato il
Covid 19? Considerando questi aspetti di natura scientifica ancora oggi non accertati o dimostrati, risultano evidenti anche il caos di ipotesi e informazioni attorno alla presunta morte di
Kim Hong Un, fino alla riapparizione del
dittatore coreano. La stessa
Cina, nel contesto di esplosione della pandemia, ha dimostrato come questo stato di crisi incombesse nell'area asiatica già dai
primi anni duemila, giustificando una serie di dubbi o
scenari 'semi-plausibili', che hanno a loro volta stimolato la produzione di ipotesi strampalate e
'fake news'. Infine, non possono essere sottaciute le responsabilità di mancata
denuncia da parte
dell'Oms, a lungo apparsa
'tentennante' e
contraddittoria in momento in cui servivano
risposte chiare. A cominciare dall'impossibilità di avvicinarsi al
vero numero dei
morti, dei
malati, dei
contagiati e degli
asintomatici. Una realtà che, oggi, sconcerta ogni singola persona e cittadino, sia in termini
politici, sia
scientifici. Per esempio, nell'opinione pubblica restano forti dubbi intorno a una
mancata distinzione tra le vittime effettivamente
fagocitate da questo subdolo
virus, rispetto ai decessi avvenuti per
altre cause aggravate dalla
polmonite virale. Insomma, inutile girarci intorno: al termine di
un'emergenza sanitaria senza paragoni, di cui iniziamo solo ora a leggerne le testimonianze e a coglierne l'importanza, sono mancati, fin dall'inizio,
dati certi e
assoluti. Abbiamo tutti
conteggiato 'a spanne' vittime e contagiati, ragionando
'a tentoni' per intere settimane, passivamente
rassegnati di fronte a un modo di procedere per
tentativi ed
errori.