A qualche settimana dalle elezioni e nel weekend dei ballottaggi, un'analisi pare d'obbligo: Salvini non ha vinto, ha stravinto. E sapete chi ha perso? Hanno perso gli intellettuali organici, quindi 'finti intellettuali', i giornalisti prezzolati e tutti coloro che hanno sbeffeggiato un reale malcontento, definendolo 'populismo'. Hanno perso quelli che pensano che la comunicazione sia uno strumento di persuasione, anziché di comprensione. Quelli che la risolvono dicendo: "Salvini parla alla pancia delle persone". Cari miei, la disoccupazione non è la 'pancia'; la sicurezza non è la 'pancia'; l'immigrazione selvaggia e la conseguente convivenza forzata non sono la 'pancia'. Salvini ha il merito di aver usato un linguaggio semplice ed essenziale, spesso sgrammaticato, ma perfettamente sintonizzato su quello di un numero elevatissimo di italiani. Anche le ultime interviste di questi giorni ne sono la riprova: le tasse non riguardano la 'pancia', ma vita reale. Hanno perso quelli che con un consenso mediocre (Pd, Fi, FdI) festeggiano nel ridicolo tentativo (da prima Repubblica) di suggestionare la gente. E non è finita. Adesso, con la questione dei 'mini-bot' è stato detto: "Pagheremo con i soldi degli italiani, non chiediamo i soldi degli altri". Questa la comunicazione. Peccato che non sia ancora stato chiarito se questi 'minibot' siano o meno titoli di debito pubblico, perché in tal caso devono avere una scadenza, devono essere negoziabili sul mercato dei Titoli di Stato e, soprattutto, devono essere rimborsati alla scadenza dal soggetto emettente, cioè lo Stato. Se nessuna di queste condizioni ricorre, allora significa che si tratta di una valuta denominata 'euro', ma non più assimilabile a esso. E con l'Europa e i 18 Paesi in cui circola l'euro (e le cui condizioni ne determinano il tasso di cambio) ci saranno poche comunicazioni da fare, o striscioni da strappare. È l'economia, bellezza.