La moglie di
Giovanni Agnelli, la signora
Marella, è morta all'età di
92 anni il
23 febbraio scorso. Era malata da tempo. Nata a
Firenze da una famiglia dell'aristocrazia napoletana, aveva sposato
l'avvocato il
19 novembre 1953 nel
castello di Osthoffen, a
Strasburgo, in
Francia, dove il padre era il rappresentante diplomatico italiano presso il
Consiglio d'Europa. È stata, come diceva il titolo inglese di una sua biografia,
"l'Ultimo cigno". Ovvero, l'ultima rappresentante di uno stile che non c'è più e che non era solo frutto della ricchezza e del privilegio. Elegantissima, anticipava sempre la moda internazionale. Un tocco di modernità sottolineava il suo portamento classico. È stata tra le prime a indossare i
pantaloni, alla fine
anni '50 del secolo scorso, allora assolutamente vietati alle donne. La ricorderemo come un'icona di stile, vissuta in un contesto sociale patinato che, però, non le ha risparmiato dolore. La morte dell'amatissimo figlio
Edoardo, ma anche le liti in famiglia dopo la morte del marito
Gianni, l'avevano emotivamente segnata. Disegnatrice di tessuti d'arredamento, esperta di botanica e amante della natura, la signora
Marella è stata anche una valida scrittrice: nel
1987 ha pubblicato il best seller
'Giardini italiani' per la
Weidenfeld e Nicholson; nel
1995 'Giardino di Ninfa'; nel
1998 'Giardino segreto'; nel
2007 'Ninfa, ieri e oggi'. Più recentemente, aveva dato alle stampe i lavori:
'Ho coltivato il mio giardino' e, nel
2015, 'La Signora Gocà'. Presidente onorario della
'Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli', è stata membro
dell'International Board of Trustees del Salk Institute di San Diego (California) e
dell'International Council of the Museum of Modern Art di New York, vicepresidente del Consiglio di
Palazzo Grassi a
Venezia, nonché presidente de
'I 200 del Fai' di
Milano e
dell'Associazione degli Amici torinesi dell'Arte. Nell'ottobre del
2000 è stata insignita del titolo di
'Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana'. E' stata la moglie ideale dell'uomo a lungo considerato il più potente
d'Italia. Potremmo azzardare nel definirla la
principessa di un
re senza corona, elegante e discreta, disposta ad accettare le libertà del proprio compagno, sapendo stargli vicina e, al contempo, distante. Con lei se ne va una
nobile silenziosa: una donna
dinamica e
arguta, sempre alle prese con qualche nuovo progetto, ma a volte anche fragile e sofferente, consapevole che ogni
grande fortuna ha sempre un suo
lato oscuro. Un prezzo da pagare per averla avuta in dono.