Un
'docufilm' per ricordare uno dei massimi commediografi e sceneggiatori della nostra epoca. Scritto, prodotto e diretto da
Gianni Ciuffini, in omaggio alla memoria di un grande amico, con le testimonianze di chi ha avuto con lui un percorso di lavoro e di amicizia:
Giuliana De Sio, Lina Sastri, Mariano Rigillo, Leo Gullotta, Enzo Decaro, Danila Bonito, Armando Pugliese, Carlo Molfese, Lucio Aiello, Marzio C. Honorato, Massimo Cristaldi, Carmen Femiano, Anna Teresa Rossini. Il
'docufilm' è stato realizzato con il contributo della
Fondazione Film Commission della
Regione Campania e prodotto dalla società
Dreamway. "Con la tecnica non si fa il teatro. Si fa il teatro se si ha fantasia", diceva
Eduardo De Filippo. Lo stesso vale per il
cinema. E la fantasia è stata la dote principale di
Elvio Porta, sceneggiatore e commediografo fra i più brillanti della nostra epoca. Un ricordo sincero, appassionato e intelligente, di un grande uomo di cultura e di cinema. Già presentato in anteprima nazionale il 2 gennaio scorso al
Festival Capri Hollywood dell'isola di
Capri (Napoli), 'Il Talento della Fantasia' è una raccolta di testimonianze e immagini della lunga carriera di
Elvio Porta. Il
'docufilm' verrà presentato per la prima volta a
Roma, il prossimo
lunedì 25 febbraio 2019, presso la
'Casa del cinema', alle ore
21.00 (ingresso libero fino a esaurimento dei posti, ma solo su prenotazione,
ndr). Una
'serata-tributo', che oltre alla proiezione del
'docufilm', ricorderà l'uomo, l'artista e la persona nelle testimonianze di chi ha lavorato e vissuto con lui.
Elvio Porta, scomparso nel
2016, è stato senza alcun dubbio uno dei massimi commediografi e sceneggiatori della nostra epoca. Autore, insieme ad
Armando Pugliese, del
'Masaniello', il testo teatrale che più ha cambiato la percezione del come
'fare teatro' in lingua napoletana dopo
Eduardo. Pluripremiato autore di film campioni d'incasso della fine degli
anni '70 del secolo scorso, come
'Mi manda Picone', 'Cafè Express' e
'Scugnizzi', Elvio Porta è stato lo sceneggiatore preferito di grandi registi come
Nanni Loy e
Lina Wertmuller. I suoi lavori teatrali hanno ottenuto successi in tutta
Europa. E il nostro cinema ha beneficiato del suo apporto originale alla
'commedia all'italiana', che nella sua forma più alta resta uno dei generi più apprezzato dal pubblico. Il
'docufilm' è un percorso nel ricordo della vita di un artista che emoziona, commuove e diverte. Un omaggio meritato, a cui hanno partecipato attori e amici di una vita, tra cui:
Giuliana De Sio, Lina Sastri, Mariano Rigillo, Leo Gullotta, Enzo Decaro, Danila Bonito, Lucio Aiello, Marzio C. Honorato, Massimo Cristaldi, Carmen Femiano, Anna Teresa Rossini e Carlo Molfese, insieme a tanti altri amici che ricordano i bellissimi momenti vissuti con
Elvio Porta. In modo particolare,
Lucio Aiello, a lungo principale collaboratore di
Elvio, che in questo lavoro ha ricostruito i momenti della scomparsa di
Porta, quasi fossero tratti dalla sceneggiatura di un suo film.
"Il lungometraggio", spiega il regista e produttore
Gianni Ciuffini, "è nato con la precisa volontà di ricordare un grande amico che, negli anni, ha lasciato un segno indelebile nel teatro e nel cinema italiano. Il nostro approccio al racconto della splendida carriera di Elvio Porta è quello affettuoso, di chi lo ha conosciuto bene. E mette in risalto i suoi successi con chiari riferimenti al momento storico in cui sono stati concepiti, grazie al ricordo e alle testimonianze di chi ha condiviso con Elvio un percorso di vita, di lavoro e di profonda amicizia". Nel
'docufilm' c'è uno spaccato sincero, appassionato e poetico, della città di
Napoli, che ha dato i natali a
Elvio Porta e a grandi Maestri del cinema e del teatro, come
Eduardo De Filippo, Massimo Troisi, Totò e
Sofia Loren. Il ritratto di una metropoli affascinante e ricca di poesia, la quale, nonostante abbia dato vita a grandi figure in tutti i campi dell'arte, viene spesso dimenticata. In quest'ottica della memoria e del ricordo è nato quest'omaggio alla grande figura di
intellettuale 'camaleontico' di
Elvio Porta, che con
Napoli e la sua poetica scrive le note di una canzone che riecheggia in tutti gli
'script' dei suoi film.