Dario CecconiLa recente tragedia di Corinaldo (An) ha posto prepotentemente al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica un prodotto di autodifesa relativamente nuovo, almeno per l'Italia: lo spray al peperoncino. Qui da noi, infatti, se ne vendono circa 50 mila flaconcini all'anno: assai meno rispetto alla media di altri Paesi europei. In Germania, per esempio, ne risultano venduti circa 6 milioni all'anno; in Francia, 4,5 milioni; in Spagna, 3,5. Il periodo in cui si registrano maggiori richieste è quello invernale, quando fa buio presto, anche se d'estate il rischio è invece rappresentato dall'abbigliamento, più leggero e succinto. Secondo gli operatori del settore, il mercato degli spray urticanti è in crescita, a causa di un sempre maggior desiderio di sicurezza. Ad acquistare gli spray sarebbero soprattutto gli uomini (nel 70% dei casi), per regalarlo alle mogli o alle figlie, affinché si sentano più sicure quando girano da sole. Lo spray urticante è in vendita in negozi specializzati come le armerie, ma anche nelle tabaccherie, in qualche farmacia, al supermercato e, soprattutto, su internet, a prezzi che vanno dagli 8 ai 25 euro, a seconda della grandezza e del modello. Esso si ottiene combinando un estratto proveniente dalla Cayenna (la pianta del peperoncino) con acqua, glicoli e altre sostanze chimiche, ma è la 'capsaicina' a rendere la miscela particolarmente urticante. Questa sostanza causa sulla persona che la subisce effetti come irritazione a occhi e bocca, con abbondante lacrimazione. Se ingerito, il contenuto dello spray causa affanno, gonfiore, tosse e fuoriuscita di muco, anche se i suoi effetti sono comunque limitati nel tempo: dai 10 ai 30 minuti circa. È legale acquistare o vendere queste 'bombolette spray'? Sì, se queste rispondono alle caratteristiche indicate dal decreto ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011. Al contrario, se le indicazioni della norma non risultano rispettate, lo spray diventa una vera e propria 'arma da sparo' o 'impropria', il cui impiego, anche se per scopi di autodifesa, può implicare un grave reato, o una sanzione amministrativa, a seconda della pericolosità del materiale contenuto. Tra i limiti principali: il fatto di avere almeno 16 anni di età per poter acquistare e detenere le bombolette, la cui 'gittata' non può superare i 3 metri. Ogni confezione, inoltre, non deve superare la quantità di 20 ml e l'Oc (l'oleoresium capsicum: il principio attivo della capsiceina, ndr) non può essere superiore al 10%, con una concentrazione massima pari al 2,5% (in pratica, dev'essere miscelato a piccole dosi).

Quando è illegale?
Se le indicazioni non vengono rispettate, si può incappare in un reato: è bene, pertanto, controllare le 'etichette', prima dell'acquisto. Lo spray non dev'essere utilizzato in modo improprio (cioè a fini di offesa, anziché per autodifesa), altrimenti si rischiano le accuse di "getto pericoloso di cose" (art. 674 del codice penale) e, nei casi più gravi, di "lesioni personali" (art. 582 cp).

Dove è vietato? E dove no?
Negli Stati Uniti, lo spray urticante è ammesso da tempo e può arrivare a una 'gittata' di 8 metri. Ci sono, invece, altri Paesi nei quali l'uso è tassativamente vietato. È il caso della Finlandia, dove possono possedere bombolette solo coloro che hanno anche il 'porto d'armi'. In Belgio, le bombolette sono considerate persino 'armi mortali' e, dunque, bandite. Lo stesso accade a Hong Kong, dove per la detenzione e l'uso si rischiano fino a 14 anni di carcere. In alcuni Stati del mondo, gli spray sono infatti considerati strumenti di tortura.


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