La trasmissione
dell'influenza avviene per via aerea o per contatto diretto. I virus clinicamente rilevanti appartengono ai tipi:
A e
B. Tra i primi figurano quelli capaci di causare, periodicamente, importanti
infezioni; i secondi, invece, generano
epidemie di scala inferiore. I
virus influenzali sono tra i più contagiosi e si trasmettono per via aerea o tramite contatto diretto: starnutendo e tossendo, s'immettono nell'ambiente circostante numerose particelle infettanti, che possono entrare in contatto con
soggetti suscettibili e trasmettersi da persona a persona, anche attraverso un semplice contatto come una
stretta di mano. Una volta colpito dal
virus, il soggetto risulta essere contagioso dal giorno precedente la comparsa dei sintomi e per i sette giorni successivi.
I principali sintomi
Dopo un periodo di
incubazione, che può variare da uno a quattro giorni, generalmente l'influenza ha un esordio
esplosivo: febbre alta, malessere, stanchezza, cefalea, dolori muscolari, mal di gola, tosse, congestione e secrezione nasale, disturbi gastrointestinali. In genere, i sintomi più gravi si curano in
tre/cinque giorni, ma tosse, malessere e astenia (sensazione di profonda stanchezza,
ndr) possono persistere per due settimane e oltre. Prima di riprendere una piena attività fisica, occorre aspettare almeno
una settimana dalla scomparsa dei sintomi. Ci sono, poi, categorie di soggetti che possono incorrere in
complicanze lungo il decorso della malattia: i
bambini, con episodi di
bronchiolite; i soggetti
anziani o
immunodepressi, con
polmonite e
infarto cardiaco.Prevenire è meglio che curarePer
prevenire e
fermare il
contagio sono cruciali le
misure d'igiene. Innanzitutto, dopo essere venuti a contatto diretto con persone influenzate, o con oggetti da queste manipolati, è fondamentale
lavarsi le mani per almeno
30 secondi, con acqua e sapone o soluzioni igienizzanti. Inoltre, chi è colpito
dall'influenza deve seguire la cosiddetta
'etichetta della tosse', o igiene respiratoria:
a) coprirsi naso e bocca con un fazzoletto quando tossisce;
b) gettare immediatamente il fazzoletto usato in un cestino;
c) evitare di uscire di casa nei primi due-tre giorni dall'inizio dei sintomi (quando il rilascio di virus è maggiore). In ogni caso, la
vaccinazione è lo strumento più efficace per
prevenire l'influenza e le sue complicanze, soprattutto nei soggetti fisicamente più deboli, come per esempio gli
anziani.Come curare l'influenza? Sono universalmente validi i rimedi utilizzati da sempre:
riposo a letto e
antipiretici per la febbre, accompagnati da una adeguata
idratazione. Sebbene non vi siano prove scientifiche sulla sua efficacia, un rimedio totalmente naturale che può alleviare il malessere influenzale è bere
infusi o
tisane calde con l'aggiunta di un cucchiaio di
miele. Quest'ultimo, infatti, ha un effetto
lenitivo sia sulla tosse, sia sulla gola irritata. Anche
vitamina C e
zinco aiutano a migliorare lo stato di malessere. L'uso di specifici
antivirali per il trattamento dell'influenza non è frequente. E' infatti molto difficile distinguere tra i
virus influenzali e quelli
para-influenzali (i sintomi sono simili). In ogni caso, prima di iniziare qualsiasi
terapia, è buona norma consultare il proprio
medico di fiducia, per avere una corretta diagnosi.