Silvia Mattina"Ci sono tre cose per le quali sono venuta al mondo e ci sono tre cose che avrò nel cuore fino al giorno della mia morte: la speranza, la determinazione e il canto". Niente più di questo pensiero dell'indimenticabile cantante Miriam Makeba, simbolo della lotta contro l'apartheid e paladina dei diritti civili in Africa, rende l'idea delle motivazioni che hanno spinto la cantante sarda Carla Cocco a rivolgere la propria attenzione al continente africano, dedicandosi all'educazione musicale dei bambini di Bauleni, ghetto di Lusaka nello Zambia. Perché il riscatto sociale di chi è nato nelle periferie più povere e disagiate del mondo passa anche per la musica. L'esperienza di Carla Cocco in Zambia, iniziata nel 2015 con un viaggio nel Paese africano, per lunghi decenni depredato della sua principale risorsa mineraria, il rame, ha portato alla nascita di un album registrato tra Africa, Italia e Brasile, al quale hanno dato il proprio contributo artistico, gratuitamente, diversi musicisti romani e brasiliani, dal titolo 'Africa Sarda & Is Amigus', in cui la lingua sarda si unisce al dialetto locale, il 'cinyanja'. Idioma nel quale cantano i ragazzi della 'African Voice Band'. Nato per ringraziare quanti hanno partecipato al progetto con le loro donazioni, l'album è attualmente acquistabile tramite iTunes. Il disco è stato presentato lo scorso 8 novembre durante un bel concerto, che si è tenuto presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma. Il ricavato della serata è stato devoluto all'acquisto di una cisterna per la depurazione dell'acqua, al fine di scongiurare il rischio di epidemie di colera, ancora molto alto in Africa. Le vendite dell'album vanno, invece, a finanziare il completamento dei lavori di costruzione di una scuola di musica e di uno studio di registrazione, con relativo acquisto di apparecchiature e strumenti musicali. Per dare speranza ai ragazzi africani e con determinazione - per usare le parole di Makeba - Carla Cocco ha dato vita all'associazione 'Africa Sarda' (www.africasarda.com), motore della quale sono, appunto, la musica, il canto e la solidarietà. Le canzoni che compongono l'album 'Africa Sarda & Is Amigus' rappresentano un amalgama perfetto della musica etnica di due popoli, quello sardo e quello zambiano, apparentemente così lontani eppure, per certi versi, così vicini. Il tutto condito in 'salsa pop'. Ne è scaturito un perfetto 'cross over sonoro', con brani toccanti, in cui le voci comunicano sentimenti forti e stati d'animo intensi, trasportando l'ascoltatore in luoghi remoti, dove la vita assume un significato diverso da quello che siamo abituati a conoscere. A esibirsi sul palco dell'Auditorium Parco della Musica, oltre Carla Cocco: Andrea De Luca (voce, chitarra e lap steel); Andrea Sabatino (basso); Maurizio Inciocchi (pianoforte e tastiere); Andrea Merli (batteria); Pablo Oliver (percussioni). Special guest: Alberto Mariani (launeddas) e Stefano Indino (fisarmonica). La stilista Marcela Moldovanu ha disegnato per Carla Cocco un abito speciale, che l'artista ha indossato per l'occasione. Con la creazione della scuola di musica e dello studio di registrazione nel ghetto di Bauleni, a Lusaka, l'associazione 'Africa Sarda' potrà dare un contributo determinante a cambiare il destino di povertà, analfabetismo, tossicodipendenza e delinquenza di tanti giovani, dando loro la possibilità di vivere un futuro diverso.

Note biografiche
Carla Cocco è nata a Carbonia, in Sardegna. Ha iniziato a suonare a 15 anni, interpretando le canzoni di Aretha Franklin. Trasferitasi a Roma, si è laureata in Discipline del servizio sociale e, come assistente sociale, ha cantato nelle case famiglia per minori e nei carceri minorili. Ha tenuto molti concerti, rendendo omaggio a Vinicius de Moraes al Parco della Musica inseme a Ornella Vanoni, Tony Bungaro, Celso Fonseca, Selma Hernandes, Max de Tomassi, Eddy Palermo, Claudia Endrigo.


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