Susanna SchimpernaIngiustizie continue, abusi, scanso di responsabilità, prepotenze, errori, ritardi ingiustificati. Parliamo del quotidiano, non di questioni di importanza vitale. Bisognerebbe sì, certo, reagire puntigliosamente, impuntarsi, non mollare, andare fino in fondo. Ma si può condannare chi non lo fa? Troppi i soprusi: continui. Troppi i pensieri: i problemi più urgenti. Siamo tutti sfiniti, sfibrati. Ci siamo arrivati a essere così. Piano piano, senza accorgercene, senza che vi fosse un momento in cui la tensione sia stata unanime e talmente forte da poterci ribellare tutti insieme. Dietro a tutto questo, qualcuno ci vede un disegno. E non è detto che sbagli o che sia paranoico.


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